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The Last of Us 2: il leak a causa di hacker, Jason Schreier e altri hanno ricostruito la storia

Sembra tramontare ulteriormente l'idea del leak di The Last of Us 2 come gesto di protesta da parte di un dipendente di Naughty Dog, con alcune fonti che riportano di un attacco hacker ai server.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/05/2020
The Last of Us Parte II
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Si aggiorna ancora la vicenda di The Last of Us 2 e del suo celebre leak, che ha portato all'ondata di spoiler al centro dell'attenzione da una settimana a questa parte, a quanto pare partita da un'azione portata da hacker sui server di Naughty Dog, versione che è stata confermata da Jason Schreier e altre fonti.

Una ricostruzione molto dettagliata della vicenda che avrebbe portato al leak di praticamente tutto The Last of Us 2 è stata effettuata dall'account PixelButts su Twitter, di fatto confermata dal noto giornalista Jason Schreier che sostiene di aver ricevuto informazioni simili da parte di persone "in diretta conoscenza" degli eventi e dipendenti di Naughty Dog.

Il tutto è basato sulla scoperta di una vulnerabilità nei sistemi di sicurezza di Naughty Dog, che ha portato al furto dei video. L'azione hacker sembra coinvolgere una patch applicata al gioco che contiene una chiave d'accesso per gli Amazon Web Services che vengono utilizzati come supporto per immagazzinare i dati dei giochi da Naughty Dog nella fase di sviluppo.

Sembra che qualcuno sia stato in grado di utilizzare uno di questi codici, forse appartenente a un gioco vecchio, per entrare nel database di Naughty Dog e scaricare i video registrati dagli sviluppatori nelle fasi di test di The Last of Us 2.

Ovviamente non c'è nulla di ufficiale nemmeno in queste informazioni, ma la ricostruzione sembra piuttosto verosimile, in ogni caso secondo Schreier le fonti interne contattate la confermerebbero. Tutto questo porta a screditare ulteriormente la tesi secondo la quale sarebbe stato un dipendente furioso con Naughty Dog per mancati pagamenti o un trattamento negativo subito a far fuoriuscire i materiali, cosa che era stata smentita nelle ore scorse anche da Sony quando ha identificato i responsabili del leak.

Nonostante tutto questo non cancelli ovviamente la vicenda del crunch estremo a cui sono sottoposti i dipendenti di Naughty Dog, come emerso da una approfondita ricerca da parte dello stesso Schreier sulle condizioni di lavoro presso il team, il medesimo giornalista ha fatto notare come la compagnia abbia esteso di recente i benefit legati alla copertura sanitaria dei contractor a causa del coronavirus, cosa che sembra definitivamente far tramontare la tesi del leak per scopi di protesta da parte di membri interni.

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