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Cronos: The New Dawn, i film che hanno ispirato il nuovo horror di Bloober Team

Viaggi nel tempo, virus mortali e mostri che ti rubano l'identità: in Cronos: The New Dawn, l'ultimo videogioco horror targato Bloober Team, c'è tanto cinema (e anche un po' di TV).

SPECIALE di Fabio Di Felice   —   05/09/2025
Sono tanti i film che hanno influenzato Cronos: The New Dawn
Cronos: The New Dawn
Cronos: The New Dawn
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Che Jacek Zięba e Wojciech Piejko siano appassionati di cinema di fantascienza lo si capisce soprattutto dall'entusiasmo con cui rispondono quando gli si chiede da dove arriva la loro ispirazione per Cronos: The New Dawn. I due direttori del nuovo horror targato Bloober Team non si limitano a elencare una sterile lista di pellicole, ma spesso si intrattengono raccontando cosa li ha colpiti del film in questione e perché hanno voluto inserirne un pezzettino dentro a un videogioco che rimescola molte influenze provenienti tanto dal grande (e dal piccolo) schermo quanto da altri videogiochi come Dead Space e Resident Evil.

Cronos: The New Dawn è proprio come le creature che racconta: un vivido e vibrante fondersi di generi e di opere che provengono da tutto il mondo, ripensate però con una visione molto europea. Nella testa di Zięba e Piejko, infatti, è sempre rimasto un desiderio, mentre frullavano idee e immagini provenienti dai classici della fantascienza e dell'horror: raccontare la Polonia e, in particolare, raccontare Nowa Huta, il quartiere sorto negli anni '50 a Cracovia. È proprio attraverso questa scelta che Cronos assume un'identità unica, che è anche uno dei punti di forza evidenziati nella nostra recensione.

Cronos: The New Dawn ha moltissime influenze provenienti dal cinema e dalla TV
Cronos: The New Dawn ha moltissime influenze provenienti dal cinema e dalla TV

Dalla viva voce dei suoi creatori, fino alla nostra esperienza con il videogioco, le correlazioni tematiche con alcuni capolavori del cinema di genere sono emerse in maniera prepotente. Ve le raccontiamo, facendo attenzione agli spoiler. Chiaramente, nel caso in cui non vogliate sapere proprio nulla di quello che succede in Cronos: The New Dawn, l'invito è di leggere il contenuto solo dopo aver finito il videogioco.

L’esercito delle 12 scimmie, viaggiare nel tempo per salvare l’umanità

È il 2025. James Cole è un detenuto a cui viene promessa la grazia se riuscirà a tornare indietro nel tempo e a indagare sull'origine del virus che ha ucciso il 99% della popolazione mondiale. Non è il primo a provarci: in molti hanno fallito prima di lui e non sono mai tornati, ma Cole non ha molte altre occasioni di ottenere la libertà. L'esercito delle 12 scimmie è un classico della fantascienza con Bruce Willis e Brad Pitt, diretto dall'ex Monty Python Terry Gilliam. Nel film, il viaggio nel tempo è un disperato tentativo di salvare l'umanità dall'estinzione.

Lo stesso accade in Cronos: The New Dawn, dove la missione della Viaggiatrice è tornare negli anni '80, prima che l'evento noto come il Cambiamento decimasse la razza umana. Anche nel videogioco di Bloober Team, l'umanità è stata colpita da un virus che ha quasi annientato la popolazione terrestre. In entrambe le opere, i protagonisti vengono inviati nel passato da una sorta di eminenza grigia: da un lato un gruppo di scienziati che gestisce la società sotterranea del futuro; dall'altro, il Collettivo, un misterioso organo decisionale che gestisce le missioni dei viaggiatori spaziotemporali.

Sia Cole che la Viaggiatrice non sono i primi a tentare l'impresa. Anzi, la Viaggiatrice si sveglia solo quando il suo predecessore ha fallito, e il suo primo obiettivo è individuare il punto in cui il collega è morto per recuperare le informazioni che ha collezionato. Nel film L'esercito delle 12 scimmie, Cole incontra altri personaggi provenienti da un'epoca futura, e anche la dottoressa Railly, la psichiatra di cui si innamora, ricorda di aver avuto pazienti che, come lui, erano convinti di provenire dal futuro e parlavano di un virus che avrebbe portato alla fine del mondo.

