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The Outer Worlds 2: abbiamo provato la prima ora del nuovo gioco di Obsidian

Ormai in dirittura d'arrivo, The Outer Worlds 2 si è mostrato già varie volte. Alla Gamescom di Colonia, però, abbiamo potuto testare l'intero prologo della campagna.

PROVATO di Aligi Comandini   —   27/08/2025
Quali mondi incredibili vi aspettano in The Outer Worlds 2? Non lo sappiamo, ma di megacorporazioni ne vedrete molte
The Outer Worlds 2
The Outer Worlds 2
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Obsidian è in uno strano limbo negli ultimi anni: è cosa nota che si tratti di un team talentuoso, ricco di veterani dei GDR e ottimi scrittori, eppure buona parte dei videogiocatori hanno smesso di aspettarsi grandi cose da loro. L'abbassamento delle aspettative è quasi certamente legato al "metodo" di sviluppo del team, che lavora solo con squadre di dimensioni piuttosto contenute e da qualche tempo non sembra voler andare oltre un certo livello di ambizione; inoltre forse è sempre questo è il motivo per cui Avowed è passato un po' in sordina (per quanto si trattasse di un titolo ricco di lati positivi) e tale andazzo sta curiosamente influenzando il secondo capitolo di The Outer Worlds, nonostante il solido successo del predecessore.

Avevamo apprezzato il primo Outer Worlds ai tempi; si tratta dopotutto di un'avventura spassosa e a tratti brillante, pur senza chissà quali incredibili ambizioni. Abbiamo quindi provato il suo seguito alla Gamescom di Colonia con discrete speranze, perché Obsidian aveva basi ottime su cui costruire un seguito nettamente più elaborato e unico.

Un protagonista su misura

La prima cosa che si nota di The Outer Worlds 2 è un non indifferente aumento delle opzioni durante la creazione del personaggio: non solo vi sono un numero seccamente maggiore di vantaggi e svantaggi, ma anche background molteplici per il proprio protagonista e una lunghissima lista di abilità passive che offrono bonus di tutto rispetto (come ad esempio la possibilità di buttare a terra i nemici a pugni o le classiche migliorie al combattimento dalla distanza).

Il prologo di Outer Worlds 2 non è particolarmente complicato, ma il numero di scelte che offre è superiore alle aspettative. Il gioco manterrà questo ritmo?
Il prologo di Outer Worlds 2 non è particolarmente complicato, ma il numero di scelte che offre è superiore alle aspettative. Il gioco manterrà questo ritmo?

Già questo aumento delle possibilità migliora notevolmente la personalizzazione del proprio alter ego, ma sono il background, i vantaggi e gli svantaggi ad averci sorpreso particolarmente, perché l'impressione è che ogni dialogo venga tarato diversamente in base a quello che avete scelto. Noi, ad esempio, abbiamo optato per un background che in italiano sarebbe praticamente traducibile in "braccia rubate all'agricoltura", la cui descrizione specificava più volte come fossimo capitati nel nostro ruolo completamente per caso e ancor più per caso fossimo arrivati a ottenere una posizione di prestigio; parecchi personaggi che abbiamo incrociato hanno sottolineato più volte questo fatto, con tanto di opzioni di dialogo aggiuntive legate proprio al fatto di essere lì fortuitamente.

Altre opzioni interessanti, da questo punto di vista, sono "fortunato" che aggiunge opzioni del tutto uniche durante gli eventi proprio a causa dell'intervento della dea bendata, o "scemo", che oltre a precludervi un certo numero di talenti vi rende... beh, non c'è bisogno di spiegarlo. È un bell'aumento di complessità narrativa, che speriamo non si limiti al solo prologo, ma influenzi l'intera campagna. Considerando che il team ha deciso di non prevedere il respec nel gioco e ha sottolineato più volte in intervista l'importanza di avere un personaggio unico, crediamo che moltissima cura sia stata riposta in tale aspetto.

Il combattimento è generalmente migliorato, ma nel prologo ci siamo fatti strada tra i nemici con una normale pistola laser. Il gioco offre gingilli nettamente più gustosi
Il combattimento è generalmente migliorato, ma nel prologo ci siamo fatti strada tra i nemici con una normale pistola laser. Il gioco offre gingilli nettamente più gustosi

Già che abbiamo parlato di narrativa, durante le battute iniziali vestirete i panni di un agente del protettorato terrestre, l'organizzazione interstellare che gira per le colonie combattendo criminalità organizzata e megacorporazioni (almeno stando a quanto dice lo spot televisivo...). Invischiati in una strana indagine su degli esperimenti non meglio definiti in una colonia, vi troverete presto alle prese con il solito casino galattico, sparati nel vuoto cosmico dentro una capsula di salvataggio. Ordinaria amministrazione in un gioco come questo. Quest'esperienza si è però rivelata nettamente più interessante di quanto credessimo ed è un ottimo segnale per il resto dell'avventura.

