Abbiamo provato Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2! Naturalmente non il gioco completo, non esageriamo, ma una versione di prova che Paradox ci ha mandato con qualche giorno d'anticipo rispetto la Opening Game Night appena conclusa, dove questo seguito si è finalmente fatto rivedere dopo diversi mesi di silenzio.
Il gioco uscirà il 21 ottobre su PlayStation, Xbox e PC, ma è su quest'ultima piattaforma che abbiamo mosso i primi passi vestendo gli immortali panni di Phyre. Le aspettative non erano altissime, spiegheremo poi il perché, ma il risultato parziale lascia finalmente ben sperare.
L'immortale
Vampire: The Masquerade - Bloodlines è un gioco del 2004 di Troika Games tanto bello quanto sfortunato: debuttò pieno di bug, in mezzo a titoli come Half-Life 2, Metal Gear Solid 3, Halo 2 e finì per vendere una miseria. Gli ci è voluto del tempo per entrare definitivamente in circolo, ma da diversi anni non solo è considerato un vero e proprio gioco di culto, ma su di lui circola addirittura una leggenda: si dice che ogni volta che qualcuno ne nomina il titolo, Bloodlines vende altre cinquanta copie.
Forse c'è di mezzo l'arcano, o forse più semplicemente quello che riuscì a confezionare Troika Games ventuno anni fa - lasciandoci anche le penne ma conquistando in un certo senso l'immortalità - era e rimane ancora oggi un'esperienza davvero speciale. Così speciale che alcuni appassionati hanno continuato a migliorarla creando patch per oltre quindici anni e, con l'aiuto di alcuni ex membri di Troika Games, hanno tentato anche di recuperarne tutti gli elementi tagliati per realizzare una sorta di edizione definitiva. Impossibile battere un fenomeno del genere, ed è bene subito metterci una pietra sopra: il passato è passato, e Bloodlines 2 è di tutt'altra pasta.
Gli antichi
È la software house Hardsuit Labs a proporre a Paradox lo sviluppo di questo seguito. L'esistenza di Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 venne ufficializzata nel marzo del 2019, addirittura tirando dentro lo sceneggiatore del gioco originale, Brian Mitsoda, più altri nomi altisonanti tra cui Chris Avellone. La stessa Paradox era allo stesso tempo una garanzia - i suoi giochi sono generalmente tra i più complessi quindi un ottimo punto di partenza per un GDR - sia fonte di dubbi: produrre e pubblicare esperienze come Europa Universalis e Victoria è molto diverso dal maneggiare un titolo come Bloodlines 2. Come forse saprete le cose vanno male molto velocemente e nel 2021 Paradox termina la collaborazione con Hardsuit Labs: il progetto è a rischio cancellazione.
Fortunatamente in Svezia non amano buttare soldi e, dopo un'attenta considerazione, a dirigere il progetto viene chiamata The Chinese Room. Loro sono bravi, Dear Esther è un capostipite ed Everybody's Gone to The Rapture semplicemente magico, ma dal punto di vista del gameplay sono tutte esperienze molto leggere, all'opposto di quel che ci si aspetterebbe dal seguito di Bloodlines. Ed è proprio per tutti questi avvenimenti che, fino a un anno fa, erano rimasti solo i più ottimisti a pensare che lo sviluppo di questo gioco avrebbe portato a un seguito all'altezza.
Il risveglio
Le cose sono iniziate timidamente a migliorare circa un anno fa, quando The Chinese Room ha cominciato a pubblicare sul canale Youtube di White Wolf dei video diari sul gioco molto interessanti, in cui finalmente era possibile scorgere qualcosa di concreto, qualcosa per cui valeva la pena "restare sintonizzati" al flusso di notizie. Peccato che questa prima forma di comunicazione tra sviluppatore e pubblico non sia durata a lungo, ma proprio quando il silenzio stava per diventare assordante ecco che arriva la notizia: Vampire The Masquerade: Bloodlines 2 verrà presentato alla Gamescom con una data di uscita improrogabile, è praticamente finito e ne abbiamo una copia per testarlo in anteprima.
È la notte del 16 agosto quando il gioco viene avviato la prima volta ed è tra la speranza di rimanerne sorpresi e la paura di assistere al peggiore degli incidenti stradali che ci facciamo strada attraverso i suoi primi menù. Fino a quando il gioco parte davvero, gli occhi si abituano lentamente al bagliore dell'introduzione che scorre, finisce e ci lascia, personaggio in mano, già nel pieno dell'azione. Siamo presi bene e non perché Bloodlines 2 già promette di surclassare in ogni aspetto il suo illustre predecessore (è da un bel pezzo che forse non c'è più quell'intenzione) ma perché The Chinese Room gli ha comunque garantito una caratterizzazione forte e un gameplay che può effettivamente riservare sorprese.
