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The Last of Us 2, un capolavoro di tecnica e narrazione da Naughty Dog

Appena premiato come Game of the Year ai Game Awards, The Last of Us 2 si pone senz'altro come uno dei giochi più significativi del 2020: ecco perché

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   13/12/2020

Quando si parla dei giochi più significativi del 2020, The Last of Us 2 è sicuramente uno dei primi titoli che vengono in mente, se non il primo in assoluto. Il capolavoro di Naughty Dog è stato appena premiato come Game of the Year ai Game Awards, ma francamente non serviva questo riconoscimento per stabilire la sua straordinaria rilevanza nell'ambito dell'anno che sta per concludersi... e non solo.

In un periodo in cui escono prodotti che fanno una gran fatica a girare sulle piattaforme di precedente generazione, The Last of Us Parte II è il simbolo di cosa sia possibile fare con una macchina da appena 1,8 TFLOPS. Un gioco visivamente incredibile, caratterizzato da una cura per i dettagli straordinaria e da performance in grado di stabilire nuovi standard in termini di pura e semplice ottimizzazione tecnica.

Naturalmente, però, questa è solo una faccia della medaglia. Oltre alla grafica meravigliosa, il titolo diretto da Neil Druckmann può contare su di uno script spietato e coinvolgente, le cui qualità vengono enfatizzate dalle magnifiche performance degli attori coinvolti nel progetto e da un gameplay che segna un sostanziale passo in avanti rispetto alle meccaniche del primo episodio.

C'era una volta The Last of Us

The Last of Us 2, un capolavoro di tecnica e narrazione da Naughty Dog

In un curioso ma significativo parallelo, l'originale The Last of Us è stato per PlayStation 3 ciò che The Last of Us 2 è stato per PS4: una dimostrazione di forza e di competenza, una storia che non ci si aspettava, un gioco sulla carta impossibile da far girare su quell'hardware ma che, un po' come il calabrone nelle parole di Einstein, non lo sa e gira lo stesso.

Quando debutta nei negozi, nell'ormai lontano giugno 2013, le testate internazionali sembrano fare a gara a chi gli conferisce il voto più alto, in un fioccare di perfect score assegnati con grande entusiasmo e senza riserve. La recensione di The Last of Us su Multiplayer.it segna un eloquente 9,7 e ad oggi il metascore del gioco è pari a 95: quante produzioni possono vantare una media simile?

The Last of Us 2, un capolavoro di tecnica e narrazione da Naughty Dog

Voti suffragati da uno strepitoso successo commerciale, naturalmente: nel giro di un anno le vendite di The Last of Us raggiungono quota 7 milioni di copie, poi con l'uscita dell'eccellente The Last of Us Remastered per PS4 continuano a crescere, per arrivare nel 2019 a oltre 20 milioni di copie totali. Giusto in tempo per passare il testimone al sequel, potremmo dire.

Come per The Last of Us 2, la grafica sontuosa e l'eccellente comparto audio del primo capitolo non erano che una parte della storia. A conquistare il favore dei giocatori ci pensavano l'affascinante ambientazione post-apocalittica e soprattutto i personaggi che si muovevano in quel mondo, abituati a sopravvivere nonostante tutto e a dimenticare la propria umanità... ma non per sempre.

Il capolavoro: The Last of Us 2

The Last Of Us 2 Nuovi Screen Rinviato 01

Realizzare un sequel che fosse all'altezza di quel primo, magnifico episodio non era ovviamente semplice. Certo, sul fronte del gameplay c'erano diversi aspetti ormai datati che potevano essere rivisti e arricchiti, specie grazie all'esperienza maturata dal team di sviluppo con lo splendido Uncharted 4: Fine di un Ladro. Tuttavia, in termini narrativi e strutturali, la sfida che si stagliava all'orizzonte era ben chiara.

Nella recensione di The Last of Us 2 il nostro Francesco Serino ha giustamente definito l'ultima opera di Naughty Dog come un dramma interattivo, un'esperienza che ti segna profondamente e in maniera continuativa, senza limitarsi a colpire duro durante le scene più significative ma mantenendo quasi sempre un'atmosfera pesante, oppressiva, grave, che conferisce significato a tutte le azioni dei protagonisti.

The Last Of Us 2

E così si scopre ancora una volta che i veri mostri non sono i patetici infetti che presidiano le città in rovina dopo la diffusione del virus mortale, bensì le persone stesse, capaci di atti estremamente crudeli che non vengono giustificati dal puro e semplice istinto di un parassita che punta solo alla sopravvivenza e alla riproduzione della specie.

Torniamo però al gameplay, che come scritto in precedenza poteva contare su numerose occasioni di miglioramento e le ha colte praticamente tutte, in uno straordinario intreccio tecnologico legato alle nuove animazioni che rende sostanzialmente più reattive le azioni di Ellie e più variegati gli esiti delle sue mosse, con una qualità tale da far pensare si tratti di sequenze preimpostate.

Dai nemici umani agli infetti, dagli scontri corpo a corpo alle sparatorie, passando per l'immancabile elemento stealth, tutti quegli aspetti che nel primo The Last of Us apparivano in qualche modo limitati o non pienamente valorizzati sono stati ripensati e migliorati, così da poter esprimere tutto il proprio potenziale in questo sequel.

Una scommessa riuscita, l'ennesima, per quello che si pone come un vero e proprio capolavoro, accolto anch'esso con grande entusiasmo dalla stampa internazionale e dal pubblico, che ne ha premiato il debutto con vendite pari a oltre quattro milioni di copie solo nei primi tre giorni di commercializzazione. In attesa del prossimo gioiello firmato Naughty Dog.