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Call of Duty: Black Ops 6, abbiamo giocato la beta multiplayer al COD NEXT

Siamo volati a Washington D.C. per il COD: Next, l'evento targato Activision durante il quale abbiamo provato il comparto multigiocatore di Call of Duty: Black Ops 6.

PROVATO di Gianluca Musso   —   29/08/2024
La copertina di Call of Duty: Black Ops 6
Call of Duty: Black Ops 6
Call of Duty: Black Ops 6
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Nel lavoro che facciamo, capita di abituarsi agli eventi stampa, quei calderoni promozionali in cui le grandi compagnie del mercato riversano gran parte del loro budget di marketing, polverizzando cifre paragonabili al PIL di qualche paese emergente. Tra matrimoni, sfilate cittadine, interi musei decorati a tema e l'intero Hotel Watergate riservato per l'occasione, una cosa come il COD: NEXT del 2024 non l'avevamo però davvero mai vista, anche solo per la portata mediatica che un evento come questo ha saputo garantire nel momento in cui tutti i principali creator dell'universo degli sparatutto - centinaia di persone - si sono raccolte a Washington D.C. nello stesso momento, parlando solo e soltanto di Call of Duty.

Sì, perché se da un lato tutta l'organizzazione sembrava avere come unico scopo quello di lasciare sullo sfondo il grande protagonista di questa settimana americana, nella hall, negli ascensori e tra i tavoli dei ristoranti tutti parlavano di una cosa sola. E questo spiega efficacemente il motivo per cui Call of Duty: Black Ops 6 è un Call of Duty diverso dagli altri, e non solo perché è quello che nella storia della serie ha potuto godere del ciclo di sviluppo più ampio.

Noi lo abbiamo provato direttamente dallo showfloor del COD: Next, e possiamo finalmente parlarvi di tutte le novità e delle sensazioni regalate dal comparto multigiocatore del nuovo sparatutto Activision. Fate una scivolata e tuffatevi tra tutti questi dettagli, da qualsiasi direzione preferiate.

Il Movimento Assoluto, la rivoluzione più naturale di sempre

Treyarch ci ha lavorato per anni, perfezionando lentamente una rivoluzione che, spiegata a parole, sembrava semplicemente folle, quando ce ne parlarono per la prima volta a giugno durante la nostra incursione a Los Angeles.

Il Movimento Assoluto in Call of Duty: Black Ops 6
Il Movimento Assoluto in Call of Duty: Black Ops 6

Black Ops 6 è, prima di ogni altra cosa, il primo Call of Duty ad abbracciare il Movimento Assoluto, un nuovo sistema di movimento che rischia sul serio di ridefinire i canoni dell'intera serie. Il titolo di quest'anno è in fin dei conti una diretta evoluzione di Cold War, dato che Black Ops 6 lo ricorda moltissimo, per quel che riguarda tutto il comparto visivo e sonoro, tuttavia basta provare con mano le nuove funzionalità di movimento per accorgersi che il Call of Duty di quest'anno ha in serbo qualcosa di davvero speciale, per il suo smisurato pubblico.

Sostanzialmente, l'Omnimovement permette di correre, scivolare e tuffarsi in tutte le direzioni, a 360 gradi, cosa che non rende il gameplay di Black Ops 6 solo straordinariamente cinematografico, ma rivoluziona anche il mondo in cui si gioca al titolo di quest'anno. La cosa più sbalorditiva è che tutto il sistema, che a parole sembra davvero complesso da padroneggiare, ci è sembrato straordinariamente naturale quando abbiamo sperimentato le meccaniche inedite in prima persona.

Cambia il modo in cui ci si muove per la mappa

La più grande differenza in termini di sensazioni offerta dal gameplay è dovuta al fatto che in passato, per cambiare repentinamente direzione, si era costretti ad interrompere la corsa e a spezzare la navigazione attraverso la mappa.

Un'istantanea del gameplay di Call of Duty: Black Ops 6
Un'istantanea del gameplay di Call of Duty: Black Ops 6

Adesso, invece, tutte le svolte e i cambi di direzione fanno parte di un unico, armonioso movimento, tanto che ci siamo resi conto di non aver quasi mai staccato il dito dal pulsante per la corsa, durante le nostre partite. Il risultato è un modello di gameplay straordinariamente fluido e dinamico, in cui ci si muove per la mappa seguendo una sorta di flusso, interrotto solo dai frequenti scontri a fuoco che si innescano quando si incrocia un avversario.

