Techland ha passato gli ultimi anni a sviluppare Dying Light: The Beast, un nuovo capitolo della serie horror a base di zombie e parkour, e ne ha parlato con WCCFTech alla Summer Game Fest 2025.
Precisamente, il director Tymon Smektala ha prima di tutto "difeso" la decisione di rendere Dying Light: The Beast un gioco indipendente, sebbene fosse nato come DLC per il secondo capitolo, e ha anche spiegato che il team desidera pubblicare giochi più rapidamente.
Le parole di Techland sullo sviluppo dei videogiochi
Techland desidera infatti accorciare i propri tempi di sviluppo e rendere disponibili nuovi giochi ogni 3-4 anni.
Smektala ha affermato: "Capisco che alcuni giocatori possano pensare: 'Oh, è iniziato come un piccolo progetto e ora lo fanno pagare a prezzo pieno, vogliono solo venderlo come se fosse il prossimo gioco'. Ma in realtà lo è, è il ritorno di Kyle Crane. La campagna è paragonabile a quella dei giochi precedenti e credo che sia davvero il miglior gioco di Dying Light che abbiamo mai realizzato. Un giorno ci siamo resi conto di avere per le mani un nuovo gioco."
"Questa consapevolezza dovrebbe essere la base per i nostri lavori futuri. Perché sia Dying Light 1 che 2 hanno richiesto sette anni di lavoro. Pensiamo che con un approccio leggermente diverso, con una maggiore attenzione, possiamo pubblicare giochi più spesso. Probabilmente abbiamo in mente un ciclo di tre o quattro anni e credo che Dying Light: The Beast è il primo passo in questa direzione."
Ovviamente ci sarà da capire se la compagnia sarà in grado di mantenere un ritmo di questo tipo e che tipo di progetti saranno realizzati: dimezzare i tempi di sviluppo potrebbe significare l'arrivo di videogiochi più contenuti e, forse, anche questo è un bene. Già in precedenza Techland aveva detto che progetti più piccoli come Dying Light: The Beast sono il futuro dei videogiochi.