Negli scorsi anni abbiamo dovuto assistere a parecchi casi di videogiochi venduti al lancio in una forma decisamente incompleta e poco ottimizzata. Dietro ogni gioco si nascondono spesso enormi investimenti, tante ore di lavoro ed una tabella di marcia ferrea per poter monetizzare il più possibile la finestra di lancio del titolo. Dopotutto quelle che producono videogiochi sono pur sempre delle aziende e come obiettivo hanno chiaramente il guadagno. Nella maggior parte dei casi agli sviluppatori viene imposta una data di scadenza, entro la quale il videogioco dev'essere pronto ad arrivare nelle mani dei consumatori.
Purtroppo questo limite in termini di tempo spesso non viene condiviso dagli sviluppatori stessi, che si trovano in enorme difficoltà a soddisfare le esigenze del mercato videoludico attuale, entro le tempistiche imposte dall'azienda produttrice. Nel migliore dei casi, il titolo viene posticipato per uscire in un secondo momento quando è effettivamente pronto. Fin troppe volte il videogioco deve uscire nel periodo prestabilito, portando spesso a numerose crisi nelle fasi di sviluppo, oltre che alle critiche della stampa specializzata e del pubblico.
Noi, come consumatori, dobbiamo difenderci da queste spiacevoli situazioni. In questo articolo vogliamo dunque ripercorrere la storia di alcuni videogiochi usciti al lancio in forma incompleta, per difenderci da questo fenomeno e lottare insieme affinché possa sparire dal tutto dal mercato dei videogiochi.
Il famoso caso di No Man’s Sky
Il videogioco spesso menzionato tra quelli incompleti al lancio è No Man's Sky. Il progetto di Hello Games è nato come un gioco indie con un piano di sviluppo molto ambizioso per uno studio così piccolo. Successivamente, grazie ai finanziamenti di Sony, il team ha capito che poteva effettivamente portare a termine il suo sogno. Purtroppo però Sony aveva imposto anche una finestra di lancio ben precisa, entro la quale lo studio non sarebbe mai riuscito a realizzare tutte le caratteristiche promesse nella fase di annuncio.
Così nel 2016 uscì su Playstation 4 un No Man's Sky incompleto, tant'è che fu massacrato dalla critica e dalla maggior parte dei videogiocatori di tutto il mondo per la sua mancanza di contenuti. La base del videogioco era molto buona e gli sviluppatori avevano già tante ottime idee in mente per espanderlo. Oggi No Man's Sky è un gioco completamente diverso, arricchito da numerosi DLC e patch uscite nel corso degli anni, tant'è che se dovesse essere riesaminato dalla critica, sicuramente riceverebbe un giudizio nettamente migliore rispetto al passato. Gli sviluppatori si sono semplicemente messi al lavoro e in cinque anni hanno finalmente realizzato quello che doveva essere No Man's Sky al lancio.
Il recente scandalo di Cyberpunk 2077
Passiamo ad un titolo più moderno, altamente criticato per il suo arrivo sul mercato con diversi problemi anche piuttosto gravi. Stiamo parlando del blockbuster di CD Projekt RED, Cyberpunk 2077, uscito nel dicembre 2020. La versione PC del titolo era abbastanza solida, tant'è che molti critici l'hanno premiata. Il problema erano le controparti console, soprattutto quelle di vecchia generazione, dove il videogioco soffriva di evidenti problemi tecnici. Sony ha deciso addirittura di rimuovere il videogioco dallo store ufficiale, rimborsando gli utenti non soddisfatti dall'esperienza.
Quello che accomuna le versioni PC e console sono i numerosi bug ed imperfezioni presenti in Cyberpunk 2077. Il gioco doveva evidentemente essere perfezionato ancora per diversi mesi, soprattutto nelle versioni console. Dopo molteplici rinvii, CD Projekt RED non ha voluto deludere ancora una volta i loro fan, causando però un problema decisamente maggiore.
Nonostante il lancio sia andato bene in termini di vendite con centinaia di migliaia di copie vendute su ogni piattaforma, la voce del pubblico si è fatta sentire. Molti hanno gridato addirittura allo scandalo e il rumore generato su internet ha fatto persino crollare le azioni in borsa dell'azienda produttrice. Gli sviluppatori sono subito corsi ai ripari, promettendo numerosi update e patch gratuite nel corso del 2021. Questo però non è bastato ad alcuni giocatori, che hanno comunque preferito chiedere il rimborso, sentendosi offesi per aver comprato un prodotto palesemente incompleto.
