29

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, tutto quello che sappiamo del remake del capolavoro di Konami

Durante l'Xbox Partner Preview abbiamo avuto modo di dare una prima occhiata a Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, vediamo cos'è emerso.

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, tutto quello che sappiamo del remake del capolavoro di Konami
SPECIALE di Giorgio Melani   —   26/10/2023

Doveva succedere prima o poi e finalmente ci siamo: la serie di Metal Gear è al centro di un'operazione di recupero da parte di Konami che di recente sembra aver dato il via a un rilancio delle sue storiche proprietà intellettuali, come abbiamo visto anche con Silent Hill. In questo caso, però, la questione è complicata, perché come è ben noto non ci sono più contatti tra il publisher e l'autore della serie, Hideo Kojima, dopo il famoso divorzio del 2015. Trattandosi di un franchise dalla forte impronta autoriale, la mancanza totale della mano del director può portare facilmente a dei disastri, con la possibilità di travisare il particolare spirito e stile impartito da Kojima attraverso una rielaborazione poco rispettosa.

Per non rischiare, la prima iniziativa è andata molto sul sicuro da questo punto di vista: la Metal Gear Solid: Master Collection si è limitata a proporre il materiale originale con adattamenti minimi, fin troppo discreti, senza modificare praticamente nulla di quello che era stato fatto negli originali. Il vero banco di prova su quel che Konami è in grado di fare con Metal Gear senza Kojima potrebbe essere proprio Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, protagonista di questo approfondimento.

Dopo un teaser ancora molto vago mostrato durante lo State of Play, nel corso dell'evento Xbox Partner Preview abbiamo avuto modo di vedere un primo video in-engine, che ha consentito di dare un'occhiata all'aspetto che dovrebbe assumere il gioco vero e proprio grazie alla nuova veste grafica possibile grazie all'Unreal Engine 5. Le impressioni sono positive, sebbene permangano anche diversi dubbi.

Una veloce immersione nella giungla

Metal Gear Solid Delta: la giungla sembra davvero protagonista
Metal Gear Solid Delta: la giungla sembra davvero protagonista

Il trailer pubblicato all'Xbox Partner Preview viene chiamato "First in-engine look", definizione che abbiamo imparato a prendere un po' con le pinze. Di fatto, la catalogazione in-engine non appare mai molto definita e lascia spazio a un'interpretazione piuttosto libera: significa che la grafica mostrata nel video è effettivamente quella derivata dall'utilizzo del motore grafico alla base del gioco, dunque chiaramente vicina a quello che sarà il prodotto finale, ma rimane un ampio spazio di manovra per gli sviluppatori che potrebbero modificarne molti aspetti. Insomma, non bisogna credere che quanto mostrato sia effettivamente il gioco vero e proprio, perché un trailer in-engine è ben diverso da un "gameplay", ma è chiaro che Konami e il team Virtuos abbiano ancora bisogno di parecchio tempo prima di poter concludere i lavori su Metal Gear Solid Delta: Snake Eater.

Di fatto, il filmato appare diviso praticamente in due parti: la prima più incentrata su una presentazione di Snake in azione, con la possibilità di vedere per la prima volta il nuovo modello 3D utilizzato per il protagonista, oltre ad alcune animazioni e situazioni di gioco nel contesto totalmente ricostruito, mentre la seconda parte appare più incentrata sulla rappresentazione delle ambientazioni, indugiando sull'attenta ricostruzione della giungla sovietica che fa da scenario al terzo capitolo della serie.

La rappresentazione della natura è davvero impressionante
La rappresentazione della natura è davvero impressionante

Le impressioni sono miste: si vedono scorci di grande qualità, in certi casi anche impressionante, per quanto riguarda la rappresentazione delle ambienti, mentre alcuni elementi continuano a sembrare un po' acerbi, ma questo potrebbe essere derivato da una versione del gioco ancora molto preliminare.