Tutte le scelte dello spazio infinito

Il primo Outer Worlds è tuttora criticato da molti per le sue limitazioni: il gioco era lodevole, sì, ma parecchi si aspettavano che potesse avere la profondità di un Fallout, risultando in pratica una sorta di ritorno tridimensionale ai giochi di ruolo "vecchio stile" dell'età dell'oro del genere (anche se ora è difficile lamentarsi di ciò che si trova sugli scaffali). Il secondo capitolo ricalca per certi versi strutturalmente il primo, mettendo ancora scelte alternative qua e là derivanti dalle vostre capacità coi computer, le serrature e via così, ma dà l'impressione di voler fin da subito offrire un numero superiore di approcci nelle missioni.

Vi troverete di nuovo ad esplorare pianeti completamente diversi tra loro nel gioco. Saranno più curati e diversificati stavolta? E quanto centrali saranno i rapporti con le fazioni?
Vi troverete di nuovo ad esplorare pianeti completamente diversi tra loro nel gioco. Saranno più curati e diversificati stavolta? E quanto centrali saranno i rapporti con le fazioni?

Durante la missione iniziale, per dire, ci siamo trovati non solo ad assaltare i nemici in due percorsi differenti - uno più orientato allo stealth e uno all'approccio violento - ma abbiamo dovuto prendere svariate decisioni per facilitarci (o complicarci) la vita. Esempio? Abbiamo potuto ingannare la guardia davanti al ponte di entrata del complesso di ricerca fingendoci un suo amico "rieducato" e, in seguito, abbiamo potuto sfruttare delle informazioni precedentemente ottenute per renderlo un alleato alla nostra causa; le nostre conversazioni hanno portato persino uno dei nostri compagni a sopravvivere a una terribile ferita, a patto di averlo convinto dell'importanza dell'individualismo, senza contare che ci siamo trovati davanti a tutta una serie di possibilità di approccio alle fasi di combattimento (alcune delle quali pacifiste) che sinceramente non ci aspettavamo così presto.

Il nuovo trailer di The Outer Worlds 2 presenta i compagni che potremo arruolare Il nuovo trailer di The Outer Worlds 2 presenta i compagni che potremo arruolare

Potrebbe essere in larga parte un classico prologo ben calcolato, laddove la struttura della campagna risulterà inevitabilmente più aperta e le vostre scelte meno impattanti sul breve periodo, eppure ci è sembrato un bel passo avanti rispetto al predecessore, quindi abbiamo buone aspettative su come il tutto si svilupperà e sulla profondità generale degli elementi ruolistici e delle conversazioni. Anche il combattimento, dal canto suo, è migliorato rispetto a quanto visto in passato, nonostante non ci fossero a nostra disposizione le armi più creative mostrate nei trailer e non sia comunque il caso di aspettarsi meccaniche da FPS di alto livello.

Megacorporazioni nello spazio? Ma certo che sì. Le fazioni saranno ancora centrali nel gioco. Anzi, è plausibile che lo saranno ancor di più
Megacorporazioni nello spazio? Ma certo che sì. Le fazioni saranno ancora centrali nel gioco. Anzi, è plausibile che lo saranno ancor di più

Insomma, il nuovo The Outer Worlds sembra avere le carte in regola per sorprendere e volersi riavvicinare ai classici del genere. Considerando che sembra esser stato sviluppato col giusto quantitativo di tempo e risorse, chissà che a Obsidian stavolta non sia riuscito un colpaccio da manuale. Vedremo.

Il prologo di The Outer Worlds 2 ci ha catturato, migliorando e ampliando tutto ciò che di buono aveva fatto il primo capitolo e dimostrando una discreta volontà di riavvicinarsi ai classici dei giochi di ruolo. Difficile dire se la campagna manterrà la stessa qualità delle prime ore, ma considerando l'esperienza di Obsidian siamo fiduciosi. Ormai manca poco.

CERTEZZE

  • Numero di scelte notevole fin dalle prime battute
  • Creazione del personaggio ricca di opzioni che impattano su dialoghi e possibilità

DUBBI

  • Reggerà il colpo per tutta la campagna?