Il producer della serie Silent Hill, Motoi Okamoto ha affermato che Silent Hill f, l'ultimo capitolo uscito poche settimane fa, non avrebbe mai potuto essere realizzato da un'intelligenza artificiale. Sebbene l'intelligenza artificiale possa generare idee per dei seguiti, secondo Okamoto non è in grado di prendere decisioni creative coraggiose, come ambientare la storia nel Giappone degli anni '60 o coinvolgere uno scrittore horror come Ryukishi07 nel progetto. Scelte di questo tipo, spiega, nascono dall'intuizione e dalla visione umana, qualcosa che, al momento, l'IA non può replicare.
IA o non IA
"L'IA potrebbe forse assemblare un progetto per un sequel ambientato nell'universo di Silent Hill, ma scelte come spostare l'ambientazione in Giappone o coinvolgere Ryukishi07 come sceneggiatore sono il tipo di decisioni coraggiose che un'IA non sarebbe mai in grado di prendere," ha dichiarato Okamoto.
Silent Hill f rappresenta effettivamente un cambiamento significativo per la serie, dato l'abbandono delle ambientazioni classiche per concentrarsi su una storia di orrore profondamente personale ambientata in Giappone. Il gioco segue le vicende di Hinako Shimizu, un'adolescente alle prese con l'opprimente pressione sociale esercitata da chi la circonda. Dalla sua uscita a fine settembre, il titolo ha venduto oltre un milione di copie e ha ricevuto recensioni per lo più positive.
Il dibattito sull'intelligenza artificiale nel mondo dei videogiochi ha guadagnato sempre più slancio di recente, soprattutto con i progressi delle IA generative come Sora. Facile pensare che non si interromperà nei prossimi mesi, con il progredire di queste tecnologie e con altri, inevitabili interventi, come ad esempio alcuni recenti di Hideo Kojima.