Fortunatamente Cyberpunk 2077 aveva anche degli elementi più che positivi, in grado di salvare parzialmente l'immagine di questo videogioco. Resta il fatto che probabilmente chi lo acquisterà ad un anno di distanza dalla sua uscita ufficiale, godrà di un'esperienza completamente diversa. Coloro che l'hanno preso al lancio invece sono stati trattati come una sorta di beta tester per il titolo e questo non deve assolutamente accadere in futuro. Senza dimenticare che gli sviluppatori hanno intenzionalmente nascosto le versioni console fino all'ultimo momento, per non influenzare i voti del titolo recensito inizialmente solo su PC.
La triste storia di Anthem
Anthem è senza ombra di dubbio un altro eclatante esempio di videogioco uscito in una forma piuttosto incompleta. Oltre al dowgrade tecnico che c'è stato dal suo primissimo trailer di annuncio, il videogioco non possedeva un sistema di progressione adeguato e complessivamente il tutto sembrava stato rattoppato all'ultimo pur di uscire sul mercato. La base solida c'è, infatti molti utenti hanno elogiato uno dei migliori sistemi di movimento del personaggio, utilizzando le quattro tipologie di javelin presenti nel gioco. La storia di Anthem è però ancora più triste: dopo aver subito un lancio veramente pessimo con tante critiche dalla stampa specializzata e dai videogiocatori, il titolo è sparito nel nulla.
Gli sviluppatori si sono fatti sentire dopo parecchi mesi di silenzio, annunciando di essere al lavoro ad una versione 2.0 del titolo in arrivo come aggiornamento gratuito.
Purtroppo però, a distanza di due anni dall'uscita di Anthem, il director del gioco ha annunciato la totale cancellazione del progetto e quindi la definitiva morte di questo videogioco.
Probabilmente hanno causato un danno all'immagine del titolo veramente irrecuperabile, per la semplice necessità di farlo uscire in uno specifico periodo. Nonostante gli sviluppatori fossero stati parecchio entusiasti del lavoro svolto dietro le quinte, Electronic Arts ha deciso di sospendere tutto. Un chiaro esempio di come portare un titolo incompleto sul mercato con l'obiettivo di correggerlo in seguito possa produrre conseguenze veramente gravi, perché Electronic Arts ha sicuramente investito parecchio in questa nuova proprietà intellettuale.
Accesso anticipato a pagamento
Cosa accomuna questi tre videogiochi usciti nella loro forma incompleta? Il tempo mancato nella fase di sviluppo. Tutti e tre i progetti avevano delle solide basi al lancio con le carte in regola per poter essere splendidi titoli. Purtroppo la mancanza di tempo ha impedito agli sviluppatori di portare un prodotto completo sul mercato, causando una pioggia di critiche e tanto sconforto tra i videogiocatori.
"Il tempo è denaro", quindi probabilmente anche i fondi per continuare lo sviluppo dei titoli è venuto a mancare o servivano delle entrate il prima possibile. Nonostante le critiche, gli sviluppatori di No Man's Sky riuscirono a vendere talmente tante copie che consentirono di continuare lo sviluppo di contenuti aggiuntivi gratuiti negli anni a venire. Questo però non deve diventare uno standard per l'industria. Il videogiocatore non dev'essere considerato una sorta di beta tester, che acquista il titolo al lancio a prezzo pieno per poi dover aspettare affinché venga effettivamente completato dagli sviluppatori. Ci sono infatti delle soluzioni alternative per evitare queste spiacevoli situazioni ed accontentare i videogiocatori finali.
Sfruttando una formula di accesso anticipato a pagamento, gli sviluppatori potrebbero proseguire lo sviluppo dei videogiochi fino al loro effettivo completamento. Un chiaro esempio di questo modello di distribuzione è Star Citizen, un titolo molto ambizioso che però continua a vivere in una sorta di beta a pagamento, finanziata dai videogiocatori stessi.
Riprendendo in causa No Man's Sky, ma lo stesso ragionamento poteva essere applicato anche ad Anthem o Cyberpunk 2077, gli sviluppatori potevano farlo uscire in versione "early access" a pagamento. In questo modo avrebbero evitato una pioggia di critiche e lo scontento dei videogiocatori, creando allo stesso tempo una community di veri appassionati intenti a seguire il videogioco nello sviluppo dal suo lancio e finanziandolo qualora il progetto risultasse interessante.