L'esercito delle 12 scimmie è ispirato al cortometraggio francese La jetée
L'esercito delle 12 scimmie è ispirato al cortometraggio francese La jetée

Un altro punto in comune è il modo in cui il viaggio agisce sulla mente dei protagonisti. Cole attraversa una fase di profondo cambiamento, quando comincia a pensare che la sua convinzione di arrivare da un futuro lontano possa essere solo il frutto di un delirio personale. La Viaggiatrice, invece, viene influenzata dall'umanità con cui entra in contatto, e anche dalle essenze che porta dentro di sé: la vediamo inizialmente recitare senza emozione i mantra del Collettivo, per poi sciogliersi e diventare sempre più vulnerabile. Cronos e L'esercito delle 12 scimmie mettono l'essere umano davanti alla fragilità della mente, alla crisi dell'identità: sono storie di sopravvivenza che parlano più alla psiche che al corpo, specialmente perché mettono in dubbio il concetto di verità e di realtà.

Terminator 2 - il giorno del giudizio, da umano a macchina e viceversa

Un cyborg torna indietro nel tempo per impedire che il futuro capo della resistenza nella guerra degli esseri umani contro le macchine venga ucciso. Questo robot trascorre talmente tanto tempo con il ragazzino che deve proteggere, John Connor, e con sua madre Sarah Connor, che alla fine sviluppa tratti tipici dell'empatia umana e impara persino il senso del sacrificio. Ecco la storia di Terminator 2 - il giorno del giudizio, uno dei cult del cinema di fantascienza d'azione. È un percorso molto simile a quello della Viaggiatrice all'interno di Cronos, che parte da premesse analoghe: uno strano essere, presumibilmente umano, coperto da uno spesso strato d'acciaio, torna indietro nel tempo per preservare l'essenza di alcuni VIP che potrebbero salvaguardare l'umanità. Si potrebbe quasi dire che Cronos esplora archetipi narrativi simili a quelli di Terminator 2, ma li rilegge in chiave horror, dal momento che il "salvataggio" degli esseri umani avviene attraverso l'estrazione forzata della loro mente.

a differenza del primo capitolo, in Terminator 2, Schwarzenegger interpreta il cyborg buono che vuole salvare John Connor
a differenza del primo capitolo, in Terminator 2, Schwarzenegger interpreta il cyborg buono che vuole salvare John Connor

Entrambi gli eroi principali, sia il T-800 interpretato da Arnold Schwarzenegger, sia la Viaggiatrice, appaiono da subito più potenti e consapevoli dei personaggi umani che incontrano: hanno una spessa armatura, una conoscenza approfondita di cosa succederà nel futuro prossimo, e una freddezza che li porta a ragionare con efficienza per obiettivi. Anche se Cronos ci suggerisce che la Viaggiatrice sia umana (e all'inizio sostiene e supera anche un test molto simile a quello di Voight-Kampff a cui sono sottoposti gli androidi in Blade Runner), tutto nel suo comportamento la allontana dalle caratteristiche che di solito attribuiamo all'eroina di una storia: è distante, estremamente funzionale, non discute gli ordini e non tradisce alcuna emozione.

Ma l'avventura di Cronos la cambia. E la cambia perché - forse per la prima volta, non ci è dato saperlo - la Viaggiatrice entra in contatto con altri esseri umani e ne capisce le fragilità, assorbendo le loro conoscenze (d'altronde, quella è la sua missione), riuscendo anche ad apprezzarne le debolezze. È proprio grazie alle loro vulnerabilità che la Viaggiatrice sviluppa una coscienza personale, un'idea che non è necessariamente in linea con quella del Collettivo. Così come il T-800 riconosce il valore della vita ben al di là della sua missione originale, anche la Viaggiatrice impara a capire perché gli esseri umani di un tempo erano così preziosi.