Il nomade
In Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 non creeremo un personaggio da zero, ma tutti guideremo il Nomade, ora chiamato Phyre, che potremo comunque personalizzare sia scegliendo il suo clan di appartenenza, e di conseguenza il suo set di abilità, sia modificandone alcuni aspetti fisici piuttosto superficiali come barba, capelli, piercing ed eventuali tatuaggi. Anche i vestiti non saranno assemblabili a piacimento, ma nel corso del gioco sbloccheremo dei set prestabiliti a seconda del clan scelto. Una mancanza di scelte che farà inorridire gli ostinati che continuano ad aspettarsi il sequel dei sogni, ma che dona al gioco una coesione narrativa che il primo, parliamoci chiaro, anche per sua stessa scelta non si è mai potuto permettere. A primo impatto Phyre è un po' troppo accattivante e poi ha quello strano modo di parlare, ma lentamente inizia a ingranare.
Nonostante la versione da noi provata non andasse oltre le cinque missioni principali, il gioco si è subito contraddistinto per la qualità dei suoi dialoghi e la straordinaria presenza dei suoi personaggi. Ci abbiamo scambiato solo quattro chiacchiere, eppure già non vediamo l'ora di capire cosa si cela dietro i falsi sorrisi di Lou, ex principe di Seattle, dietro gli occhi di ghiaccio di Ryong, ora al potere, o dietro la saggezza biascicante di Tolly.
La tempesta
Prima degli altri è interessante capire chi è Fabien, il vampiro che ci ha risvegliato e che per qualche strana ragione è finito nella nostra testa, un evento che forse è collegato al marchio che Phyre si ritrova ora sulla mano. L'escamotage della voce nella testa è utilizzato in modo molto simile a Ghostwire: Tokyo: Fabien è un personaggio fondamentale nella trama come nel gameplay, visto che ricoprirà anche l'importante ruolo di narratore. Considerando che il contesto politico di Vampire: The Masquerade è sempre in ebollizione e che Phyre si è appena risvegliato ed è come noi totalmente all'oscuro della situazione, avere Fabien nel subconscio si rivela subito tanto piacevole, quanto utile.
Il level design è tipicamente anni duemila, sia nella costruzione degli ambienti che nel modo in cui viaggeremo tra di essi. Le cose cambiano nella mappa principale: in questa tipologia di giochi, come del resto nell'origine, solitamente questa è spezzettata in più zone. La Seattle di Bloodlines 2 è invece totalmente esplorabile ed è costruita (costruita, non utilizzata!) in modo più simile agli Arkham di Rocksteady, approccio che permette al giocatore di muoversi in assoluta libertà sia attraverso le strade sia correndo e saltando tra un palazzo e l'altro, arrampicandosi sulle tubature, saltando tra le scale antincendio, camminando sui muri fino all'ultimo risolutivo balzo. Una mobilità inattesa che però non può limitarsi ad avere lo stesso ruolo che ha in un action come lo sono i migliori giochi di Batman, o lo Spider-Man di Insomniac.
Nell'introduzione è stato affascinante muoversi in silenzio sui tetti e pestare i piedi agli anarchici che li sorvegliano, ma non è detto che funzioni anche nelle prossime dieci, quindici ore. Scordatevi di seminare il terrore in lungo e in largo, o di usare i vostri poteri sempre a piacimento: se la gente normale vi vedrà agire da vampiro, rischiate di infrangere la Camarilla e dei pericolosi assassini vi verranno a giustiziare seduta stante. Lo stesso vale per le vittime con le quali deciderete di cibarvi: nessuno vi dovrà vedere ma le opportunità per farvi seguire nell'oscurità, tranquilli, non mancheranno.
Quattro clan più due
Camminando per le strade è possibile imbattersi in poliziotti e numerosi abitanti; nonostante il gioco sia ambientato solo di notte e prevalentemente sotto una tormenta di neve che ha bloccato l'intera città, questa è fortunatamente sufficientemente credibile e movimentata. Come in Silent Hill, la tempesta che ammanta la metropoli fa buona parte della magia coprendo la mancanza di effetti speciali e dettagli, ma spingendo il nostro sguardo su quel che serve davvero ed è meglio realizzato.
