Qualcuno dirà che le console portatili non sono mai sparite del tutto. Però è innegabile che verso la metà dello scorso decennio, queste macchine da gioco non vivevano certamente un periodo florido e prospero. Da che mondo è mondo ai videogiocatori piace la mobilità e la possibilità di portare le proprie esperienze in giro per la propria casa o anche all'aria aperta, in vacanza, oppure dagli amici per continuare le sessioni di gioco ovunque. A ribadire questo concetto ci ha pensato inizialmente Nintendo Switch, console che è stata capace di dimostrare come una macchina tecnicamente inferiore alla concorrenza e diversa dalle altre, possa essere decisamente interessante per il pubblico.
In seguito, dopo tanti anni di vari esperimenti che hanno tentato fondere un computer nella scocca di una console portatile, è arrivato Steam Deck. Seppure non sia assolutamente una macchina perfetta, è stata capace di conquistare una nicchia di mercato, che ormai tanto nicchia non è. Anzi, altri produttori di spessore come Asus con ROG Ally, si sono lanciati in questo mercato che potenzialmente ha ancora tanto da dire. Senza trascurare i dispositivi di gioco pensati per il cloud gaming, appartenenti sempre alla categoria delle console portatili. I produttori di chipset e hardware in generale non hanno potuto certamente rimanere con le mani in mano e da qualche mese si stanno dedicando allo sviluppo di nuove tecnologie pensate appositamente per questo tipo di dispositivi.
Quella che stiamo vivendo al giorno d'oggi è una svolta importante per le console portatili e in questo nostro speciale vogliamo andare a ripercorrere i passi fondamentali che ci hanno portati in questo particolare momento storico. Analizzeremo cosa offre attualmente il mercato e daremo un rapido sguardo a quello che possiamo aspettarci in futuro dalle console o in generale dalle macchine da gioco portatili.
Tutto è partito da...
Dobbiamo dire la verità: Nintendo ha sempre riscontrato un discreto successo con le console portatili. Il Nintendo 3DS con più di 75 milioni di unità vendute non può certo definirsi un fallimento. Nel 2017 però, il 3DS rappresentava forse l'unica vera console portatile con dei videogiochi importanti. A rivaleggiare con la console Nintendo c'era solamente PlayStation Vita, alla quale la stessa Sony non ci ha creduto troppo, tant'è che il supporto è stato abbandonato piuttosto in fretta. Un vero peccato, perché come macchina aveva assolutamente del potenziale, ma essendo priva di videogiochi di spessore, non si vendeva così facilmente come la sua sorella casalinga.
A dare un forte scossone al mercato delle console portatili ci ha pensato Nintendo Switch, che con il suo debutto nel 2017 ha letteralmente conquistato il cuore di moltissimi appassionati. Nintendo, puntando su di un formato ibrido, è stata capace di raccogliere l'eredità del 3DS, unirci qualche concetto interessante della disgraziata Wii U, e creare una nuova forma di console portatile e casalinga, capace di adattarsi a qualsiasi situazione. Nintendo Switch è di fatto una console portatile che può essere collegata ad un televisore per essere usata anche nel salotto di casa. Sappiamo che alcuni di voi non l'hanno mai utilizzata in portabilità, ma di fatto la stessa Nintendo ha evidenziato più volte l'importanza della natura ibrida della console. Ad esempio nel corso degli ultimi anni ha proposto sia il modello Lite esclusivamente portatile, che quello OLED il quale migliora l'esperienza in portabilità con uno schermo più all'avanguardia.
Quella di Nintendo Switch è una storia di successo che continua a svilupparsi, a distanza di sei anni dalla sua uscita, ad esempio con il recente capolavoro The Legend Of Zelda: Tears Of The Kingdom. In questi anni la console ha registrato più di 130 milioni di unità vendute, quasi il doppio del Nintendo 3DS e dieci volte tanto le vendite di PlayStation Vita. Gli altri produttori, inizialmente scettici, sono rimasti inizialmente a guardare, ma un trionfo del genere sapevamo che non sarebbe passato inosservato.
Il successo di Steam Deck
Valve è stata la prima a riscontrare un successo degno di nota nel mercato delle macchine da gioco portatili. Anche se Steam Deck non può definirsi chiaramente una "console portatile", essendo di fatto più simile ad un PC da gaming, possiamo certamente farlo rientrare in questa categoria di prodotti. Di fatto quello che conta è l'esperienza di gioco, che si allontana dal salotto o dalle postazioni da gioco per spostarsi ovunque in totale libertà. Steam Deck non è certo privo di difetti, ma ha come enorme punto di forza il fatto di poter contare sulla sconfinata libreria Steam. Vi abbiamo già raccontato come questo dispositivo possa cambiare le abitudini di un videogiocatore, dandogli maggiore libertà e permettendo, di fatto, un utilizzo ibrido simile a Nintendo Switch, qualora si abbia anche un PC da gaming.