L'incontro con alcuni esseri umani cambia il carattere della Viaggiatrice
L'incontro con alcuni esseri umani cambia il carattere della Viaggiatrice

I protagonisti delle due storie si somigliano anche per quanto riguarda il loro obiettivo finale: viaggiare nel tempo per "salvare" alcuni esseri umani specifici, che hanno il potere di cambiare il futuro del mondo. La famiglia Connor, nella serie Terminator, e operai, medici e scienziati scelti dal Collettivo in Cronos. È interessante anche la differenza che si instaura nelle due missioni: in Terminator 2 è il corpo che va preservato; in Cronos è la mente.

Dark, il viaggio nel tempo come maledizione

Dark è una delle serie televisive europee di maggior successo degli ultimi anni, ed è stata indicata da Jacek Zięba e Wojciech Piejko come esplicita fonte d'ispirazione per Cronos: The New Dawn. Si tratta di una serie TV tedesca, prodotta da Netflix, che racconta di viaggi nel tempo e di personaggi ricorrenti che, con ogni loro passaggio attraverso le epoche, alterano il futuro. Un futuro che - senza sorprese, visto il contesto in cui ne parliamo - è apocalittico. Oltre all'estetica e all'identità europea che accomuna le due opere, Cronos e Dark condividono un concetto molto interessante: il viaggio nel tempo come maledizione, piuttosto che come soluzione a un problema. Non possiamo dirvi di più, perché non vogliamo anticiparvi troppo della storia di Cronos, ma è chiaro sin dall'inizio che la Viaggiatrice fa parte di un ciclo di incarichi molto lungo, doloroso e moralmente ambiguo. La sua missione consiste nel prelevare con la forza la mente di alcune personalità del passato tramite un orribile macchinario montato sul suo braccio. Una sorta di guanto uncinato che ricorda quello di Freddy Krueger, il "mostro" del film Nightmare. Questi artigli si insinuano nella testa delle persone e le svuotano delle loro conoscenze. Ciò che stiamo facendo - e che secondo il Collettivo potrebbe cambiare il corso della storia - è condannare qualcuno alla morte fisica in maniera impietosa.

Dark è una serie TV tedesca in cui il viaggio nel tempo fa più danni di quelli che ripara
Dark è una serie TV tedesca in cui il viaggio nel tempo fa più danni di quelli che ripara

Allo stesso modo, in Dark, il viaggio nel tempo genera un loop infinito di dolore e paradossi. I personaggi pensano di poter risolvere le drammatiche vicende che sconvolgono le loro vite imbarcandosi in complessi spostamenti spaziotemporali, ma finiscono nella maggior parte dei casi per causarle loro stessi. In Dark, il paradosso temporale è il motore narrativo principale del mistero. Anche qui, tutto si gioca su alcune personalità chiave, su alcune famiglie e sui diversi ruoli che assumono nelle varie epoche storiche: buoni, cattivi, eroi o antagonisti. Ognuno di loro è convinto di fare del bene, mentre condanna gli altri, a volte dando vita a lotte fratricide tra epoche e identità diverse.

La cosa, smettere di essere se stessi

Ambientato in una base militare in Antartide, La cosa di John Carpenter è uno dei capolavori della fantascienza horror e ha dettato la direzione di tutte le opere dell'orrore che esplorano le mutazioni del corpo umano. Anche Cronos è ambientato perlopiù in ambienti claustrofobici e, pur quando si apre nelle sue aree urbane, tra le strade di una Cracovia in frantumi, circondate da un denso fumo che oscura la visione del mondo, resta un videogioco che ti fa sentire in trappola.

Gli effetti speciali del film, curati da Rob Bottin, sono ancora oggi incredibili
Gli effetti speciali del film, curati da Rob Bottin, sono ancora oggi incredibili

Gli spazi chiusi di Cronos e del film La cosa non sono solo luoghi fisici, ma anche spazi mentali: la trappola del parassita di Carpenter, un alieno che può assumere la forma di qualsiasi essere umano alimentando la paranoia dei sopravvissuti, è prima di tutto identitaria. Il film del 1982 è una metafora della disgregazione dell'identità individuale, della paura del contagio. Una paura che non è esclusivamente biologica, ma anche politica, sessuale, esistenziale.

