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The First Berserker: Khazan, la recensione di un “souls” per esperti, più rifinito che mai

The First Berserker: Khazan è un soulslike brutale, rifinitissimo e sorprendente, che ci ha davvero fatto sudare. Ecco la nostra recensione.

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   27/03/2025
Khazan è molto arrabbiato. Comprensibile, dato che praticamente lo hanno ammazzato
The First Berserker: Khazan
The First Berserker: Khazan
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Il mercato dei souls si è davvero trasformato negli anni. Da anni FromSoftware è considerata praticamente irraggiungibile sulla vetta del sottogenere creato da Miyazaki e, al di fuori di poche eccezioni, praticamente nessuno sviluppatore è mai riuscito a giocare lo stesso campionato della rinomata casa giapponese. Questo strapotere, unito alle capacità tecniche non proprio eccezionali dello studio, ha però curiosamente lasciato dei grossi spiragli a vari team indipendenti, capaci di farsi notare con titoli mai all'altezza degli originali nel complesso, ma comunque a volte curiosamente superiori in certi specifici elementi.

Solo che ora è passato del tempo, i souls sono diventati praticamente di massa e sempre più sviluppatori talentuosi hanno capito come strutturarli degnamente o sfornare titoli di qualità; ciò ha tagliato le gambe a molte piccole software house piene di speranza, dando parallelamente i natali a una serie di progetti di alto livello sempre più vicini alla qualità necessaria per vedersela con i veri campioni del campo.

Corea e Cina, in particolare, sembrano aver preso il testimone con più foga di chiunque altro con una specifica direttiva: rielaborare i soulslike (o, almeno, alcuni dei loro elementi fondanti) in chiave più spiccatamente action, innalzando il tutto con competenze tecniche mostruose o con sistemi finemente calcolati. Il risultato? Lies of P, Wukong, e tutta una serie di giochi in arrivo che promettono davvero benissimo per chi ama questa formula e i suoi derivati.

Nel mix dei competitor, tuttavia, è comparso recentemente un altro sfidante, su cui le aspettative inizialmente non erano altissime: parliamo di Neople, che ha deciso di utilizzare la sua proprietà intellettuale più famosa (Dungeon Fighter Online, la cui popolarità è mostruosa in Asia) per dar vita a un interessante action chiamato The First Berserker: Khazan. Ci è arrivato un po' in ritardo purtroppo, eppure ha catturato completamente la nostra attenzione in questi giorni dato che, pur non reinventando praticamente niente, l'opera di Neople vanta un livello di finezza, creatività e cura per il dettaglio praticamente incomparabile con qualunque altro avversario sulla piazza. Certo, non è perfetto e si tratta chiaramente di un titolo spiccatamente orientato verso una specifica nicchia di videogiocatori, ma se amate le sfide e i sistemi di combattimento di qualità, però, ci sono buone chance che questo sia il gioco della vostra vita.

Tutto molto dark, tutto molto caotico

The First Berserker: Khazan è, come accennato sopra, basato su Dungeon Fighter Online, e in primo luogo lo è il protagonista del titolo, ovvero il prode generale Khazan. DFO è un MMO attivo da eoni e come tale ha alle spalle un background narrativo ricco di personaggi iconici: questo gioco quindi rielabora alcuni degli eventi più importanti di quell'universo, mettendovi al centro il generale e il suo migliore amico: il potente mago Ozma.

Khazan non parte proprio in allegria. Il generale è ferito, sanguinante, e ci sono delle grosse bestie che vorrebbero trasformarlo in spiedino. Ha indubbiamente avuto giorni migliori
Khazan non parte proprio in allegria. Il generale è ferito, sanguinante, e ci sono delle grosse bestie che vorrebbero trasformarlo in spiedino. Ha indubbiamente avuto giorni migliori

Per la cronaca, qui non si tratta di una gioiosa storia che racconta la gioventù dei due: Khazan inizia il gioco morente, esiliato e con i tendini recisi, dopo essere stato accusato ingiustamente di alto tradimento dall'imperatore. Salvato da morte certa da un patto con una misteriosa entità ultraterrena, si risveglia come berserker e decide di vendicarsi di chi ha condannato lui e il suo compagno di avventure a morte certa. Peccato che sulla strada ci saranno ad attenderlo disastri incalcolabili e forze oscure ben più pericolose del regnante che lo ha fatto imprigionare.