Negli scorsi mesi Steam Deck, nonostante le problematiche legate alle scorte, ha continuato a macinare numeri importanti, posizionandosi nella maggior parte delle volte in cima alle classifiche di vendita di Steam. Si stima che questo dispositivo possa arrivare a 3 milioni di unità vendute entro la fine dell'anno. Non saranno certamente i numeri di Nintendo Switch, ma ricordiamo che si tratta di un dispositivo di nicchia, che ha di fatto definito un nuovo mercato.
Gli altri produttori hardware, comprendendo il potenziale di Steam Deck, non sono rimasti certo a guardare. Recentemente Asus ha presentato ROG Ally, il primo diretto concorrente (sia nelle specifiche che nel prezzo) di Steam Deck il quale punta a soddisfare i giocatori più esigenti, che hanno bisogno di una macchina portatile di questo tipo. Sì, perché se Nintendo Switch non può certo vantare di un hardware all'avanguardia, ora il vento sta cambiando e sembra che anche le console portatili possano ricevere un hardware di tutto rispetto.
Arrivano i nuovi chip Ryzen Z1
Il mercato dei dispositivi mobili è sempre stato fortemente legato ad un problema non indifferente. Ancora oggi risulta difficile progettare i notebook, smartphone, tablet e console portatili che abbiano una discreta potenza, una buona autonomia e un design compatto. La prima a fare un importante passo in avanti in tal senso è stata Apple, inizialmente con i potenti SoC utilizzati negli iPhone e successivamente con l'arrivo della serie di chip ARM per Mac e iPad. Questi pezzi di silicio si sono adattati perfettamente alle esigenze di una macchina portatile, offrendo ottime prestazioni con temperature e consumi bassi.
AMD è stata la prima a voler entrare in competizione con Apple su questo fronte dei dispositivi portatili a bassissimi consumi. La multinazionale statunitense è già nota per aver realizzato i chip per le moderne macchine da gioco, come le recenti console PlayStation e Xbox, oltre che per lo Steam Deck. Questi però sono dei componenti custom, realizzati specificatamente per l'azienda cliente, la quale ha richiesto determinate specifiche tecniche. L'uscita di ROG Ally ha segnato però un altro punto di svolta. Con questa macchina hanno fatto il loro debutto i nuovi chip Ryzen della serie Z, in particolare il Ryzen Z1 e Ryzen Z1 Extreme.
Modello | Core/Thread | GPU | Cache |
---|---|---|---|
AMD Ryzen Z1 | 6/12 | 4 CU RDNA 3 | 22 MB |
AMD Ryzen Z1 Extreme | 8/16 | 12 CU RDNA 3 | 24 MB |
Sebbene ci siano delle somiglianze con la serie 7040U di AMD, il produttore ha specificato che si tratta di una nuova linea pensata completamente per questa tipologia di dispositivi. Rispetto alle loro controparti Ryzen 7 7840U e Ryzen 5 7640U (o 7540U) differiscono principalmente in due fattori. Il consumo minimo di potenza raggiunge i 9 W sulla serie Z, mentre non scende sotto i 15 W sulla serie 7040U. Allo stesso tempo i processori Z1 e Z1 Extreme non hanno i coprocessori AI (XDNA) attivi come le loro controparti 7040U, i quali risultano comunque integrati nel silicio, ma del tutto inerti.
AMD Ryzen Z1 e Ryzen Z1 Extreme sono quindi due APU pensate per essere usate all'interno dei dispositivi simili a ROG Ally o allo Steam Deck, che offrono quindi buone performance e consumi ridotti. Non si tratta quindi di processori custom, ma sono di fatto prodotti accessibili a chiunque... o quasi. Attualmente Asus ha un'esclusiva temporale sui prodotti Ryzen Z1, che non sappiamo ancora con esattezza quanto possa durare. Ci aspettiamo però che in futuro tutti i produttori interessati potranno implementare questi chip all'interno delle loro macchine da gioco portatili, senza dover richiedere lo sviluppo di un chip custom.
Potrebbero nascere altre console portatili?
L'introduzione dei chip Ryzen Z1 apre le porte ad un mercato di dispositivi totalmente nuovo, grazie ad una linea di processori pensati proprio ad essi. Proprio come si è evoluto il mercato dei computer portatili, smartphone, tablet e altri dispositivi, ci aspettiamo che anche questi prodotti vengano migliorati nel tempo. Probabilmente AMD sta già pensando alla seconda, terza, quarta serie dei processori Ryzen Z, i quali andranno sicuramente a migliorare le performance, cercando di mantenere bassi i consumi.
I produttori avranno quindi una maggiore libertà d'azione, ora che la base della potenza di calcolo è stata ben definita. Potrebbero nascere tante macchine da gioco portatili, ognuna che punta ad un obiettivo leggermente diverso. Ci potrebbe essere la macchina più prestante con il Ryzen Z1 Extreme ed uno schermo 1080p, oppure una macchina meno costosa con uno schermo 720p e il chip Ryzen Z1. Oppure ancora un Ryzen Z1 Extreme accoppiato ad uno schermo 720p per raggiungere i 120 Hz.