Il mostro è indistinguibile da un essere umano, eppure non è umano, perché gli manca qualcosa (è forse ciò che chiamiamo anima?). Un pezzettino che non sapremo mai a cosa corrisponde, e che Carpenter non ci racconta, perché non gli interessa. Gli interessa di più mostrarci che il sospetto tra gli esseri umani è potente e pericoloso, perfino più dell'organismo alieno.

I mostri di Cronos rimandano esplicitamente all'estetica del film di John Carpenter
I mostri di Cronos rimandano esplicitamente all'estetica del film di John Carpenter

Anche il virus di Cronos agisce sulla disgregazione del senso di sé, ma in maniera opposta rispetto a La cosa. Se nel film la trasformazione ti isola dagli altri esseri umani, rendendoti un emarginato, in Cronos ti spinge invece a fonderti in un'unica entità, priva della forza individuale, sostituita da una volontà collettiva. In entrambi i casi, l'orrore nasce dalla perdita di quel pezzetto di sé che non sappiamo definire. Non è solo la violenza fisica a spaventare, con il corpo che si torce, che si altera, che finisce in brandelli. È l'idea che il nostro io venga annientato, sostituito, replicato. Suggerendoci che non siamo poi così speciali da dover essere considerati unici.

Annientamento, l’ambiente che ti trasforma

Annientamento è un film del 2018 diretto da Alex Garland e basato sull'omonimo romanzo di Jeff VanderMeer. Il libro è il primo capitolo della Trilogia dell'Area X. Nel romanzo (e nei sequel Autorità e Accettazione), un fenomeno conosciuto come Area X innesca un processo che ristruttura la materia di tutto ciò che si trova al suo interno. Ogni pianta, animale o essere umano che vi entra viene irrimediabilmente mutato, ogni cellula riscritta, mescolata. L'area, inoltre, continua a espandersi, inglobando porzioni sempre più grandi del mondo. Le spedizioni mandate a indagare non fanno ritorno: vengono inghiottite, trasformate e annientate. I confini della realtà e del tempo sembrano dissolversi in questo non luogo. Anche Cronos è ambientato in un mondo distorto dal Cambiamento, un fenomeno che, insieme al successivo controllo del tempo da parte del Collettivo, ha generato uno spazio dove le leggi della fisica non contano più. Una delle immagini simbolo del gioco è l'enorme palazzo che fa da sfondo a Nowa Huta, i cui frammenti sono sospesi nel cielo.

In Annientamento, il fenomeno noto come Area X fonde insieme il DNA di tutto ciò che si trova al suo interno
In Annientamento, il fenomeno noto come Area X fonde insieme il DNA di tutto ciò che si trova al suo interno

In Cronos, la Viaggiatrice porta dentro di sé le essenze dei sopravvissuti e, con esse, anche i loro ricordi, le paure e le ferite. La sua stessa personalità, col tempo, si piega e si fonde, mentre le coscienze che la stanno plasmando la cambiano in qualcosa che fa sempre più parte di quel mondo e sempre meno di quello da cui proviene. Nel film, e nel libro di VanderMeer, la biologa protagonista finisce anch'essa per essere contaminata dall'Area X, e non sappiamo mai quanto del personaggio che abbiamo conosciuto all'inizio sia rimasto dentro di lei.

Sia Cronos che Annientamento sono due opere che parlano in modo inusuale di post umanità, non intesa secondo i canoni sci-fi come fusione tra esseri umani e macchine, ma piuttosto come evoluzione in forme biologiche alternative. La trasformazione non è solo fisica, ma anche emotiva e spirituale. Le creature che le protagoniste incontrano fanno di certo paura: sono predatori che hanno assorbito il colore (venuto dallo spazio?) variopinto di piante e foglie, oppure esseri fusi alle pareti dei condomini di Nowa Huta, in parte umani, in parte edifici, ma non è solo questo a spaventare È anche il modo in cui questi due luoghi, ormai simboli viventi di un processo in atto, si insinuano dentro di te, avviando mutazioni irreversibili. Per una volta, è l'ambiente a cambiare, a corrompere, a sfruttare l'essere umano, e non il contrario.