Tutti dovrebbero passare al nuovo modello?
Non stiamo affatto dicendo che ogni videogioco dovrebbe adottare questo modello di distribuzione. I titoli che vengono costretti ad uscire sul mercato incompleti però potrebbero pensare a questo tipo di soluzione. Anthem aveva dei chiari problemi nella fase di realizzazione e gli sviluppatori sapevano che il gioco non era pronto al debutto. Non volendo deludere le aspettative con un altro rinvio, hanno provato a lanciarlo in quello stato pietoso pur di ricavare qualcosa e continuare i lavori in seguito. Probabilmente lanciandolo in "early access" i giocatori avrebbero capito che il gioco aveva delle ottime potenzialità e che sarebbe servito altro tempo per essere sviluppato con calma, magari con il supporto e il finanziamento dei giocatori stessi.
Lo stesso vale per un colosso come Cyberpunk 2077, il quale ha ricevuto tante critiche principalmente per le versioni console. Se gli sviluppatori si fossero concentrati sulla versione PC (decisamente quella migliore sotto l'aspetto tecnico), avrebbero potuto sistemarla a dovere per poi far uscire la versione console magari a un anno di distanza prontamente ottimizzata per queste macchine da gioco.
Ci sono poi videogiochi che nascono già di per se come titoli "incompleti" da espandere in futuro. Ad esempio Monster Hunter Rise ha ricevuto due importanti aggiornamenti a poche settimane di distanza dal lancio, tramite i quali sono arrivati tanti nuovi contenuti. Gli sviluppatori hanno in mente una chiara tabella di marcia degli aggiornamenti in arrivo, per tenere attiva la community di videogiocatori. Allo stesso modo anche Call Of Duty Black Ops Cold War adotta una strategia simile, proponendo contenuti post lancio per mantenere vivo l'interesse dei videogiocatori. Non si tratta di una strategia sbagliata, perché sono videogiochi che si adattano particolarmente bene a questo modello di distribuzione e soprattutto per i quali non è stato promesso tutto sin dal lancio.
Concludendo
Vi abbiamo già parlato dei vantaggi che si ottengono acquistando un gioco a mesi di distanza dalla sua uscita sul mercato. Questo però non giustifica il rilascio di videogiochi in una sorta di versione beta, soprattutto se venduti a prezzo pieno come titoli completi. Gli sviluppatori non devono assolutamente approfittare di tale metodo di distribuzione, anche se nelle loro menti intravedono l'avvincente storia di No Man's Sky. Il titolo di Hello Games è stata senza dubbio una rivincita per il team di sviluppo, che è riuscito a completare la loro opera con interessanti aggiornamenti gratuiti.
Non dimentichiamoci però che ha creato grande sconforto al lancio, rischiando di deludere pesantemente anche le vendite e causare una cancellazione immediata del progetto come accaduto ad esempio con Anthem. Non basta nemmeno giustificarsi con l'arrivo di aggiornamenti gratuiti come hanno fatto gli sviluppatori di CD Projekt RED, gli stessi che negli anni promettevano di rilasciare i loro titoli solamente una volta completati al 100%.
Quello che chiediamo noi consumatori è una totale trasparenza sullo stato di sviluppo del videogioco. Bisogna rendersi conto che la creazione di un titolo moderno richiede parecchio lavoro e spesso le cose non procedono come prestabilito nella tabella di marcia.
Dobbiamo saper accettare i rinvii, se questi portano poi alla realizzazione di un gioco di qualità come promesso inizialmente. Allo stesso modo dobbiamo pretendere che il videogioco finale abbia tutte le caratteristiche promesse dagli sviluppatori e sia stato corretto e perfezionato il più possibile (è chiaro che qualcosa sfuggirà sempre, ma va bene così), perché siamo noi a dover spendere il nostro denaro ed è giusto che ci venga fornito il prodotto in linea con le aspettative create dagli sviluppatori.
Speriamo inoltre che la pandemia COVID-19, la quale ha indubbiamente creato dei problemi in fase di sviluppo, non diventi una sorta di "scusa" per continuare a rilasciare titoli incompleti al lancio.