I biglietti da visita di Call of Duty: Black Ops 7 sono stati creati con l'IA? Sono parecchi gli indizi che puntano in tale direzione e la questione ha inevitabilmente generato delle polemiche, spingendo Activision a rispondere ufficialmente.
"Come molti altri nel mondo utilizziamo una varietà di tool digitali, inclusi strumenti di IA, per fornire capacità e supporto ai nostri team nella creazione delle migliori esperienze di gioco possibili per gli utenti", si legge nella nota.
Ad ogni modo, ha tenuto a precisare Activision, "il nostro processo creativo continua a essere guidato dai talentuosi individui che lavorano nei nostri studi." Si tratta di una risposta soddisfacente?
Di certo è un'ammissione che per determinati elementi di Call of Duty: Black Ops 7, nella fattispecie biglietti da visita e icone Prestigio, gli studi hanno approfittato di tecnologie generative anziché affidare la realizzazione di artwork ad artisti umani.
Un trend ben poco etico
Quando anche un'azienda come Disney punta sui contenuti generati con l'IA, è chiaro che c'è qualcosa che decisamente non va e il caso di Call of Duty: Black Ops 7 non è che l'ennesimo esempio di come i publisher cerchino di limitare i costi affidando appunto determinate mansioni alle intelligenze artificiali generative.
È senza dubbio un peccato, anche e soprattutto per gli utenti, non poter godere di artwork firmati da autori umani per via di una mera questione economica, che probabilmente non incide se non in minima parte sull'enorme budget di una produzione di questo calibro.