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Death Stranding Director’s Cut, come se la cava su iPhone e iPad?

Abbiamo provato Death Stranding Director's Cut su iPhone e iPad: scopriamo se può essere una maniera valida per vivere l'opera di Kojima.

Death Stranding Director’s Cut, come se la cava su iPhone e iPad?
PROVATO di Fabio Palmisano   —   09/02/2024

L'avvento di videogiochi tripla A su dispositivi Apple sta lentamente, ma inesorabilmente proseguendo, con l'obiettivo dichiarato da parte dell'azienda di Cupertino di farlo diventare sempre più una consuetudine piuttosto che un evento isolato da osservare con stupore (e con un po' di scetticismo, perlomeno per alcuni).
Dopo che Capcom si è fatta carico della fase iniziale, facendo debuttare sui dispositivi iOS e iPadOS Resident Evil Village prima e Resident Evil 4 Remake poi, ora la palla passa a 505 Games che si prende sulle spalle il compito non facile di curare la trasposizione di un titolo che ha avuto pochi eguali nel panorama videoludico contemporaneo.

Death Stranding Director's Cut è disponibile su App Store per iPhone, iPad e Mac
Death Stranding Director's Cut è disponibile su App Store per iPhone, iPad e Mac

In questo provato di Death Stranding Director's Cut vediamo dunque come si comporta su iPhone e iPad l'ultimo lavoro di Hideo Kojima nella sua versione più completa, quella uscita nel 2021 su PS5 e PC e che comprendeva diverse migliorie e aggiunte al gioco originale. Ovviamente l'obiettivo di questo articolo non sarà di valutare il titolo sotto il profilo ludico (per quello trovate la nostra recensione curata da Francesco Serino) ma di verificare come il SoC A17 Pro sia in grado di gestire tecnicamente un prodotto che pur avendo qualche anno sulle spalle certamente non è un peso piuma.

Un cammino tecnicamente tortuoso

Death Stranding Director's Cut su iPhone e iPad è costretto a più di qualche compromesso tecnico
Death Stranding Director's Cut su iPhone e iPad è costretto a più di qualche compromesso tecnico

Come è del tutto normale in una simile situazione, la cosa principale che salta all'occhio di Death Stranding Director's Cut su iOS e iPadOS è la sua veste grafica. Prima di andare nello specifico è opportuno sottolineare però come il gioco non offra alcun parametro modificabile in tal senso (se si escludono le preferenze per l'HUD e le impostazioni di luminosità): non si può dunque scegliere tra una modalità qualità o prestazioni, e nemmeno gestire risoluzione o livello di dettaglio.

L'obiettivo degli sviluppatori era evidentemente quello di ritagliare una condizione che garantisse i 30 FPS stabili, traguardo che però non si può dire pienamente raggiunto: i cali di frame rate sono infatti all'ordine del giorno e non mancano momenti - per fortuna brevi e non troppo frequenti - con veri e propri crolli che possono incidere negativamente anche sul gameplay. Nemmeno le scene di intermezzo sono esenti dal problema, con alcune sequenze particolarmente complesse che finiscono per scendere ampiamente sotto il target di fluidità.
Considerando come Death Stranding non sia stato un cliente facile nemmeno per un hardware superiore come Steam Deck, non è nulla per cui scandalizzarsi, anche perché globalmente l'impatto visivo lascia senza dubbio soddisfatti.

Per quanto la risoluzione sia dinamica con 400p di media (ma senza l'upscaling accelerato di MetalFX visto nelle due conversioni di Resident Evil) e il livello di dettaglio grafico sia ampiamente tarato verso il basso, il gioco fa la sua bella figura su un display come quello di iPhone 15 Pro, mentre passando su schermi più grandi - non solo quelli di un iPad, ma anche banalmente di un monitor esterno - i compromessi tecnici si notano in maniera più evidente, anche se la risoluzione aumenta.
D'altro canto, un titolo ricco di testo e con un'interfaccia contraddistinta da indicatori particolarmente minuti come Death Stranding non si sposa proprio benissimo con il display di uno smartphone, quindi c'è un certo prezzo da pagare indipendentemente dal dispositivo su cui si sceglie di giocare.

