Il 2022 di PlayStation Plus è stato un anno di cambiamenti e trasformazioni: consapevole che i numeri della piattaforma streaming PlayStation Now si ostinavano a non decollare e colta dal desiderio di competere sullo stesso terreno di Xbox Game Pass con un catalogo ricco di contenuti per i possessori di PS5 e PS4, Sony ha pensato di accorpare tutti i servizi e creare tre differenti livelli di abbonamento.
Naturalmente a raccontare la storia di questi ultimi dodici mesi non sono state tanto le strategie commerciali, quanto piuttosto i giochi: da quelli disponibili ogni mese per gli utenti base a quelli che sono andati ad affollare la line-up dei nuovi livelli, dando vita a una piattaforma all-you-can-play dal valore indiscutibile grazie allo straordinario mix di esclusive PlayStation e prodotti terze parti.
I tre livelli di abbonamento
Il nuovo PlayStation Plus ha fatto il proprio debutto in Italia lo scorso giugno, introducendo come detto tre differenti livelli di abbonamento: Essential (8,99€ al mese), che corrisponde al PS Plus tradizionale; Extra (13,99€ al mese), che aggiunge a quei vantaggi un ricco catalogo di giochi PS5 e PS4; e infine Premium (16,99€ al mese), che oltre a includere i contenuti dei primi due livelli può contare anche sui classici PlayStation, sulle demo estese e sulla possibilità di giocare in streaming.
In concomitanza con il lancio, abbiamo provato i nuovi abbonamenti a PlayStation Plus, trovando esattamente ciò che immaginavamo: una piattaforma estremamente ricca di contenuti, dal valore straordinario soprattutto per i nuovi utenti, che già a partire dai 13,99€ al mese del tier Extra (che diventano 99,99€ per un anno, consentendo un risparmio non da poco) possono accedere a un'enorme quantità di esclusive Sony e a tantissimi titoli terze parti di qualità.
Dodici mesi di Essential
L'annuncio del nuovo PlayStation Plus è arrivato alla fine di marzo e i livelli Extra e Premium hanno esordito a giugno, ma i primi sei mesi del 2022 per il servizio Sony non sono stati di semplice attesa, tutt'altro. Anche in questo caso la casa giapponese ha lasciato parlare i giochi: a gennaio abbiamo avuto titoli come DIRT 5 e Persona 5 Strikers, a marzo Ghostrunner e l'espansione Legends di Ghost of Tsushima, a maggio FIFA 22 e a giugno God of War.
Dopo l'introduzione dei tre livelli di abbonamento, il piano Essential ha continuato a proporre contenuti mensili di pregio per il resto dell'anno: da Crash Bandicoot 4: It's About Time a Yakuza: Like a Dragon, da Need for Speed Heat a Hot Wheels Unleashed, da Nioh 2 a Mass Effect Legendary Edition. Ci sono stati mesi più buoni di altri, è chiaro, ma chi pensava che Sony avrebbe tirato i remi in barca nel tentativo di spingere l'utenza verso i tier Extra e Premium è stato smentito.
PlayStation Plus in numeri
L'idea di accorpare PlayStation Plus e PlayStation Now in un unico servizio, aggiungendo al tutto un enorme catalogo di giochi PS5 e PS4, oltre a una discreta dotazione di classici PlayStation, puntava ovviamente a una crescita nel numero degli abbonati alla piattaforma, che ad oggi non è ancora riuscita a sfondare la soglia dei 50 milioni di utenti.
Sorprendentemente, la rivoluzione voluta da Sony non ha prodotto finora i risultati desiderati: PlayStation Plus ha raggiunto il proprio picco nel dicembre del 2021, facendo segnare 48 milioni di abbonati, ma tale numero è poi calato progressivamente: 47,4 milioni a marzo 2022, 47,3 milioni a giugno, 45,4 milioni a settembre. In attesa di conoscere i numeri di dicembre, è chiaro ed evidente che per il momento il servizio non è riuscito ad attrarre nuovi utenti.
Prospettive future
Come cambieranno le cose nel 2023 e oltre? La sensazione è che per sfondare quota 50 milioni di abbonati Sony dovrebbe riconsiderare le proprie convinzioni in merito al lancio delle esclusive PlayStation al day one nel catalogo di PlayStation Plus Extra, ma si tratterebbe di una strategia estremamente rischiosa visto che i giochi first party continuano a vendere molto bene e contribuiscono in maniera importante agli incassi dell'azienda.
"Regalarli" agli iscritti, anche magari a pochi mesi dal debutto, significherebbe abbracciare appieno la filosofia di Microsoft ma potrebbe rappresentare per molti versi una strada senza ritorno. È ancora presto, tuttavia, per fare questo genere di considerazioni: vedremo come evolverà la situazione e quali scelte verranno compiute per rendere l'abbonamento a PlayStation Plus ancora più interessante.