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Red Dead Redemption, come gira la remaster su PS5, Nintendo Switch 2 e iOS?

La remaster di Red Dead Redemption ha fatto il proprio debutto sulle console di attuale generazione e su mobile per gli abbonati a Netflix: vediamo come gira su PS5, Nintendo Switch 2 e iOS.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   06/12/2025
John Marston, il protagonista di Red Dead Redemption
Red Dead Redemption
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Red Dead Redemption ha fatto il proprio debutto su PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch 2, nonché su iOS e Android: proprio come accaduto a GTA V, la drammatica avventura di John Marston è approdata su tre differenti generazioni di console e si tratta di un risultato importante per la serie, che speriamo spinga Rockstar ad aggiornare presto anche il prequel.

La remaster è gratuita per chi già possedeva il gioco su PS4, Xbox One e Nintendo Switch; e può essere scaricata gratuitamente anche su mobile, a patto però di avere un abbonamento a Netflix. In tutti i casi si tratta di un gran bel regalo di Natale anticipato, e in questi giorni abbiamo ripreso in mano l'esperienza per verificare come gira su PS5, Nintendo Switch 2, iPhone e iPad: ecco com'è andata.

Una storia lunga quindici anni

Sono passati ormai quindici anni dalla pubblicazione originale di Red Dead Redemption su PS3 e Xbox 360, ma il racconto firmato da Dan Houser, Michael Unsworth e Christian Cantamessa non è invecchiato e rimane tanto spietato quanto affascinante nel tratteggiare il protagonista della storia, l'ex fuorilegge John Marston, e i tanti personaggi con cui si troverà a interagire nel corso della lunga campagna.

Incastrato dai federali, che minacciano la sua famiglia, Marston viene costretto a dare la caccia ai suoi vecchi compagni della banda di Dutch van der Linde nella speranza di riabbracciare la moglie e il figlio, nonché di ottenere il perdono per i reati che ha commesso nella sua vita precedente. Tuttavia è davvero possibile fidarsi della parola degli agenti del governo?

Dal punto di vista della scrittura e della caratterizzazione, la trama di Red Dead Redemption è ancora oggi una spanna sopra la maggior parte delle produzioni videoludiche, sia per lo spessore dei dialoghi (sottotitolati in italiano anche nelle nuove versioni, ovviamente), sia per i tempi di una direzione che non sembra andare mai di fretta e gestisce dunque molto bene i ritmi della narrazione.

John Marston in compagnia di Bonnie in Red Dead Redemption
John Marston in compagnia di Bonnie in Red Dead Redemption

Contribuiscono in maniera fondamentale al valore del pacchetto le interpretazioni dei diversi personaggi, che non a caso sono da sempre un tratto distintivo (e assolutamente tutelato) dei progetti targati Rockstar, e l'ottima colonna sonora, che accompagna le vicende in maniera perfettamente fedele ai canoni tipici del genere western.

Struttura e gameplay sentono il peso del tempo

Come già scritto ai tempi della recensione di Red Dead Redemption per Nintendo Switch, sul piano strutturale il gioco mostra purtroppo i suoi anni, catapultandoci all'interno di un open world discretamente ampio, ma basilare, privo di insediamenti davvero interessanti e caratterizzato da attività che tendono a ripetere sempre gli stessi loop, per quanto numericamente la sostanza non manchi.

I suggestivi scenari di Red Dead Redemption
I suggestivi scenari di Red Dead Redemption

Nel corso dell'avventura avremo la possibilità di visitare man mano nuove zone della mappa e potremo fare riferimento a diversi "committenti", in pieno stile Rockstar Games, perché ci consentano di accedere alle missioni principali della campagna, così da portare avanti il racconto con nuove e appassionanti storie, oltre a misurarci con le insidie di uno scenario in cui i pericoli non mancano.

Tuttavia nessuno ci impedirà di vagare liberamente a cavallo e indagare su eventuali stranezze notate lungo il cammino: è anche e soprattutto in tali frangenti che si nota la grandezza di un classico come Red Dead Redemption, che gioca peraltro la carta di un pur abbozzato sistema di reputazione per mettere sul tavolo anche i tradizionali meccanismi di ricerca e inseguimento.

John Marston si prepara ad aprire il fuoco in Red Dead Redemption
John Marston si prepara ad aprire il fuoco in Red Dead Redemption

Il gameplay si conferma ancora oggi molto piacevole, pur al netto di un'evidente legnosità legata ai controlli e alle interazioni che appesantisce tanto le fasi esplorative quanto i combattimenti, sebbene questi ultimi trovino conforto nelle assistenze alla mira (comunque regolabili), in un sistema di appostamento discretamente efficiente e nella possibilità di ricorrere all'iconico Dead Eye per trarsi d'impaccio nelle situazioni più complicate.

L'espansione Undead Nightmare

La remaster di Red Dead Redemption include anche l'espansione Undead Nightmare: una campagna indipendente e relativamente compatta, ambientata in una realtà alternativa in cui Marston si trova a dover affrontare un'inaspettata invasione di zombie che si manifesta purtroppo a partire dalla sua stessa famiglia.

Alla disperata ricerca di una cura, l'uomo si rende conto ben presto che l'infezione si è diffusa a macchia d'olio e ha coinvolto diverse città, che vanno dunque ripulite dalla presenza dei non-morti e purificate nelle zone più critiche, quelle dei cimiteri, dove Marston finirà per doversi confrontare con alcune vecchie conoscenze... ma in versione zombie.