Come potete ben immaginare, un gioco con queste premesse non offre molto in termini di allegria e Khazan, infatti, di momenti umoristici ne ha pochissimi. Questo è un titolo dai toni volutamente dark, dall'estetica incredibilmente cupa (ci torneremo) e ricco di violenza quanto lo sono le sue battaglie. Ciò detto, narrativamente non è né spiacevole né scarsamente comprensibile: Neople ha rielaborato le vicende originali sensatamente e la storia funziona quanto basta come supporto al gameplay. Vi sono anche momenti crudi e inattesi, ed è piacevole constatare come gli sviluppatori non si siano trattenuti per rendere il tutto appetibile a un pubblico più giovane. Inoltre, c'è una notevole cura per il doppiaggio, con nomi come Ben Starr (l'interprete di Clive Rosfield di Final Fantasy XVI, per chi non sapesse di chi stiamo parlando) nel cast che innalzano non poco la qualità dei dialoghi.

Il generale Khazan è interpretato da Ben Starr, che ancora una volta fa un ottimo lavoro, nonostante non si tratti di un personaggio con chissà quale parlantina
Il generale Khazan è interpretato da Ben Starr, che ancora una volta fa un ottimo lavoro, nonostante non si tratti di un personaggio con chissà quale parlantina

Poco importa comunque che l'universo di gioco sia attraente oppure no, qui ancora una volta è solo un valido contorno. The First Berserker: Khazan è un gioco costruito quasi interamente su gameplay e design delle mappe, e si tratta di aspetti così granitici da soverchiare tutto il resto.

Un berserker lucidissimo

Come spiegato, alla base The First Berserker è un soulslike e ciò garantisce la presenza di tutta la classica pletora di caratteristiche del genere: corpse run che richiede di tornare nel punto dove si è morti per recuperare l'esperienza o si rischia di perderla morendo una seconda volta, checkpoint sparsi per le mappe che resettano i nemici, e una generale cattiveria che rende l'esperienza marcatamente meno intuitiva e accessibile della media. Fin qui tutto ok, ma la verità è che l'ispirazione primaria stavolta non sembrano essere stati i titoli di FromSoftware, bensì quelli del Team Ninja e più precisamente Nioh.

Nioh: il franchise ha venduto più di 6 milioni di copie Nioh: il franchise ha venduto più di 6 milioni di copie

Il lavoro di Neople, infatti, contiene solo tre tipologie di armi (meno rispetto a quelle della loro "musa"), ma queste vantano rami di abilità dedicati, che se sviluppati a dovere offrono combinazioni complesse, attacchi speciali che usano una risorsa chiamata spirito, e una complessità generale sia nel movimento che nella gestione della stamina sensibilmente più elaborata rispetto ai Dark Souls e affini. Non solo, già che abbiamo citato la stamina, sappiate che qui da Nioh torna anche lo stordimento: svuotate troppo la barra attaccando, schivando o parando e un nemico potrebbe stordirvi per qualche istante, punendo con cattiveria rara il vostro errore.

Il sistema di combattimento di Khazan è violento, estremamente tecnico e variegato. Le armi non sono molte, ma presto otterrete svariate manovre per ognuna di esse che impatteranno sul vostro approccio agli scontri
Il sistema di combattimento di Khazan è violento, estremamente tecnico e variegato. Le armi non sono molte, ma presto otterrete svariate manovre per ognuna di esse che impatteranno sul vostro approccio agli scontri

Ovviamente anche l'equipaggiamento influenza questo fattore. Se mettete armature molto pesanti la vostra "agilità" calerà drasticamente, influenzando malamente la rigenerazione della stamina e costringendovi ad essere ancor più conservativi nell'offensiva. Insomma, questo non è un gioco dove si può andare a muso duro in faccia ai nemici, ci vuole strategia e consapevolezza in battaglia. Peraltro la questione tattica è fortemente correlata anche al sistema di "sfiancamento" dei bersagli, che a volte hanno una barra stamina ricaricabile come voi e altre sfruttano invece barre permanenti lentamente consumabili a forza di attacchi. Stordirli offre aperture piuttosto ampie per massimizzare il danno con delle combinazioni di abilità, e permette pure di chiudere il tutto con devastanti esecuzioni; fidatevi, ne avrete bisogno, perché gli avversari più forti non sono ben disposti alle vostre mazzate.

Non crediamo di esagerare dicendo che The First Berserker: Khazan ha alcuni dei migliori boss che abbiamo mai visto in un soulslike. I nemici più potenti hanno set di mosse di varietà sorprendente, richiedono una strategia precisa per essere sconfitti, sono piuttosto originali in come si approcciano allo scontro e spettacolari da vedere in azione. Inoltre, sono più infuriati di un cobra reale appena calpestato e non ci metteranno molto a trasformarvi in un frullato se li lasciate fare. Lo abbiamo già detto, ma è il caso di ripeterlo fino allo sfinimento: l'ultimo lavoro di Neople è brutalmente difficile, al punto che alcuni boss della prima metà della campagna disintegrano quelli finali della maggior parte degli esponenti dello stesso genere in quanto a livello di sfida. E la cosa più incredibile? Questo gioco, nonostante il suo sistema di combattimento elaborato e il numero di fattori coinvolti, è molto più faticoso da rompere rispetto agli altri.