Ci siamo trovati impigliati in delle sparatorie che ora hanno un tasso di spettacolarità notevolmente aumentato, dato che tuffarsi impugnando due pistole e sparando in aria contro un nemico che fa lo stesso sembra davvero una scena tratta dai migliori film d'azione. In merito alle novità di gameplay, non possiamo non citare una nuova funzionalità che abbiamo adorato, durante la prova del COD: Next. In Black Ops 6, quando si sorprende un nemico alle spalle, sarà possibile afferrarlo per un ampio lasso di tempo e utilizzarlo come scudo umano, evitando la maggior parte del danno in arrivo. La cosa esilarante è che quando si innesca questa meccanica la chat vocale dei due giocatori si attiva, e già immaginiamo la quantità di clip divertenti (e censurabili) che si diffonderanno in rete nelle settimane successive al lancio del gioco.

Uno dei personaggi del multigiocatore di Call of Duty: Black Ops 6
Uno dei personaggi del multigiocatore di Call of Duty: Black Ops 6

Non abbiamo accumulato un numero sufficiente di match per mettere la mano sul fuoco riguardo al successo del Movimento Assoluto, ma mentiremmo se non confessassimo che il comparto multigiocatore di Call of Duty: Black Ops 6 ci ha restituito delle splendide sensazioni, anche solo per il fatto che avremmo voluto continuare a giocare anche dopo la fine dell'evento.

Confermiamo però quello che avevamo sostenuto a giugno, quando sentimmo parlare per la prima volta dell'Omnimovement: giocare con mouse e tastiera, quest'anno, rischia di essere davvero scomodo, considerata la quantità di tasti che si devono premere per sfruttare efficacemente le nuove opzioni. L'idea che ci siamo fatti è che tutto il sistema sia stato pensato per funzionare su controller, e che quindi potranno esserci dei problemi, se non si ha l'abitudine di giocare a Call of Duty con uno di questi.

Semplificare, per tornare ai vecchi tempi

Matt Scronce e Yale Miller, rispettivamente Associate Director, Design e Director of Production di Black Ops 6, ce lo avevano in qualche modo anticipato nella nostra chiacchierata a Los Angeles, e anche questa volta ce lo hanno confermato, durante l'incontro avvenuto nell'ambito del COD: Next.

Derelict, una delle mappe più interessanti di Call of Duty: Black Ops 6
Derelict, una delle mappe più interessanti di Call of Duty: Black Ops 6

Molte scelte di design relative al nuovo capitolo fanno capo alla convinta scelta del team di sviluppo di voler semplificare molti aspetti di Call of Duty, con l'obiettivo di rendere le cose essenziali, chiare ed intuitive come agli albori della serie Black Ops. Per questo lo studio ha realizzato 16 mappe completamente inedite, tutte accomunate dalla stessa filosofia di fondo, costruite a partire dal concetto delle tre corsie. Caratterizzate da un level design niente affatto complesso, immediatamente leggibile e senza troppi arzigogoli, proprio nelle ambientazioni si riconosce lo stile distintivo di Treyarch, il cui scopo è sempre stato quello di concentrare tutta l'esperienza sparatutto sui riflessi e sulla mira dei giocatori, piuttosto che fornirgli posizioni di vantaggio da cui dominare l'arena.

Ne abbiamo provate poche, a causa anche di un po' di sfortuna sul fronte del matchmaking, ma ci hanno restituito tutte un'ottima impressione, anche solo per come sanno integrarsi con le nuove funzionalità di movimento di Black Ops 6. Quello che invece non ha saputo convincerci del tutto è la scelta, da parte di Treyarch, di semplificare notevolmente il processo di costruzione delle armi, anche se parlando con Scronce e Miller dobbiamo ammettere di aver compreso appieno quali fossero gli obiettivi che hanno portato a questa decisione.

Un tuffo laterale in Call of Duty: Black Ops 6
Un tuffo laterale in Call of Duty: Black Ops 6

Se in precedenza era sempre necessario dedicare un bel po' di tempo a bilanciare minuziosamente i bonus e i malus degli accessori, in Black Ops 6 questi hanno tutti o quasi solo effetti positivi sulle performance dell'arma, cosa che rende immediato e veloce l'assemblaggio di una build. Secondo noi il nuovo sistema rischia di essere poco gratificante e molto più elementare che in passato, ma i due sviluppatori hanno mosso delle intelligentissime obiezioni: quel che è gratificante, adesso, è faticare per sbloccare degli accessori che migliorano le armi senza penalizzare il giocatore, che ora può scegliere in quale direzione impostare il proprio setup in assoluta libertà.