Le versioni PS5 e Nintendo Switch 2

Com'era lecito attendersi, la remaster di Red Dead Redemption si presenta su PS5 e Nintendo Switch 2 forte di risoluzione, effettistica e frame rate superiori rispetto a quanto visto rispettivamente su PS4 e Nintendo Switch un paio di anni fa. Nello specifico, il gioco gira in entrambi i casi a 60 frame al secondo di base, senza proporre modalità grafiche alternative.

Alcuni dei paesaggi di Red Dead Redemption
Alcuni dei paesaggi di Red Dead Redemption

Su PlayStation 5 il livello di dettaglio è visibilmente superiore, grazie a una risoluzione effettiva che parte da 1440p e viene ricostruita fino a 2160p. Gli scenari risultano dunque molto più nitidi, la distanza visiva aumenta e le ombre donano spessore alle case e alla vegetazione, enfatizzando il lavoro svolto da un sistema di illuminazione ancora interessante sul piano della resa visiva.

La versione Nintendo Switch 2 è tuttavia quella che presenta le maggiori differenze rispetto alla generazione precedente, visto che i preset grafici sono fondamentalmente gli stessi di PS5 e a cambiare è soltanto il valore relativo alla risoluzione, che sulla nuova console ibrida giapponese parte da 720p e viene upscalata a 1440p, mentre i caricamenti risultano nettamente più veloci.

Una sequenza dalla versione Nintendo Switch 2 di Red Dead Redemption
Una sequenza dalla versione Nintendo Switch 2 di Red Dead Redemption

È vero, si notano ancora fenomeni di pop-up quando si esplora la mappa a cavallo e si muove la visuale, ma in linea di massima gli sviluppatori di Double Eleven hanno fatto davvero un gran bel lavoro e in portabilità Red Dead Redemption gira che è una meraviglia, approfittando delle dimensioni contenute dello schermo per ottimizzare le prestazioni e i consumi.

Le versioni iPhone e iPad

Abbiamo provato la remaster di Red Dead Redemption anche e soprattutto su mobile, incuriositi dalla possibilità di cimentarci con l'avventura di John Marston in un contesto inedito, nonché curiosi di capire in che modo fossero stati utilizzati i controlli touch per rendere l'esperienza giocabile anche in mobilità, senza necessariamente ricorrere al supporto dei pur compatibili controller Bluetooth.

John Marston nella versione iPhone di Red Dead Redemption
John Marston nella versione iPhone di Red Dead Redemption

Su iPhone 17 Pro il gioco è relativamente pesante, nel senso che è possibile scegliere fra due modalità grafiche, dando priorità alla risoluzione o alle prestazioni, ma selezionando quest'ultima opzione i compromessi sul piano del dettaglio e della pulizia appaiono abbastanza evidenti pur su di uno schermo da appena 6,3 pollici, il che fa pensare a valori effettivi davvero bassi. Su iPad Air con processore M1 il problema invece non si pone, visto che è possibile optare solo per i 30 fps.

Per fortuna i 30 fotogrammi appaiono molto ben implementati e stabili, garantendo una qualità visiva superiore (pur in presenza di un po' di pop-up) e interfacciandosi bene con i comandi touch, che tuttavia non rappresentano assolutamente la scelta migliore per godere del gioco; in particolare su tablet, dove gestire la visuale bypassando le grosse icone relative alle azioni nella parte destra dello schermo non è affatto semplice.

Le icone dei comandi touch nella versione mobile di Red Dead Redemption
Le icone dei comandi touch nella versione mobile di Red Dead Redemption

Se infatti il layout di Red Dead Redemption è già macchinoso di per sé sotto tanti punti di vista, con il touch screen nelle fasi d'azione diventa un vero e proprio incubo, visto che non è stato implementato il fuoco automatico e bisogna dunque alzare il dito dal mirino per poter sparare, che si tratti dell'apposita icona o di un doppio tocco. Il problema è che i bersagli non staranno fermi ad aspettarci.

Fortunatamente, con un controller Bluetooth (nel nostro caso l'eccellente SCUF Nomad, vedi la recensione) la situazione cambia nettamente e l'esperienza diventa di base identica alle controparti su console. Era tuttavia senz'altro lecito attendersi dalla riduzione per iOS e Android una maggiore attenzione nei riguardi di aspetti cruciali come questi, anche alla luce della lunga esperienza ormai maturata in ambito mobile.

In conclusione

Red Dead Redemption rimane ancora oggi un titolo di grande spessore e il fatto che la remaster sia approdata anche sulle piattaforme di attuale generazione rappresenta una gran bella notizia per la serie, che come detto potrebbe approfittare di questo slancio per realizzare finalmente il tanto atteso (e doveroso!) aggiornamento di Red Dead Redemption 2.

John Marston di fronte a casa di Bonnie in Red Dead Redemption
John Marston di fronte a casa di Bonnie in Red Dead Redemption

Di certo l'epopea di John Marston vale la pena di essere vissuta e, al netto di alcuni aspetti inevitabilmente datati sul piano della struttura e del gameplay, la riedizione realizzata da Double Eleven offre a tanti nuovi giocatori un'opportunità preziosa: è il caso di coglierla, visto che nel Far West cose come queste non accadono spesso.