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Cyberpunk 2077 è "poster di trans donne col pene che vendono drink" e poco altro

Nonostante le premesse, Cyberpunk 2077 è tutto "poster di donne trans col pene che vendono energy drink" e poco altro, per Laura Kate Dale.

NOTIZIA di Luca Forte   —   07/12/2020
Cyberpunk 2077
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Tra le tantissime voci entusiastiche, ce ne è una piuttosto polemica che si solleva contro Cyberpunk 2077. Si tratta della voce di Laura Kate Dale, celebre twitcher e podcaster, che si scaglia contro la rappresentazione dei trans nel mastodontico GdR polacco. La definizione che l'influencer ne dà su Twitter, infatti, non è delle più entusiastiche. Per la Dale, infatti, Cyberpunk 2077 è tutto "poster di donne trans col pene che vendono energy drink" e poco altro.

Per chi non la conoscesse, la Dale conduce il podcast Podquisition e ha un canale Twitch piuttosto seguito nel quale parla di tutto, anche della sua vita. Si definisce, infatti, una "trans gay donna con l'autismo, scoperto solo in età adulta". Il suo, quindi, è un parere molto diretto, dato, oltretutto, da una persona che ha lucidamente analizzato la propria vita.

Attraverso Twitter, la Dale si è detta poco interessata a trattare Cyberpunk 2077 per lavoro. Questo nonostante il gioco di CD Projekt RED sia chiaramente una delle produzioni più attese del 2020. Oltre che un gioco che ha entusiasmato Pierpaolo Greco nella sua recensione di Cyberpunk 2077.

Non tratterà il gioco per la celebre questione del crunch, ma soprattutto per i contenuti a sua detta transfobici del marketing e dei social media.

Oltre a questo ci sono alcune cose che non le sono piaciute, come la voce di V legata al sesso o l'uso dei pronomi all'interno del gioco, troppo binario e poco incline a riuscire ad includere tutte le variabili che è possibile avere nel mondo moderno e soprattutto in quello futuristico di Cyberpunk 2077.

Inoltre "c'è sempre la donna trans nei cartelloni pubblicitari a sfondo sessuale e a bilanciare non ci sono personaggi trans da incontrare, nulla che possa umanizzare questo genere di persone all'interno della ultra sessualizzazione che c'è ovunque," ha detto la Dale su Twitter.

"Una critica all'eccessiva sessualizzazione richiede un contrasto," ha concluso la Dale, "con delle alternative umanizzate. Non mi pare ci sia nulla di simile qui oltre a "poster di donne trans col pene che vendono energy drink""

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