A tal proposito, è utile sapere che l'app di Death Stranding Director's Cut è un acquisto universale, quindi con un'unica transazione è possibile giocare alle versione iOS, iPadOS e macOS, potendo allegramente saltare da un device all'altro dato che i salvataggi sono condivisi tramite iCloud.
Meno entusiasmante è lo spazio richiesto dal file e la modalità di installazione: con un valore che si attesta attorno ai 54 GB su iPad e iPhone, il titolo 505 Games è il gioco probabilmente più pesante mai pubblicato su App Store, ed è necessario mantenere l'applicazione aperta durante tutta la fase di download dei dati, non essendo supportata una modalità in background.

Severamente vietato ai controlli touch

I controlli touch di Death Stranding Director's Cut sono semplicemente improponibili
I controlli touch di Death Stranding Director's Cut sono semplicemente improponibili

Venendo a come si comporta Death Stranding Director's Cut sotto il profilo del gameplay, parliamo subito dell'elefante nella stanza, ovvero i controlli touch. In realtà non c'è molto da dire che non sia già stato espresso in occasione delle nostre prove di Resident Evil Village e Resident Evil 4 Remake, ovvero: il sistema di tasti virtuali c'è perché gli sviluppatori sono obbligati a implementarlo, ma non ha assolutamente alcun senso giocare in questo modo, e nel caso specifico di Death Stranding Director's Cut siamo dalle parti della reale impossibilità a farlo vista la quantità di input (spesso su cui agire contemporaneamente).

Levato questo sassolino dalla scarpa, con un qualsiasi controller bluetooth compatibile ci si può godere il titolo quasi come sulle piattaforme tradizionali, con l'interfaccia di gioco che si adatta automaticamente a seconda della periferica utilizzata: ad esempio, con un pad Xbox o simile su schermo compariranno le icone dei tasti X, B, A, Y eccetera, mentre con un DualSense vedremo i simboli tipici dell'ecosistema Sony, il tutto senza nemmeno bisogno di passare dalla schermata delle opzioni o riavviare l'app.
Il menù dedicato offre comunque un soddisfacente ventaglio di preferenze relative ai controlli, e c'è persino il supporto per il feedback aptico e per i grilletti adattivi.

Le scritte e gli indicatori di Death Stranding Director's Cut non sono di semplice lettura su iPhone
Le scritte e gli indicatori di Death Stranding Director's Cut non sono di semplice lettura su iPhone

Il consumo di batteria è tuttavia importante, come d'altronde si è registrato anche con i precedenti titoli AAA giunti su iPhone e iPad: anche in questo caso un'ora di gioco è sufficiente per dilapidare un buon 40% di autonomia, portando oltretutto il dispositivo a scaldarsi parecchio.

Come accennavamo in apertura, Death Stranding Director's Cut offre tutti i contenuti delle versioni maggiori, ma la buona notizia è che i server di gioco sono condivisi tra App Store, Steam e Epic Store: questo significa che è possibile una sorta di cross-play per la componente social e di cooperazione asincrona con gli utenti di altre piattaforme, scongiurando dunque il rischio di avere meno interazione e materiali condivisi.

Merita infine una menzione il discorso del prezzo: tenendo a mente quanto scritto in precedenza circa l'universalità dell'app e i salvataggi condivisi, i 22,99 Euro richiesti per Death Stranding Director's Cut sembrano una cifra del tutto congrua, facendo peraltro di questa versione la più economica attualmente sul mercato.

La conversione di Death Stranding Director's Cut non dev'essere stata proprio una passeggiata di salute per 505 Games: a dimostrazione di questo, il gioco non garantisce 30 FPS granitici su iPhone e iPad, nonostante la risoluzione modesta e un inevitabile abbassamento del livello di dettaglio grafico. Detto ciò, fa inevitabilmente un certo effetto poter affrontare un titolo della scala di Death Stranding su uno smartphone o un tablet, ovviamente facendo uso di un controller esterno dato che i comandi touch sono prevedibilmente improponibili. Nonostante il prezzo interessante, ci sembra abbastanza ardita la prospettiva di acquistare l'opera di Kojima in questa forma se si hanno a disposizione altre piattaforme con cui farlo, perché i compromessi da accettare non sono pochi.

CERTEZZE

  • Avere Death Stranding su smartphone è tanta roba
  • App universale e salvataggi in cloud consentono di giocare su più dispositivi
  • Con un buon pad bluetooth si gioca tranquillamente

DUBBI

  • I controlli touch sono prevedibilmente inutilizzabili
  • Downgrade grafico importante e 30 FPS non stabili
  • Tanti GB da installare e grande consumo di batteria