Insomma, ora che i produttori hanno un hardware appositamente pensato per queste macchine, possono sbizzarrirsi a creare macchine diverse. Questo porterà probabilmente alla nascita di vari dispositivi, che andranno a competere l'uno contro l'altro. Di conseguenza ci aspettiamo un calo medio del prezzo delle macchine, il che va chiaramente a vantaggio del consumatore finale, che oltre ad avere una scelta più ampia in fase d'acquisto, potrà spendere di meno per portarsi a casa uno di questi dispositivi.
Cosa faranno Sony, Nintendo e Microsoft?
Microsoft non è mai stata particolarmente interessata alle console portatili. Dalla loro hanno l'intero mercato dei notebook da gaming, oltre che ad un'intera nuova categoria di prodotti definita inizialmente dallo Steam Deck. Si vocifera infatti che il prossimo grande aggiornamento di Windows avrà un'interfaccia pensata proprio per i dispositivi simili a Steam Deck. Di fatto lo stesso Asus ROG Ally è dotato del sistema operativo Windows 11, quindi di fatto pienamente compatibile con tutto il catalogo Games Pass, disponibile su questa piattaforma.
Passiamo ora parlare di Nintendo, la quale però ha una partnership con NVIDIA, uno dei diretti concorrenti di AMD. Lo sviluppo della console che andrà a succedere a Switch è probabilmente già in corso. La nascita di Steam Deck e tutta questa categoria di prodotti potrebbe aver cambiato leggermente le carte in tavola. Ora si sta formando una sorta di concorrenza con questi dispositivi, quindi se non vuole rimanere troppo indietro, Nintendo dovrebbe adattarsi un po' agli standard di questo settore. Ovviamente è difficile fare delle considerazioni, perché la filosofia di Nintendo è sempre stata piuttosto particolare su questo fronte. Nello specifico è ben risaputo che Switch non abbia mai puntato al primato tecnico e forse non lo farà nemmeno la prossima console Nintendo. Sappiamo però che NVIDIA rappresenta sicuramente un partner importante, capace di soddisfare qualsiasi richiesta tecnica di Nintendo ed offrendo tecnologie avanzate come il DLSS e Frame Generator.
Arriviamo infine a Sony, che sicuramente non ha le stesse capacità economiche di Microsoft, ma negli anni si è dimostrata interessata a promuovere una console portatile. Creare una nuova console in stile PlayStation Vita significa un enorme rischio per l'azienda, in quanto, devono progettare un nuovo hardware, venderlo probabilmente in perdita (come succede con le altre console) e dedicare parte del lavoro dei loro studi di sviluppo interni alla realizzazione di titoli esclusivi per questa macchina. Non è certo un'operazione semplice, nemmeno per Sony con la potenza enorme del brand PlayStation. Certo, l'hardware realizzato da AMD potrebbe sicuramente aiutare nella realizzazione di una macchina di questo tipo, ma come abbiamo scoperto recentemente, Sony ha deciso di intraprendere una nuova strada.
Console portatili pensate per il cloud gaming
Tra le ultime novità nel settore delle macchine da gioco portatili troviamo Project Q, una console portatile realizzata da Sony e pensata per giocare i titoli da remoto. Al suo interno quindi non ci sarà quindi un hardware sufficientemente potente per poter riprodurre i videogiochi in locale. La macchina riceverà semplicemente il segnale video da una PlayStation 5, dove quest'ultima farà tutto il lavoro sporco per gestire la riproduzione e trasmissione. Tale mossa sarebbe capace di stravolgere un po' l'idea delle console portatili per come le abbiamo analizzate in questo nostro speciale, perché, così come successo con Logitech G Cloud, in futuro potrebbero esserci altre console portatili pensate esclusivamente per il gaming in cloud. Queste andrebbero a risolvere senza dubbio la necessità di racchiudere una grande potenza di calcolo in una dispositivo portatile, portando dunque a due principali vantaggi. L'autonomia, un grande problema delle nuove macchine da gioco portatili, diventerebbe sicuramente meno critica. Allo stesso modo, potendo far affidamento alla potenza di calcolo di un server invece che al chip locale, i giochi potrebbero essere riprodotti al massimo delle loro potenzialità, anche su un dispositivo mobile.
In tutto questo si inserisce la proverbiale nicchia nella nicchia, ovvero tutta una serie di nuove macchine molto originali e pensate per uno scopo ben specifico. Stiamo parlando di esperimenti quali Playdate e Analogue Pocket, ovvero macchine che non vogliono riscrivere le regole del mercato, ma provano a rivolgersi ad un certo tipo di videogiocatore più esigente o alla ricerca di un'esperienza originale.
Attualmente risulta ancora parecchio difficile fare delle stime su quanto possa diventare rilevante il mercato del cloud gaming in futuro. Ci sono anche delle problematiche non irrilevanti come la connettività quando si è al di fuori dalla propria rete domestica, la compressione video e l'input lag dei comandi. Insomma, per capire il potenziale di questi dispositivi pensati per il cloud gaming dovremo attendere ancora un po', affinché il settore si evolva a dovere. Nel frattempo possiamo goderci appieno le macchine da gioco portatili uscite nell'ultimo periodo, che stanno segnando una vera seconda giovinezza per il gaming in mobilità.