Scopriamo i voti assegnati a The First Berserker: Khazan dalla stampa internazionale Scopriamo i voti assegnati a The First Berserker: Khazan dalla stampa internazionale

Qui infatti i boss hanno una miriade di punti vita e fondamentalmente obbligano il giocatore non solo a ottimizzare la propria build, ma anche ad agire in modo impeccabile o quasi; il combattimento è una danza di schivate e parry perfette, che permette qualche sgarro a forza di cure o utili oggetti consumabili, ma punisce senza pietà se non si riescono a leggere gli schemi dei nemici o a comprenderne le debolezze. In pratica, ogni boss è un muro accuratamente pensato per frantumare le sicurezze maturate con quello precedente: siete sicuri di poter rispondere a qualunque attacco fisico? Il gioco vi metterà di fronte un nemico dotato di danni elementali o status; avete risolto pure questo problema? Ora gli elementi sono multipli e molti attacchi imparabili, e via così, verso avversari gradualmente sempre più potenti capaci di mettere a dura prova anche le capacità dei giocatori più ferrati.

Lui è Volbaino. Lo incontrerete presto nel gioco e vi farà pentire di essere nati. E il bello è che ci sono boss infinitamente più infuriati di lui
Lui è Volbaino. Lo incontrerete presto nel gioco e vi farà pentire di essere nati. E il bello è che ci sono boss infinitamente più infuriati di lui

Eppure, e questo sia chiaro, Khazan non è un gioco disonesto. Vero, certi boss sono forse un po' più in anticipo di quanto dovrebbero essere (ce ne sono un paio in ordine "sbagliato" a nostro parere, che rappresentano un muro forse persino eccessivo nelle prime fasi), ma ognuno di essi, anche quello apparentemente più intoccabile, ha chiare finestre di vulnerabilità, attacchi leggibili, punti deboli, o è debole all'uso di determinati oggetti. Certo, non dubitiamo che anche qui sia possibile bypassare in parte il sistema con un mix di armature ben calcolato o un eccesso di esperienza accumulata, tuttavia la forza generale degli avversari - unita a un sistema di equipaggiamento con sinergie molto meglio calcolate rispetto a quello dei giochi FromSoftware e Team Ninja - equilibra molto le cose. Per dirla in modo semplice, i Neople con la matematica ci sanno fare e hanno tarato l'asticella della progressione abbastanza in alto da rendere molto più dura del solito l'eliminazione della difficoltà.

Occhio però, anche qui ci sono delle facilitazioni, perché gli sviluppatori hanno comunque cercato di non calcare eccessivamente la mano sui neofiti. Khazan ha infatti, curiosamente per il genere, una modalità facile che riduce i danni subiti, aumenta quelli inflitti e rende generalmente tutto molto più gestibile, riavvicinando il livello di sfida a quello dei souls classici. In più, anche in modalità normale, è possibile evocare degli spettri controllati dall'intelligenza artificiale per farsi dare una mano. E no, niente cooperativa stavolta, senza contare che sugli spettri dovrete investire accumulando risorse ottenute dalle zone dove altri giocatori sono morti: se li evocate senza potenziarli saranno assolutamente inutili.

Alcuni boss hanno fasi multiple. Non sottovalutateli mai, conviene avere strategie precise per dominare le battaglie più difficili
Alcuni boss hanno fasi multiple. Non sottovalutateli mai, conviene avere strategie precise per dominare le battaglie più difficili

Certo, nessuna di queste soluzioni rappresenta la visione originale del team. Se si sceglie la modalità facile non si può più tornare alla normale e investire negli spettri trivializza certe fasi degli incontri privandoli di molta della loro bellezza, quindi noi ne abbiamo fatto completamente a meno. È però piacevole vedere come almeno Neople abbia pensato anche agli utenti meno esperti, e non era scontato considerando il sadismo dimostrato in altri aspetti del titolo...

Struttura: ti piace essere frustato, eh?

Perché si tratta di sadismo? Beh, ricordate le parti più irritanti e infami dei souls? Parliamo ovviamente delle paludi velenose, degli status, dei nemici nascosti pronti a buttarvi giù dai burroni, di quegli stessi burroni, delle trappole e di tutta un'altra lista di orrori che hanno inevitabilmente portato moltissimi giocatori a ripassare l'intera lista di santi e beati a voce. Ecco, immaginate un soulslike disegnato da persone che credono che tutto questo sia la cosa più bella del mondo; quel gioco è The First Berserker: Khazan. Sul serio, qui troverete tutte queste chicche a un livello pari o a tratti superiore a quanto visto in passato, con in più delle meravigliose aggiunte sotto forma di nemici "comuni" potenziati, alcuni dei quali sanno essere così irritanti da divenire l'equivalente di piccoli boss.