Armi ed equipaggiamento

Proprio a proposito delle armi, ci ha fatto piacere scoprire che l'arsenale di Black Ops 6 includerà ben 12 nuove proposte, mai incontrate prima nella storia della serie. Ne abbiamo potute provare un ristretto numero ed è prestissimo per esporsi sul tema del bilanciamento, ma quello che possiamo dire è che se alcune di loro hanno un design che cattura l'occhio, la maggior parte di esse ci è sembrata forse un po' troppo generica, poco iconica.

L'AK-47 in Call of Duty: Black Ops 6
L'AK-47 in Call of Duty: Black Ops 6

Treyarch da questo punto di vista non ha mai brillato, anche forse a causa del setting storico tipico dei suoi sparatutto, ma forse la cosa dipende dal fatto che abbiamo appena conosciuto tutto il parco armi e la cosa potrebbe cambiare, una volta presa confidenza con loro.

Un'ottima notizia, invece, riguarda tutto il tema dell'equipaggiamento, che seguendo la filosofia della semplificazione di cui vi parlavamo, torna ad essere molto familiare per chiunque abbia giocato la serie Black Ops. I perk sono basati sul classico meccanismo che conosciamo alla perfezione, sono divisi ottimamente in tre slot, e la cosa interessante è che se ne equipaggiano tre della stessa categoria, si ottiene anche un'abilità aggiuntiva, come a voler essere premiati per aver scelto un determinato stile di gioco. In aggiunta, fanno il loro ritorno le Wildcard, dei perk extra che influenzano il gameplay, senza sostituirsi a quelli base. Noi abbiamo sempre preferito quella che aumentava il numero di accessori equipaggiabili sull'arma, e siamo curiosi di scoprire quanta sarà profonda la scelta al lancio del gioco.

Un salto evolutivo impressionante, sul fronte tecnico

Come vi dicevamo nel pezzo di giugno, con Black Ops 6 Treyarch si è trovata a uniformarsi al motore di gioco con cui vengono realizzati ormai tutti i Modern Warfare, oltre che Warzone. Il passaggio, come ci hanno ammesso Scronce e Miller, non è stato semplice per tutto il team di sviluppo, ma il titolo ha goduto di un ciclo di sviluppo importante, e questo ha portato lo studio a prendersi tutto il tempo necessario per fare le cose bene.

Ottime impressioni sull'illuminazione nelle mappe di Call of Duty: Black Ops 6
Ottime impressioni sull'illuminazione nelle mappe di Call of Duty: Black Ops 6

Il risultato è un Call of Duty made in Treyarch finalmente sbalorditivo dal punto di vista tecnico, specialmente per quel che riguarda le ambientazioni e l'illuminazione, mentre rimane leggermente sotto le aspettative la qualità dei modelli dei personaggi.

Lo studio losangelino, però, ha fatto un lavoro incredibile sul fronte delle animazioni, tutte rilavorate per adattarle all'Omnimovement. Treyarch ne ha anche aggiunta una che fa inclinare in automatico l'arma quando ci si avvicina a un ostacolo, ed è difficile tradurre in parole quanto una novità forse così piccola abbia un effetto così devastante, in positivo, sul feeling restituito dal gameplay. In generale, Black Ops 6 ha compiuto un salto evolutivo impressionante da Cold War, che ai tempi era invece penalizzato dai limiti che lo studio ha sempre dimostrato di soffrire dal punto di vista della realizzazione tecnica dei suoi sparatutto.

Call of Duty: Black Ops 6 è uno sparatutto le cui contraddizioni, insieme, si miscelano in una formula che secondo noi ha le potenzialità di far divertire la community dei COD come non succedeva da tempo. Da un lato, una Treyarch pioniere e futurista introduce con il Movimento Assoluto quella che è forse la più grande rivoluzione del gameplay nella storia della serie, rendendola inoltre talmente naturale da farci chiedere come mai nessuno l'aveva mai proposta prima. Dall'altro, fa marcia indietro e punta a farci rivivere la nostalgia dei tempi d'oro dei Black Ops, semplificando su tutta la linea l'esperienza utente del suo sparatutto. Sapevamo che questo Call of Duty avrebbe goduto di un ciclo di sviluppo finalmente adeguato e non ci sono dubbi, in questi anni Treyarch ha cucinato.

CERTEZZE

  • Il Movimento Assoluto funziona dannatamente bene
  • Interessante la scelta di semplificare molti aspetti dell'esperienza
  • Mappe con un level design chiaro e facilmente leggibile
  • Grande lavoro sul fronte tecnico

DUBBI

  • Le nuove funzioni di movimento non sembrano pensate per mouse e tastiera
  • Armi con poca personalità
  • Non ci convince del tutto il nuovo armaiolo