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Animal Crossing: New Horizons forse bloccato in Cina perché usato per protestare contro il regime

Stando ad alcune indiscrezioni, la Cina avrebbe bloccato le importazioni di Animal Crossing: New Horizons perché alcuni lo stanno usato per protestare contro il regime.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/04/2020
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Secondo alcune indiscrezioni, la Cina avrebbe bloccato l'importazione di Animal Crossing: New Horizons perché alcuni lo starebbero usando per protestare contro il regime. Probabilmente ci saranno ripercussioni anche per i giocatori coinvolti.

Animal Crossing: New Horizons non è stato ancora rilasciato in Cina, ma molti possessori di Nintendo Switch lo hanno acquistato d'importazione, in particolare a Hong Kong. Si tratta di una pratica più comune di quello che si pensi, soprattutto nei territori in cui il controllo del governo cinese è meno stringente. In tanti preferiscono ad esempio acquistare console dall'estero per evitare il blocco dei contenuti imposto dal governo, che impedisce di giocare ai titoli più desiderati.

Alcuni dei giocatori che hanno acquistato Animal Crossing: New Horizons hanno usato gli strumenti messi a disposizione del gioco per improvvisare delle proteste contro il regime per i noti fatti di Hong Kong. Negli ultimi mesi le proteste in strada sono state fermate a causa della diffusione della pandemia da coronavirus e gli attivisti politici stanno cercando modi nuovi e più creativi di far sentire la loro voce, soprattutto online.

Nonostante non ci siano state prese di posizioni ufficiali da parte del governo cinese contro Animal Crossing: New Horizons, è emerso che alcune grosse piattaforme online di e-commerce, come Taobao, non possono più vendere il gioco, più tutto il merchandise a esso collegato, sul territorio cinese. Inoltre alcune chat di WeChat dedicate al gioco, stanno censurando apertamente tutte le discussioni sul ban, cacciando immediatamente chi insiste nel volerne parlare.