Quando hai in uscita un gioco come GTA 6 è facile dimenticare tutto il resto. Eppure Take-Two ha in catalogo tante altre serie che sono in grado di vendere facilmente milioni di copie, come NBA 2K, Civilization, Mafia e soprattutto Borderlands. Solo se hai Rockstar Games a settare gli standard di vendita della tua azienda, infatti, una serie che ha piazzato quasi 100 milioni di copie con 3 episodi e una manciata di spin-off passa quasi in secondo piano.
Questo e la tempesta che ha attraversato il marchio negli ultimi anni: tra i passaggi di proprietà che hanno coinvolto Gearbox, qualche dichiarazione fuori posto del suo fondatore, un terzo capitolo che non ha conquistato tutti e il disastroso film che ha un po' raffreddato gli animi, non è il momento migliore per aspiranti sirene e cacciatori.
Per fortuna tra qualche mese arriverà Borderlands 4 a rasserenare gli animi: basterà il folle mix di sparatorie cooperative e personaggi sopra le righe a ricordarci perché amiamo così tanto la serie di Randy Pitchford?
C'era una volta Pandora
La prima novità di questo quarto capitolo è rappresentata dal teatro che farà da sfondo alle nostre avventure: non siamo più su Pandora, ma su Kairos, un inedito pianeta che costella il problematico universo di Borderlands. "Da un lato abbiamo la necessità di andare avanti con la storia dopo la fine del terzo capitolo", ci rivela Christopher Brock Executive Producer di Gearbox, "dall'altra non volevamo finire in quello che - scherzando - definiamo il paradosso di Star Wars. In altre parole che, nonostante gli infiniti pianeti presenti nell'universo creato da Lucas, tutto passa sempre per quel deserto dimenticato di Tatooine".
Creare ex-novo un pianeta ha consentito agli artisti di modellare un ambiente più vario, vasto e sfaccettato rispetto a quello di Pandora (saranno 4 i grandi biomi che attraverseremo), anche per via della sua caratteristica principale: ovvero la possibilità di essere attraversato senza soluzione di continuità. Merito della nuova generazione di console (e PC) e dei loro SSD, ma anche dell'Unreal Engine 5, il motore che ruggisce sotto la scocca del progetto e che ha consentito di eliminare i caricamenti tra un'area di gioco e quella contigua.
L'ambientazione non sarà l'unica novità: potremo fare la conoscenza di quattro nuovi protagonisti, quattro Cacciatori della Cripta completamente inediti e che strizzano l'occhio ai trend attuali: c'è il tank con poteri psionici che manipola la gravità, la scienziata tossica con gadget da supporto, un pistolero "drifter" con bullet time incorporato, e una IA ribelle trapiantata in un corpo da robot-samurai. Il tipico cast di Borderlands.
Benvenuti a Fadefields
La nostra prova si è svolta interamente nei Fadefields, una delle quattro macroregioni che compongono Kairos. È un ambiente distopico, punteggiato di villaggi e strutture, e dominato dal Custode del Tempo, un dittatore senza scrupoli che gestisce l'Ordine, un'organizzazione altrettanto poco amichevole che proverà in tutti i modi a metterci i bastoni tra le ruote. O forse è il contrario? Il tono della narrazione è decisamente più maturo e cupo rispetto al passato - meno gag esagerate e situazioni assurde e con un pizzico di satira sociale in più -, anche se non mancano le battute dell'immancabile Claptrap per sdrammatizzare i momenti più tesi.
"Il cambio di pianeta ci ha consentito di modificare anche il registro stilistico", hanno detto l'Executive Producer Christopher Brock e il Lead Writer Taylor Clark. "Ci sarà sempre umorismo nel gioco, non potrebbe esserci Borderlands senza, ma sarà meno sopra le righe rispetto al passato e inframmezzato comunque da vicende più oscure".
Questo non cambierà, comunque, l'approccio alla serie. Si tratta del "solito" looter shooter frenetico e spettacolare, nel quale è concessa grande libertà di azione. Le missioni saranno completamente non lineari: si possono iniziare, interrompere e riprendere senza troppi vincoli rigidi, da soli o in compagnia, con il classico drop-in drop-out. Nella nostra prova, per esempio, dopo aver recuperato il primo pezzo di un macchinario che serve per costruire il primo veicolo col quale ci muoveremo per la mappa, non siamo stati obbligati ad andare avanti, ma abbiamo potuto "esportare la democrazia" in altri insediamenti occupati, prima di tornare sui binari della missione.
