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Directive 8020, abbiamo provato il nuovo horror spaziale di Supermassive

Con Directive 8020, Supermassive Games prova a espandere la propria formula horror con un gameplay più dinamico e la possibilità di riavvolgere la storia e seguire percorsi alternativi.

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   12/06/2025
L'immagine di copertina di Directive 8020
Directive 8020
Directive 8020
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Presentato per la prima volta la scorsa estate, Directive 8020 segna un nuovo capitolo per The Dark Pictures Anthology con un horror spaziale che introduce meccaniche inedite e va in una direzione un po' più action rispetto ai classici film-interattivi a cui ha abituato Supermassive Games. Se Little Hope e House of Ashes si erano già dimostrati capaci di portare la serie verso territori inesplorati, Directive 8020 compie un salto decisamente più audace e ci proietta nello spazio profondo, ispirandosi dichiaratamente a classici come La Cosa di John Carpenter per presentare un horror sci-fi paranoico e in cui non ci si può fidare di nessuno.

Durante la Summer Game Fest 2025 c'è stato finalmente modo di provare una demo del gioco, con una sequenza molto breve ma che ha dato una mezza idea sia del nuovo gameplay parzialmente in tempo reale, sia di Turning Points, una novità che era stata richiesta dai fan da diverso tempo e che finalmente lo studio inglese ha deciso di includere nei suoi giochi.

La demo della Summer Game Fest

La demo di Directive 8020 alla Summer Game Fest si apre con una breve cinematica ambientata due giorni prima della partenza della Cassiopeia, la nave coloniale su cui avrà luogo l'intera l'avventura. È in sostanza un prologo in cui si fa la conoscenza di Brianna Young (interpretata da Lashana Lynch) e del comandante Nolan Stafford, che discutono mentre si preparano per un viaggio di ricognizione verso Tau Ceti f, un pianeta candidato per la colonizzazione. Con la Terra ormai morente e l'umanità che ha bisogno di un nuovo mondo su cui vivere, la missione della Cassiopeia è quella di testare la fattibilità di questo progetto.

Quattro anni dopo, però, le cose sono andate decisamente storte. La nave ha subito l'impatto di un meteorite e un'entità aliena si è infiltrata a bordo, acquisendo la capacità di replicare perfettamente l'aspetto dei membri dell'equipaggio. È a questo punto della demo che Stafford e l'ingegnere Josef Cernan si trovano ad affrontare prima i doppelgänger di sé stessi, e poi creature che si trasformano in mostruosità dall'aspetto raggelante. Non è chiaro se è la prima volta in assoluto che il giocatore incontrerà questi nemici, visto che - come in Until Dawn e The Quarry - il racconto ci mostrerà la prospettiva dei diversi personaggi.

Cernan è uno dei membri dell'equipaggio della Cassiopea, e uno dei protagonisti della demo che abbiamo provato alla Summer Game Fest
Cernan è uno dei membri dell'equipaggio della Cassiopea, e uno dei protagonisti della demo che abbiamo provato alla Summer Game Fest

La sezione più intensa della demo ci ha visti controllare Cernan mentre tentava di sfuggire a una di queste creature attraverso i tunnel di servizio. Dotati di uno scanner che permette di individuare temporaneamente la posizione del nemico, bisognava muoversi furtivamente, sfruttando distrazioni ambientali per indirizzare il mostro alieno da una parte o dall'altra. L'esperienza è claustrofobica, ricca d'ansia, ma non troppo diversa da quella di molti altri giochi d'azione 3D in cui nascondersi dietro alle coperture per non farsi vedere. La sequenza furtiva non sembra granché originale né profonda, ma il poco spazio a disposizione rende comunque difficile trovare delle vie di fuga. Un attimo di distrazione e, a pochi metri dalla scala, l'alieno ci vede, ci insegue, ci afferra e colpisce. Per fortuna, un QTE imbroccato per il rotto della cuffia permette a Cernan di scappare e riunirsi col resto del gruppo.

La creatura aliena che ha infestato la nave di Directive 8020 può assumere forme disgustose
La creatura aliena che ha infestato la nave di Directive 8020 può assumere forme disgustose

L'ultima parte della demo presenta una scelta morale difficile e che sicuramente sarà riproposta in diverse occasioni nel corso dell'avventura. Dopo aver raggiunto il resto dell'equipaggio, si scopre che i compagni hanno rinchiuso William, il capitano della nave, sospettando che si tratti in realtà di un doppelgänger alieno. Neanche pochi secondi dopo e ci si trova davanti a una scelta: sparargli e ucciderlo oppure aspettare e rischiare la vita dell'intero gruppo. Supermassive da questo punto di vista è maestra nel creare un'infinita sensazione di tensione e incertezza, catturando perfettamente l'atmosfera di paranoia che porterà i membri dell'equipaggio (e di conseguenza il giocatore) a non sapere di chi fidarsi.

