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The House of the Dead 2: Remake, chi non muore si rivede

Torna The House of the Dead 2 nel remake di MegaPixel, che ci riporta a un'epoca in cui anche le orde zombi comunicavano più leggerezza.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   09/03/2025
I due protagonisti di The House of the Dead 2: Remake

Lo studio di sviluppo MegaPixel e l'editore Forever Entertainment hanno recentemente pubblicato la demo di The House of the Dead 2: Remake, titolo che fa seguito al remake del primo capitolo, risalente al 2022. Parliamo di una serie di giochi arcade di Sega, per la precisione degli sparatutto su binari a tema zombi, in cui tutto ciò che bisogna fare è puntare i nemici con il mirino e sparare, ricordandosi di ricaricare l'arma d'ordinanza quando si sono esauriti i proiettili (che di loro sono infiniti).

In sala giochi si giocava impugnando delle pistole elettroniche, ma chiaramente non è stato possibile replicarle su PC e console, dove bisognava e bisogna accontentarsi di un puntatore a schermo mosso dal mouse o dal controller. È sostanzialmente un tiro al bersaglio in cui bisogna colpire zombi e altre creature prima che ci colpiscano loro, togliendoci della preziosa energia. Di tanto in tanto bisogna anche salvare dei personaggi non giocanti, eliminando in modo fulmineo i loro inseguitori. Farlo frutta premi come energia extra o punti.

Gameplay

All'epoca gli House of the Dead erano dei giochi decisamente all'avanguardia, parte di un filone che nelle sale giochi aveva prosperato, grazie all'immediatezza e alla presenza di periferiche di controllo estremamente coinvolgenti da usare. Pensate ai mitra di Operation Wolf o alle pistole di Virtua Cop, per fare due esempi abbastanza celebri. Oggi titoli del genere hanno ancora senso? Se si è alla ricerca di un'esperienza leggera, perché no. Così abbiamo avviato la demo speranzosi di riuscire a fare un piacevole tuffo nel passato, senza doverci impegnare troppo.

Alcuni zombi di The House of the Dead 2: Remake
Alcuni zombi di The House of the Dead 2: Remake

La demo di The House of the Dead 2: Remake consente di provare solo il primo livello che, se tutto va come deve, si finisce nel giro di pochi minuti. Per dire, il contatore di Steam ci segna circa 25 minuti, tempo con cui lo abbiamo finito tre volte. Non ci stiamo lamentando, visto che era così anche l'originale, ma si tratta di un dato interessante per capire la filosofia completamente diversa rispetto a certi giochi moderni.

All'inizio della partita bisogna scegliere se interpretare James o Gary, due agenti della squadra speciale AMS, che si recano in una città invasa da creature demoniache. Siamo nel 2000, ben due anni dopo il caso della Curien Mansion vissuto nel primo House of the Dead. Tutto ciò che dobbiamo fare è sparare. Come detto la demo comprende solo il primo livello di gioco, ambientato per le strade della cittadina, dove si affronta un solo tipo di nemico: gli zombi, che possiamo smembrare in vari modi sparandogli agli arti o alla testa.

Il gameplay è più o meno quello che vi abbiamo descritto in apertura, cui possiamo aggiungere la necessità di imparare a memoria la posizione dei nemici, per eliminarli il più velocemente possibile, considerando che spesso impiegano dei brevi attimi per colpirci. Alla fine del livello abbiamo incontrato il boss: un enorme cavaliere senza testa corazzato, che viene manovrato da un demonietto volante (il nostro vero bersaglio). Non è stato difficile abbatterlo. Non lo era nemmeno in sala giochi. In fondo i primi livelli degli arcade erano pensati per essere abbastanza scorrevoli, con i picchi di difficoltà che iniziavano subito dopo.

Sangue rosso

Che aggiungere? The House of the Dead 2: Remake ci è sembra qualitativamente in linea con il primo capitolo: la grafica è stata modernizzata e ora è molto più cupa e realistica dell'originale. Il feedback dei colpi rende bene le sensazioni tramesse dal coin op. Detto questo, i nemici sono quelli e non stupiscono più come un tempo.

Gli zombi escono da ogni dove
Gli zombi escono da ogni dove

Del resto sono anni che mangiamo pane e zombi a colazione, quindi è difficle spaventarci. Il doppiaggio, invece, è pessimo come quello che ricordavamo, con anche dei momenti abbastanza imbarazzanti nel loro provare a essere drammatici, non riuscendoci in alcun modo, tanto da ottenere l'effetto contrario. Del resto chi giocava a The House of the Dead 2 per storia e caratteristiche accessorie? Era bello sparare all'impazzata, magari in cooperativa locale con un amico, con cui prendersi a pistolettate sulle braccia nei momenti di pausa. Chiaramente bisogna mettere in conto di trovarsi di fronte a un titolo dalla struttura arcaica. In fondo, se c'è qualcosa di cui siamo convinti dopo aver provato la demo, è che, come il primo, anche questo remake tenterà di essere il più fedele possibile alla sua controparte originale, nel bene e nel male. Quantomeno il sangue è rosso e non verde, il che è un deciso passo avanti.

La demo di The House of the Dead 2: Remake ci ha fatto capire molto del gioco, in particolare il suo essere un progetto economico, pur realizzato avendo tutte le premure del caso. Questo cercavamo e questo ci è stato dato, verrebbe da dire, anche perché non ci si poteva attendere molto di più. Quindi, se siete dei fan della formula classica, avete sicuramente un nuovo gioco da espettare.

CERTEZZE

  • Il gameplay è immediato come quello dell'originale
  • Ora c'è il sangue

DUBBI

  • Avrà tutti i difetti tipici del genere?
  • Ci sarà qualche extra che giustifichi il prezzo?