Il mondo intorno a noi, infatti, sarà vivo grazie a eventi dinamici, piccole storie emergenti e segreti. Il tutto sarà giocabile da soli, ma solo in compagnia il gameplay può splendere, dato che ci si potrà aiutare a vicenda, oltre che creare sinergie. Il tutto senza per questo intralciarsi: il livello di difficoltà scalerà in base al singolo utente, in altre parole un personaggio di alto livello affronterà nemici di pari grado, mentre uno che ha appena cominciato a giocare scoprirà che quello stesso nemico è alla sua portata. Similmente l'equipaggiamento trovato, vero cuore pulsante dell'esperienza, sarà istanziato: ognuno troverà il suo, così da evitare litigi, recriminazioni o altro.
Personalizzazione mai vista
A proposito di armi, in Borderlands 4 non solo ne troveremo a migliaia, di ogni tipo e colore, ma potremo anche personalizzarle a piacere, con gadget e parti di diverso tipo. La particolarità è che ognuno di questi elementi sarà caratterizzato da una "marca" che ne definirà la personalità e le caratteristiche: starà al giocatore scegliere se mischiare i vari elementi o creare bocche da fuoco monomarca e massimizzare i bonus.
L'inventario è stato completamente ridisegnato: più accessibile, ma anche più profondo, con una gestione modulare che semplifica la vita senza ridurre la complessità per i fanatici del min-maxing. Ogni classe potrà essere sviluppata in diversi modi dando così la possibilità di sperimentare e trovare la configurazione congeniale.
Nella demo abbiamo potuto scegliere tra due dei quattro Cacciatori della Cripta disponibili: VES, una Sirena con poteri psionici oscuri e un design che strizza l'occhio alle atmosfere cyber-occultiste, oppure Rafa, un ex-soldato corazzato che fa da tank mobile grazie all'armatura EXO. Le loro abilità si completano perfettamente in co-op e mostrano come anche il gameplay sia stato pensato per un bilanciamento sinergico, più che per la pura spettacolarità.
Prime impressioni
Controller o mouse e tastiera alla mano, una volta avviato Borderlands 4 ci si troverà immediatamente a casa, nonostante questa sia stata distrutta assieme a Pandora. Soprattutto all'inizio, quando le abilità delle classi saranno poco incisive e le armi generiche, non si notano grandi cambiamenti rispetto al passato. Con l'avanzare dei minuti, del livello di sfida e delle opzioni a disposizione si cominceranno a notare un po' di differenza, soprattutto per quanto riguarda le capacità di movimento.
Tra doppio salto, scivolata, le arrampicate, il nuoto e il rampino sono davvero tante le opzioni a disposizione dei giocatori per muoversi in maniera agile sul campo di battaglia: starà poi a loro decidere come e quali cose utilizzare, soprattutto se si è in grado di mettere in successione tutte queste opzioni. A ciò vanno aggiunti mezzi di trasporto, postazioni fisse e quant'altro, per un'esperienza che si spera possa mantenere la varietà vista in queste prime ore per tutto il corso dell'avventura.
Nel caso in cui si voglia prendersi una pausa dalla campagna ci si potrà rifugiare nel Vault, una serie di sfide di difficoltà crescente nelle quali bisogna sterminare intere orde di nemici, fino ad arrivare al gargantuesco boss finale, una spettacolare battaglia in grado di mettere alla prova tutte le vostre capacità.
È ancora presto, però, per sbilanciarsi: le prime ore di un gioco che punta tutto sulle abilità dei personaggi e soprattutto sulla possibilità di giocare in compagnia di altri tre amici sono le meno adatte: riusciranno le armi a imporsi e ad avere una loro personalità o saranno indistinguibili le une dalle altre? La storia sarà sufficientemente interessante da sopperire l'umorismo folle e sopra le righe dei primi capitoli? C'è ancora spazio per dei looter shooter puri, senza elementi live service e tutte quelle "diavolerie moderne"?
Lo scheletro per una nuova avventura in questo folle universo sembra essere solido, bisognerà vedere come Gearbox sarà riuscita a capitalizzare tutta l'esperienza accumulata in questi anni.
Borderlands 4 arriva in un momento difficile per l'amatissima serie di looter shooter di Gearbox: tra passaggi di proprietà, film inguardabili e portavoce chiacchieroni, non è facile essere un Cacciatore della Cripta. La storia del gioco, inoltre, ha costretto ad abbandonare Pandora e a cercare fortuna in altri lidi. Un nuovo pianeta, quindi, un nuovo stile narrativo, nuovi protagonisti e nuovi nemici: basteranno per convincere i vecchi fan a riabbracciare le armi e affrontare il Custode del Tempo? E ad attrarre nuove generazioni di sirene e cacciatori? Le basi tecniche e le idee sono chiare, ma non sono sicuramente le prime ore a poter definire un progetto del genere.
CERTEZZE
- Nuovo mondo, nuovi eroi
- Tante possibilità di personalizzazione
- È il re dei looter shooter
DUBBI
- Si sentirà la mancanza dell'umorismo esagerato della serie?
- Le armi e le classi avranno una personalità marcata?