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Directive 8020 porta Supermassive in una nuova direzione

Il nuovo horror dell'antologia The Dark Pictures potrebbe rappresentare per Supermassive Games un giro di boa, con un'esperienza meno film e più gioco.

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   24/08/2024
Young, tra i protagonisti di Directive 8020
The Dark Pictures Anthology: Directive 8020
The Dark Pictures Anthology: Directive 8020
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Per Supermassive Games, Directive 8020 rappresenta un punto di svolta, per certi versi un azzardo. Pur facendo parte dell'antologia di giochi horror The Dark Pictures pubblicata da Bandai Namco, questo nuovo progetto è completamente autofinanziato dal team inglese, che ha investito risorse e anni di sviluppo per provare a svecchiare una formula ormai fin troppo familiare.

Da Until Dawn in poi, Supermassive è stata sinonimo di un tipo ben preciso di giochi horror, strizzando l'occhio a esperienze cinematografiche interattive dove una scelta sbagliata poteva portare la storia in direzioni imprevedibili. La presentazione a cui abbiamo assistito alla Gamescom 2024 ha dimostrato che questo DNA è ancora presente in Directive 8020, ma per poter arrivare a un pubblico più ampio Supermassive ha deciso di virare verso una direzione diversa, che fa assomigliare il gioco più a un action adventure tradizionale che non a un film interattivo.

La storia di Directive 8020

Directive 8020 sarà la prima avventura horror di Supermassive Games con un'ambientazione fantascientifica, ispirata dichiaratamente a opere come Alien e Punto di non ritorno (Event Horizon). Il direttore creativo Will Doyle lo semplifica descrivendolo come "La Cosa, ma nello spazio", e in effetti la premessa narrativa è quasi identica a quella del film diretto da John Carpenter, fatta eccezione per l'ambientazione spaziale.

L'organismo alieno di Directive 8020 può avere sia forme umane che più terrificanti, come in questo caso
L'organismo alieno di Directive 8020 può avere sia forme umane che più terrificanti, come in questo caso

In cerca di un pianeta da colonizzare, l'equipaggio della nave Cassiopea si schianta sul pianeta Tau Ceti F e viene attaccato da organismi alieni capaci di prendere le sembianze delle sue prede. Interpretata dall'attrice Lashana Lynch (No Time to Die, The Marvels), la protagonista Young deve quindi esplorare le aree della nave infestata, capire se fidarsi dei compagni che si trova davanti e prendere decisioni che possono avere ripercussioni non solo su di lei e sugli altri membri dell'equipaggio, ma anche sull'intera specie umana.

Un gameplay più tradizionale

Anche se la presentazione alla Gamescom 2024 e il trailer d'annuncio erano focalizzati sull'astronauta Young, la storia di Directive 8020 permetterà di controllare anche gli altri membri dell'equipaggiamento. In pieno stile Supermassive, una scelta sbagliata può portare alla morte di un personaggio, con la storia degli astronauti rimanenti che prosegue: "chiunque può sopravvivere e chiunque può morire" è diventato un po' un marchio di fabbrica per lo sviluppatore di Glasgow.

Chi ha giocato Until Dawn, The Quarry o l'antologia The Dark Pictures ritroverà sequenze con QTE, bivi narrativi e dialoghi a scelta multipla che avranno effetti irreversibili e possono portare a morti atroci dei personaggi. C'è anche la possibilità - sperimentata con gli ultimi giochi del team - di godersi l'avventura in compagnia, con ogni giocatore che si alterna e si divide il controllo di uno o più membri dell'equipaggio. In questo caso però il tutto è intramezzato da momenti in cui si ha molto più controllo del personaggio e si affrontano fasi esplorative e stealth.

I comandi sono stati rivisti per avvicinarsi di più agli action adventure moderni come Dead Space o The Last of Us, correndo, accovacciandosi o semplicemente controllando la telecamera in ogni direzione. In un momento della presentazione abbiamo visto la protagonista accucciarsi e nascondersi dietro una copertura, cercando di non far rumore mentre dall'altro lato un alieno, dall'aspetto non troppo diverso da quello di un Clicker, errava per la stanza. Niente armi da fuoco con cui difendersi, ovviamente.

I corridoi della nave Cassiopea sono infestati da alieni, costringendo a muoversi furtivamente
I corridoi della nave Cassiopea sono infestati da alieni, costringendo a muoversi furtivamente

Gli strumenti a disposizione del giocatore saranno pochi: c'è un telecomando con cui controllare da lontano gli interruttori nella stanza, e che può essere utilizzato per aprire porte, spegnere luci o distrarre i nemici (lo stesso alieno nella scena di prima si è voltato dopo che lo sviluppatore ha acceso un monitor alle sue spalle); immancabili saranno una torcia e uno scanner per hackerare computer sulla nave o individuare la posizione dei nemici, mentre un comunicatore-radio consente di tenersi in contatto con gli altri membri dell'equipaggio. L'unico strumento di difesa diretta sarà un attrezzo da lavoro simile a una futuristica chiave inglese, che potrà essere utilizzato per sfondare porte, scassinare pannelli oppure colpire gli alieni con delle scariche elettriche. Probabile quindi che in combattimento sarà utilizzato solo per liberarsi da una morsa letale o stordire i nemici.

La paura fa 8020

Diciamocelo, l'ambientazione in stile Alien è trita e ritrita, e i corridoi della Cassiopea, con le sue pareti infestate da organismi alieni, è tutto fuorché originale. Un tubo che cade e qualche altro spavento qua e là tengono alta la tensione, ma l'aspetto più interessante di Directive 8020 è proprio l'unire un nemico mutaforma alla possibilità di controllare diversi personaggi il cui destino dipende tutto dalle scelte di chi gioca.

In zone buie sarebbe il caso di usare la torcia, ma occhio perché gli alieni potrebbero notarla
In zone buie sarebbe il caso di usare la torcia, ma occhio perché gli alieni potrebbero notarla

Il primo incontro con un mimic che ci è stato mostrato sembrava piuttosto telefonato, con un membro dell'equipaggio accovacciato a disperarsi in maniera sospetta. Al giocatore viene lasciata la scelta di avvicinarsi oppure no, appoggiargli una mano sulla spalla per tranquillizzarlo o magari restare in disparte. Più avanti potrebbe essere invece difficile prendere una decisione senza sapere se un nostro compagno sia un mimic o un vero umano: immaginate di uccidere un personaggio innocente, oppure difendervi da lui perché è convinto che siete voi l'alieno. A prescindere dal gameplay rinnovato e più dinamico, pensate quanto potenziale c'è per colpi di scena e momenti d'ansia.

Non è un caso che Directive 8020 dia l'impressione di volersi sganciare dall'antologia The Dark Pictures, col nome della collana scritto molto in piccolo e soltanto in alcune grafiche. Il gioco non è solo la prima avventura sci-fi di Supermassive Games ma è anche un primo passo verso un diverso tipo di giochi, da un certo punto di vista più tradizionali. Il rischio è che chiaramente il gioco possa perdere in unicità (dopotutto, a prescindere dalla qualità, i giochi di Supermassive hanno sempre avuto una loro identità) ma si spera che il DNA dello sviluppatore unito a una maggiore libertà per l'utente possa portare a situazioni horror più spaventose e imprevedibili.

CERTEZZE

  • Gameplay più dinamico e interattivo
  • La premessa in stile "La Cosa" ha tanto potenziale

DUBBI

  • L'ambientazione non è granché originale
  • Col cambio di rotta potrebbe perdere un po' di unicità