Fra tradizione ed evoluzione

Un esempio dell'attenzione nella riproduzione della fauna
Un esempio dell'attenzione nella riproduzione della fauna

Le brevi scene che sembrano tratte dal gameplay illustrano soprattutto alcune fasi iniziali di Snake Eater, che sembrano essere state riprodotte piuttosto fedelmente dall'originale. D'altra parte, Konami ha messo in chiaro la volontà di mantenersi quanto più possibile vicina a Metal Gear Solid 3, senza applicare alcuna variazione alla trama o alla struttura e dedicandosi dunque a un remake esclusivamente tecnico. L'ultimo video sembra confermare questa idea, rappresentando Naked Snake alle prese con situazioni piuttosto tipiche, anche se si tratta solo di velocissimi scorci. Il modello 3D del protagonista sembra vicino a quello di Metal Gear Solid V, anche per quanto riguarda le animazioni, mentre non è ancora chiaro il tipo di inquadratura utilizzata, forse derivata anch'essa dal quinto capitolo. D'altra parte, si tratta praticamente dell'ultimo lascito di Kojima ed è probabile che gli sviluppatori si siano affidati anche a questo per trarre alcune linee guida da seguire per una reinterpretazione moderna dei classici per PlayStation 2.

I problemi relativi all'inquadratura utilizzata nell'originale vennero parzialmente corretti nell'edizione Subsistence, ma possiamo immaginare che in Delta gli sviluppatori proveranno a utilizzare un'impostazione simile a quella di Phantom Pain, anche se presumibilmente non ci troveremo di fronte a un open world, visto che richiederebbe una rielaborazione enorme e anche snaturante rispetto alla costruzione del mondo di gioco originale.

Il modello di Snake in Metal Gear Solid Delta appare evoluto rispetto all'originale
Il modello di Snake in Metal Gear Solid Delta appare evoluto rispetto all'originale

Le evoluzioni tecniche potrebbero dunque limitarsi all'aspetto estetico, perché da quanto possiamo vedere sembra proprio che la struttura generale sia rimasta invariata dall'originale, che metteva in scena uno stealth action più aperto dei precedenti ma comunque rigorosamente impostato su aree circoscritte. Mantenendo questa struttura più tradizionale si preserverebbe l'attento lavoro di level design effettuato da Kojima, rispettando peraltro anche la corretta alternanza tra momenti di gioco e frammenti narrativi.

Ambientazione lussureggiante

Difficile dire se l'ambientazione sia molto più aperta dell'originale
Difficile dire se l'ambientazione sia molto più aperta dell'originale

Se i modelli dei personaggi e le animazioni sembrano ancora un po' grezzi, la potenza dell'Unreal Engine 5 emerge in maniera piuttosto evidente negli scorci che mostrano ambientazioni e scenari naturali. La giungla sembra essere una grande protagonista di questo remake, dimostrandosi più viva che mai in questa attenta riproduzione di flora e fauna. Sembra essere una sorta di filo conduttore di Metal Gear Solid Delta: anche il teaser era quasi totalmente incentrato su una realistica ricostruzione dell'ecosistema di Tselinoyarsk e questa attenzione risulta evidente anche nel nuovo video in-engine. Buona parte di questo è dedicata a panoramiche che mostrano una vegetazione ricca e lussureggiante, corsi d'acqua, animali e una notevole resa delle superfici e della luce, che rendono bene l'idea di un prodotto costruito su una base tecnologica di nuova generazione.

Lo scenario, in effetti, è un elemento importante anche nel gameplay di Metal Gear Solid 3, dunque questa grande attenzione nella costruzione delle ambientazioni non è del tutto fine a sé stessa.

Alcune inquadrature sono usate per effetto scenografico, ma mostrano una notevole distanza visiva
Alcune inquadrature sono usate per effetto scenografico, ma mostrano una notevole distanza visiva

Al di là del fascino scaturito all'epoca, la giungla aveva riflessi effettivi nell'azione stealth, introducendo nuove opzioni di mimetizzazione e anche alcuni elementi che potremmo definire survival, con la necessità di adattarsi al contesto attraverso azioni inedite per poter sopravvivere e superare le sfide. La costruzione di uno scenario ricco e vivace, rappresentato con un alto livello di dettaglio, riflette allora l'importanza associata alla caccia e alla mimetizzazione, perché quei piccoli elementi secondari saranno spesso in primo piano nel percorso di Snake verso lo Shagohod.

Quello che emerge, quindi, è un lavoro che punta a rinnovare il motore grafico agli standard attuali, senza però intaccare il cuore di un'opera immortale, in modo da provare ad accontentare sia i fan di vecchia data, sia coloro che sono alla ricerca di un'esperienza più moderna e bella da vedere.