Le mappe contengono molti nemici, ma spesso gli sviluppatori hanno trovato altri modi 'simpatici' per ammazzarvi
Le mappe contengono molti nemici, ma spesso gli sviluppatori hanno trovato altri modi "simpatici" per ammazzarvi

Detta così potrebbe sembrare orribile, eppure il gioco è tutto fuorché mal congegnato. Avete presente le notevoli competenze dimostrate dal team per quanto riguarda il design del sistema e delle meccaniche? Sono ben presenti anche per quanto riguarda il map design: Khazan è un titolo con mappe da souls "vecchio stile" (niente salti e molte scorciatoie, per dire), ma gli intricati collegamenti tra le zone e la gestione dell'esplorazione sono generalmente brillanti, oltre a ripagare il giocatore con ninnoli non sottovalutabili (da documenti importanti per ottenere il finale "vero" a interi set di armatura, passando per personaggi fondamentali e altri oggetti di valore). È seriamente impressionante quanto gli sviluppatori abbiano imparato bene le lezioni del passato, perché, esattamente come i boss, ogni singola mappa ha una qualche peculiarità, al punto da rendere un gioco la cui campagna dura tranquillamente più di 40 ore estremamente scorrevoli... in parte.

Già perché purtroppo una singola lezione Neople non l'ha imparata, e parliamo della gestione delle missioni secondarie. Khazan non è simile a Nioh solo nella struttura, nel loot system e nel combattimento: ne ripropone purtroppo anche le stesse secondarie ripetitive e banali, con tanto di boss ripetuti. Sono generalmente più brevi delle missioni principali, peccato però che siano anche tante, importanti per via degli extra che offrono in termini di progressione e un generale riempitivo di cui non si sentiva minimamente il bisogno. Il gioco risulterebbe letteralmente più valido se non ci fossero, tranne rari casi.

L'estetica del gioco è fin troppo cupa. La varietà non manca, ma un po' di colore in più avrebbe giovato, nonostante i temi dark e maturi della storia
L'estetica del gioco è fin troppo cupa. La varietà non manca, ma un po' di colore in più avrebbe giovato, nonostante i temi dark e maturi della storia

L'altro problema sta proprio nell'infamia descritta all'inizio: per quanto sorprendente sia la qualità del design delle mappe di Khazan, alle volte il focus sugli elementi "irritanti" è un pizzico eccessivo e certi posizionamenti dei nemici o scelte degli sviluppatori ci hanno fatto esclamare più volte un sentito "sì, ma anche meno". Il consiglio, per godersi al meglio l'esperienza, è di dedicare al titolo delle sessioni giornaliere da qualche ora al massimo, dato che l'esperienza può essere soverchiante a tratti (specialmente quando le energie mentali iniziano a scarseggiare dopo i boss più duri). L'ultimo difetto che impedisce a Khazan di raggiungere l'eccellenza? La direzione artistica. Dal punto di vista tecnico, in verità, il gioco di Neople si difende piuttosto bene, grazie a cel shading di qualità e ad animazioni notevoli; in più l'ottimizzazione è ottima, per via di una notevole scalabilità che permette al gioco di funzionare degnamente anche su configurazioni non eccellenti. Il problema principale è proprio l'estetica: gli sviluppatori hanno abbracciato fin troppo l'atmosfera dark legata alla narrativa, dunque il mondo che Khazan esplora tra un massacro e l'altro è estremamente cupo e scialbo, con ben pochi momenti in cui il colpo d'occhio innalza l'esperienza. Si tratta però di un difetto più marginale degli altri due, specialmente in un titolo con un gameplay di questa qualità.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (24)
8.1
Il tuo voto

Neople ci ha lasciato a bocca aperta, dimostrando un livello di esperienza e consapevolezza nel genere soulslike inaspettato. The First Berserker: Khazan è, pur con qualche difetto, un soulslike straordinariamente competente, costruito per quei giocatori veterani che desiderano una sfida seria. Certo, ci sono ancora margini di miglioramento, non è un titolo originalissimo, e su certe cose il team ha un po' esagerato, ma si tratta comunque di una prima prova di gran valore in quest'ambito e merita riconoscimento.

PRO

  • Boss eccezionali, incredibilmente variegati e realmente sfidanti
  • Sistema di combattimento eccellente
  • Ottimo design delle mappe e longevità non indifferente

CONTRO

  • Le missioni secondarie sono banali e allungano inutilmente il brodo
  • Il team ha un po' esagerato con gli espedienti brutali e irritanti
  • Direzione artistica troppo cupa e piatta