Cyberpunk 2077 ha visto posticipata la sua importante patch 1.2 e oggi qualche altro retroscena sulla questione è emerso dalle pagine di Bloomberg, dove il solito ben informato Jason Schreier ha riportato alcune testimonianze interne che parlano di un blocco quasi totale del lavoro in remoto a causa del famoso attacco hacker a CD Projekt RED.
Abbiamo riferito ieri che la patch 1.2 di Cyberpunk 2077 è stata rimandata: previsto inizialmente per febbraio, il grosso aggiornamento non è riuscito a concludersi in tempo, cosa che peraltro era già emersa da alcune voci di corridoio precedenti, venendo dunque spostata alla seconda metà di marzo 2021. Già nel messaggio di informazioni, CD Projekt RED aveva spiegato che il posticipo è stato imposto dalle dimensioni del lavoro effettuato sul gioco e dall'attacco hacker che ha recentemente colpito i server della compagnia, ma Schreier spiega un po' più nel dettaglio l'estensione del problema.
Secondo alcune fonti interne non meglio identificate ma che sono in contatto con il giornalista di Bloomberg, sembra che buona parte degli sviluppatori, che in base alle regole sul distanziamento sociale stanno lavorando in remoto da casa o comunque non in ufficio, non abbiano potuto utilizzare le proprie workstation per le ultime due settimane. Questo significa, in pratica, che i lavori sono stati bloccati in maniera quasi totale per circa due settimane, danneggiando in questo modo i programmi previsti nella roadmap degli aggiornamenti annunciata tempo fa.
L'attacco hacker di tipo ransomware, che ha portato peraltro al furto di dati e codici sorgente di The Witcher 3 e Cyberpunk 2077, posti in seguito all'asta nel deep web, ha messo completamente in crisi il sistema di rete interno a CD Projekt RED, proprio in un momento in cui questo è indispensabile anche per portare avanti le attività di lavoro standard, visto l'uso in remoto.
Peraltro, l'attacco hacker anche per questo motivo si è trasformato in un problema anche per i vari dipendenti e sviluppatori, perché ha messo a rischio anche i vari dati personali, costringendo a un blocco ulteriore e immediato degli account per verifica e sicurezza. Nel frattempo, il sistema si sta probabilmente ristabilendo, ma è chiaro che CD Projekt RED dovrà recuperare molto tempo perso a causa di questo attacco, a cominciare dalla necessità di spostare la patch 1.2 di un mese circa.