2

Silent Hill f fa meno paura ogni secondo che passa e ha perfettamente senso

Sebbene Silent Hill f non sia un titolo per i cuori pavidi, non è nemmeno così spaventoso e, ogni secondo che passa, diventa sempre meno pauroso. Potrebbe sembrare un difetto, ma in realtà ha perfettamente senso.

SPECIALE di Marie Armondi   —   21/10/2025
Un mostro spaventapasseri con una falce in mano di Silent Hill f
Silent Hill f
Silent Hill f
Articoli News Video Immagini

Nota: questo articolo include una serie di riferimenti a eventi di trama e situazioni di gameplay di Silent Hill f, anche di fasi avanzate della storia. Se non volete alcun tipo di spoiler o anticipazione, suggeriamo di non proseguire con la lettura.

Inizio con un'ammissione: non amo troppo gli horror o per meglio dire ne sono affascinata, ma ho una serie di richieste per far sì che tale genere riesca a soddisfarmi. Lo approccio quindi di rado e solo quando c'è qualcosa di specifico che mi attira, spesso legato a dettagli di trama, personaggi o ambientazioni che non riesco a non trovare affascinanti. Questo è ciò che è successo con Silent Hill f.

Avevo però un timore nell'approcciarmi ad esso: farà paura? Sarà troppo per il mio cuore? La prima impressione è che sarei stata in grado di reggerlo, ma non si può mai sapere. Arrivando al presente, dopo averlo completato posso affermare che no, Silent Hill f non è particolarmente spaventoso, persino per i miei standard. Non solo, però: ho realizzato che più il gioco avanza, meno fa paura.

In parte ovviamente è causato dal fatto che ci si abitua di ora in ora alla sensazione di ansia che questa avventura genera magnificamente, ma più ci ragionavo, più realizzavo che c'era qualcosa di più.

La paura e i combattimenti di Silent Hill f

Uno dei primi momenti nei quali ho realizzato che non avevo più così paura dei metallici passi dei nemici e dei gorgoglianti versi dei mostri nascosti dietro il prossimo angolo, è stato quando la protagonista Hinako, nel mondo degli spiriti, ottiene il braccio della volpe. Se avete giocato, ben sapete che la giovane vede il proprio arto amputato e sostituito (e non solo, con grande valore simbolico di cui però ora non voglio discutere), ottenendo in questo modo un nuovo set di mosse di combattimento, la capacità di attivare una sorta di modalità berserker che rende immune ai danni e permette di uccidere in modo definitivo nemici che altrimenti risorgerebbero nell'arco di pochi minuti.

Questo passaggio è ovviamente molto semplice: sono più forte e resistente, quindi ho meno paura. Non solo, Silent Hill f permette di potenziarsi, aumentando vita, resistenza e salute mentale, riducendo così le nostre difficoltà in combattimento. Sommiamo infine gli Omamori, dei portafortuna che possiamo equipaggiare per ottenere vari bonus, compresa la capacità di curarsi eliminando i nemici.

Capite bene, quindi, che, nell'istante nel quale senti di essere passata da preda a predatore, la paura cala non di poco.

La paura e la bellezza di Silent Hill f

Non è tutto qui, però, perché avanzando nell'avventura, soprattutto nelle sezioni ambientate nel paesino dove vive Hinako, il senso dell'orrido alla base di Silent Hill f si mescola con la bellezza della natura.

I gigli rossi invadono il mondo di gioco e tutto è sempre più bello, sebbene orrido e mortale
I gigli rossi invadono il mondo di gioco e tutto è sempre più bello, sebbene orrido e mortale

I mostri sono profondamente umani, ma deformi, pezzi fusi o ricuciti che formano una creatura da "uncanny valley", che è quasi umana ma che non lo è pienamente. Avanzando, però, diventano sempre più belli, perché le loro membra deformi vengono nascoste dai fiori rossi che colorano il cammino di Hinako e che sono innegabilmente magnifici. Konami ha più volte parlato del fatto che Silent Hill f avrebbe trovato la bellezza nell'horror e non possiamo dargli torno.

Per quanto la situazione sia terribile e per quanto quei fiori fusi alla carne siano un segnale di pericolo, mi è impossibile affermare che il tutto non sia estremamente affascinante e che l'orrido diventi una bellezza velenosa dalla quale è difficile distogliere gli occhi.

Hinako è la protagonsita di Silent Hill f
Hinako è la protagonsita di Silent Hill f

La paura, quindi, scende in secondo piano perché il mostruoso, con i pericoli associati che dovrebbero terrorizzarci e farci sfuggire, diventa come una fiamma per una falena: non posso fare a meno di esserne incantata, anche a costo di bruciarmi ammirandola.

La paura e il ruolo della donna in Silent Hill f

La definitiva eliminazione della paura arriva però nel finale, quando Hinako - dopo l'evoluzione e comprensione di se stessa, del proprio ruolo nella società e del proprio valore - abbandona il proprio io ragazzina, quella giovane che si perde nelle risaie e ha paura sia della solitudine che di qualunque uomo che potrebbe trovarla.

L'uomo volpe rappresenta il marito patriarcale giapponese, che toglie alla moglie identità, volontà e potere
L'uomo volpe rappresenta il marito patriarcale giapponese, che toglie alla moglie identità, volontà e potere

In quella fase ho pienamente vissuto l'immedesimazione nel personaggio, sono diventata Hinako, e più avanzavo più mettevo da parte il terrore e la sensazione di non poter far nulla, di essere in balia di una società patriarcale che mi fa a pezzi, mi marchia come bestiame e fa di tutto per togliermi identità e volontà. In quanto Hinako, ho sostituito tutto questo con la rabbia, la violenza, l'odio verso i soprusi, verso coloro che strappano la protagonista dalla propria casa e da ciò che l'ha resa chi è.

Come si collega Silent Hill f agli altri capitoli della serie? Come si collega Silent Hill f agli altri capitoli della serie?

Ciò si vede anche nel gameplay, con i combattimenti che prendono il sopravvento nella sequenza finale, nella quale smettiamo di fuggire dal mostro di nebbia (che come scopriamo è la parte debole e arrendevole dentro di noi, piegata al volere altrui in cambio di una gabbia dorata) e diventiamo l'inseguitrice.

Hinako urla e piange spesso, ma nel finale a guidarla è la rabbia
Hinako urla e piange spesso, ma nel finale a guidarla è la rabbia

In una sequenza di questo tipo è impossibile avere paura, perché Hinako urla, piange per la rabbia, impreca e maledice tutti i mostri (fantastici e reali) che si trovano sul nostro cammino, promettendo loro una morte atroce.

Non possiamo avere paura quando il mondo attorno a noi è un tripudio di fiori velenosi, ma magnifici e di mostri incantevoli che inevitabilmente cederanno sotto i nostri colpi perché la fuga non è un'opzione di gameplay. Il terrore non ha alcuno spazio in tutto questo, perché è il mondo che inizia ad avere paura di noi e della nostra giusta furia.

Hinako è divisa tra due mondi che rappresentano l'arrendersi e il combattere
Hinako è divisa tra due mondi che rappresentano l'arrendersi e il combattere

In quel momento, ho compreso che avere sempre meno paura mentre si avanza nel gioco non è un difetto di questo horror, ma è la perfetta evoluzione di una esperienza che ci vuole insegnare a non essere terrorizzati (e anche di più terrorizzate) dal mondo che ci circonda e dalle sue imposizioni. Silent Hill f ci insegna a combattere per definire la nostra identità e il nostro valore, mettendo da parte la paura e prendendo in mano la nostra vita.