È il combattimento ad averci sorpreso maggiormente: semplice, veloce, non precisissimo, ma davvero divertente. Durante la creazione del personaggio abbiamo assegnato il nostro Phyre al clan Banu Aquim, sbloccando l'accesso a diverse abilità da combattimento che è stato uno spasso combinare insieme durante ogni scontro. I clan selezionabili sono quattro subito disponibili (Brujah, Tremere, Ventrue e i già citati Banu Aquim) , e due accessibili tramite DLC (scelta poco felice...). Con un pulsante si attacca e velocemente, con un altro si carica un colpo più lento, poi c'è la velocissima schivata e infine il tasto che attiverà mosse speciali che permettono di rallentare il tempo, tagliare la testa contemporaneamente a tutti i nemici che abbiamo davanti e nelle vicinanze. Ci si sente subito potentissimi, malgrado i combattimenti non siano sempre così facili. Come vampiri potremo anche adottare un approccio più silenzioso, attaccare i nemici di spalle, dall'alto, ipnotizzarli e poi colpirli mentre non possono più chiedere aiuto.
Potremo anche utilizzare abilità telecinetiche, per lanciare oggetti o interagire a distanza, e usufruire di una speciale vista che renderà tutti i nemici nelle vicinanze visibili. Con i nemici colti di sorpresa da dietro potremo anche cibarci, lo stesso con quelli sul punto di morte; bere sangue da una vittima durante il combattimento è più veloce del farlo per strada, ma durante quest'azione che ricaricherà energia e abilità saremo praticamente indifesi.
In Bloodlines 2 si parte subito con un bel numero di capacità, ma quante se ne aggiungeranno strada facendo ancora non lo possiamo prevedere: l'albero delle abilità è ben visibile, ma il suo sviluppo non è ancora del tutto comprensibile, forse però potremo sbloccare abilità di diversi clan, ma solo diventandone amico.
Canini affilati
I dialoghi sono un elemento fondamentale del primo gioco, e questo seguito non sembra essere da meno. Azioni sul campo, scelte morali e risposte durante i dialoghi influiranno sulle relazioni con i diversi clan presenti in città, per confluire poi in uno degli oltre dodici finali possibili. Questo non è uno di quei giochi dove utilizzare tutte le domande a disposizione è sempre la scelta migliore; almeno questa è la speranza che abbiamo per il gioco completo in base a quel che abbiamo provato. Perché si fa presto a dire che questo o quel personaggio ora ti vuole più o meno bene, ma questi cambiamenti devono anche essere visibili poi effettivamente in gioco.
Ecco infatti come stanno le cose: al momento Vampire: The Masquerade Bloodlines 2 è un puzzle di elementi più o meno riusciti e che insieme potrebbero funzionare davvero bene, ma tutto dipende da come questi diversi aspetti verranno applicati lungo l'avventura. Quanto sono davvero interattivi questi bellissimi dialoghi? Se già abbiamo così tante opzioni all'inizio, in che modo crescerà il sistema di combattimento e il personaggio? Bello muoversi con così tanta libertà per Seattle, ma "volare" deve essere più comodo che correre tra le strade e fino ad ora non lo è stato.
Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 è un gioco che potrebbe dare grandissime soddisfazioni a tutti gli appassionati di vampiri, soprattutto per quelli reinventati da Mark Rein-Hagen nel 1991 attraverso l'omonimo gioco di ruolo cartaceo. In questo seguito troviamo un gameplay più lineare e leggero, ma che potrebbe comunque garantire un'avventura superiore alla media. Ci sono diversi aspetti che sembrano più a fuoco di altri, il combattimento ci ha divertito molto ma saltare tra i palazzi meno, ciò nonostante l'esperienza si è rivelata generalmente solida e molto, molto intrigante, soprattutto dal punto di vista della trama e dei personaggi. Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 uscirà il 21 ottobre 2025 su PlayStation 5, Xbox Series e PC, con sottotitoli in inglese, tedesco, francese, polacco, russo, cinese, coreano, giapponese, spagnolo, spagnolo latino americano, turco e portoghese brasiliano.
CERTEZZE
- Ottimo incipit e personaggi fantastici
- Il combattimento è veloce, semplice, divertente
- Dialoghi davvero ben scritti
DUBBI
- Mappa aperta, ma era davvero necessario?
- Gironzolare fa molto Spider-Man, ma non è quello che vogliamo in un GDR
- La progressione sarà abbastanza profonda?