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Metal Gear Solid Delta: Snake Eater cambia la difficoltà in base all'inquadratura scelta

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater compensa la maggiore agilità data dal nuovo stile con inquadratura in terza persona con un incremento generale della difficoltà del gioco.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/10/2024
Una scena di Metal Gear Solid Delta in terza persona
Metal Gear Solid Delta: Snake Eater
Metal Gear Solid Delta: Snake Eater
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In un'intervista pubblicata da Famitsu emerge un particolare interessante di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, evidenziando come il remake modifichi la difficoltà generale del gioco in base all'inquadratura scelta, fra la terza persona nuova e la telecamera classica dall'alto.

La nuova inquadratura in terza persona fa parte della modalità definita "nuovo stile", che si porta dietro anche altre modifiche più profonde al gameplay, compresa una rielaborazione del livello di difficoltà, perché di fatto renderebbe più semplice la traversata nella giungla rispetto al tipo di inquadratura originale, spostata verso l'alto.

L'idea non è del tutto nuova e deriva dall'inquadratura introdotta in Metal Gear Solid 3: Subsistence, la versione espansa e migliorata uscita dopo l'originale del 2004, anche se introduce diverse novità rispetto a quest'ultima.

Due esperienze diverse

Non è possibile passare in ogni momento da un'inquadratura all'altra: la selezione di questa può essere fatta solo all'inizio della partita e di fatto determina un'esperienza di gioco diversa, che viene definita "Legacy" per quanto riguarda la versione classica o "New Style" per la nuova inquadratura in terza persona.

Poiché sarebbe più semplice affrontare il gioco con quest'ultima, che consente una visione più chiara dell'ambiente circostante, tutti gli elementi del gameplay sono stati modificati in maniera da risultare più impegnativi e fornire comunque una sfida di un certo livello.

La stessa cosa non succedeva con Subsistence, anche perché all'epoca il fatto di sparare con precisione attraverso tale inquadratura risultava particolarmente complesso, e adottare la visuale in prima per una maggiore precisione rendeva tutto alquanto macchinoso per l'impossibilità di muoversi in tali condizioni.

La nuova inquadratura in terza persona ovviamente si presenta con tutte le meccaniche moderne, ma per compensare questo maggiore comfort è stato anche aumentato il livello di sfida in maniera proporzionale. Al contrario, selezionando la modalità classica il livello di difficoltà resta paragonabile a quello originale, dunque generalmente più basso rispetto alla nuova modalità, ma reso complesso proprio dai limiti dell'inquadratura stessa.

Per conoscere meglio il gioco, vi rimandiamo al nostro recente provato sul remake del capolavoro di Kojima.