Il problema grosso della demo sta ovviamente nel contesto in cui è stata presentata: giocare un estratto estemporaneo in pochi minuti e nel mezzo di una fiera vuol dire non avere il tempo di affezionarsi ai personaggi (oppure odiarli), non sapere cos'è successo prima o chi sono e perché si comportano in un certo modo; manca quindi quell'ansia di fare la scelta sbagliata o i sensi di colpa che si provano quando una scelta sbagliata porta alla morte del personaggio. E anche qui non mancheranno finali multipli, con la possibilità di far sopravvivere l'intero equipaggio o vederlo sterminato, assieme a svariate combinazioni nel mezzo.

La novità dei Turning Point

Per diverso tempo c'è stata una fetta di appassionati di Supermassive che ha chiesto di non rendere le proprie scelte irreversibili, o quantomeno di permettere facilmente di vedere cosa sarebbe successo prendendo delle scelte diverse. Per accontentarli, Supermassive ha introdotto i Turning Points, una meccanica che potrebbe cambiare parecchio il modo in cui i giocatori più completisti approcciano Directive 8020. A differenza di altri giochi dello studio, dove ogni scelta veniva salvata automaticamente obbligando i giocatori a convivere con le conseguenze delle proprie decisioni, i Turning Points permettono di tornare indietro a momenti specifici della storia, per cambiare un evento infelice o semplicemente per esplorare alternative diverse.

A ogni scelta importante di Directive 8020, a schermo appare un messaggio che avverte di trovarsi davanti a un nuovo Turning Point
A ogni scelta importante di Directive 8020, a schermo appare un messaggio che avverte di trovarsi davanti a un nuovo Turning Point

Si tratta di un cambiamento filosofico importante per una serie che ha sempre fatto della permanenza delle scelte uno dei suoi tratti distintivi. Dan McDonald, executive producer di Supermassive, ci ha spiegato come funziona la meccanica e come aiuterà chi di desidera vedere tutti i possibili esiti di una storia senza dover necessariamente rigiocare il gioco dall'inizio o cercare i filmati su YouTube. I Turning Point funzionano un po' come dei checkpoint all'interno di un singolo salvataggio, mostrando attraverso una sorta di albero degli eventi quelli che sono i nodi chiave e le possibili diramazioni della storia. Dopo un evento importante si può così sperimentare e tornare al nodo precedente, così da provare anche gli altri esiti e decidere poi quale percorso seguire.

McDonald ha spiegato che l'idea di inserire i Turning Point era presente fin dall'inizio dello sviluppo, e per questo ha influenzato direttamente il modo in cui la storia è stata scritta e raccontata: il gioco sarà strutturato come una specie di serie Netflix, con ogni capitolo che è pensato come un episodio televisivo, con alcuni punti che possono essere interrotti e ripresi rapidamente. Se questo è un bene o un male, lo potremo vedere solo provando (e riprovando) l'avventura per intero.

Il personaggio di Brianna Young, mentre si prepara per il suo lungo viaggio sulla Cassiopea
Il personaggio di Brianna Young, mentre si prepara per il suo lungo viaggio sulla Cassiopea

Per i puristi, comunque, sarà disponibile una modalità che disabilita del tutto questa funzione e mantiene l'approccio più tradizionale dove ogni decisione ha conseguenze permanenti. È una scelta intelligente che accontenta tutti, sia i completisti che quelli che preferiscono l'animo più spietato dei primi capitoli. Dai precedenti episodi della Dark Picture Anthology torna anche l'opzione Movie Night, che permette di giocare in gruppo assegnando personaggi diversi a giocatori diversi, e che in Directive 8020 è stata migliorata con la possibilità di cambiare la difficoltà e le opzioni di accessibilità per ogni singolo partecipante.

Directive 8020 è un chiaro tentativo per Supermassive di provare ad attirare un pubblico un po' più ampio rispetto a chi è già appassionato dei suoi giochi horror. Lo fa attraverso opzioni che rendono l'esperienza meno punitiva, come i Turning Point, e lo fa rendendo il gameplay un po' più action e in tempo reale, con sequenze stealth e momenti in cui bisognerà difendersi utilizzando armi in grado di rallentare i nemici. Il tutto, però, senza abbandonare quella miscela di sequenze cinematiche, QTE, scelte difficili e conseguenze drammatiche che è ormai marchio di fabbrica dei propri giochi. La paranoia del "chi è il vero nemico" funziona perfettamente nel contesto di un horror sci-fi, ma da questo punto di vista tutto si giocherà sulla scrittura e sulla capacità degli sceneggiatori di farci affezionare ai personaggi e metterci con le spalle al muro, sapendo che una singola azione sbagliata o un momento di esitazione potrebbero portare alla disfatta totale della missione. L'appuntamento è fissato per il 2 ottobre, quando la Cassiopeia partirà per colonizzare PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.

CERTEZZE

  • L'atmosfera paranoica in stile La Cosa funziona alla grande
  • Per i completisti, l'aggiunta di Turning Point è un'ottima notizia

DUBBI

  • Qualità della scrittura tutta da verificare
  • Non aspettiamoci grossa profondità nella parte furtiva