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Fallout 76 eterno: si compie la svolta multiplayer online di Bethesda?

Le parole di Pete Hines sull'eternità di Fallout 76 fanno discutere

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   18/09/2018

È vero che la regola è di pesare sempre attentamente le parole proferite dai vari membri delle divisioni marketing e comunicazione delle compagnie videoludiche, ma Pete Hines di Bethesda è ormai un personaggio talmente noto da travalicare i confini del suo specifico ruolo strategico all'interno della compagnia, comparendo continuamente come portavoce ufficiale della software house e raggiungendo in questo modo una notorietà notevole, con conseguente importanza di quanto riferito. Per questo motivo, se Hines sostiene che Fallout 76 sarà supportato "in eterno" è chiaramente un'iperbole da uomo di marketing, ma non è certamente qualcosa di completamente campato in aria e proveniente esclusivamente dalla sua mente, visto che il personaggio in questione è considerato a tutti gli effetti una voce importante di Bethesda.

Fallout 76 10


Bethesda è una compagnia dalle tempistiche notoriamente molto lunghe, che fa passare anche diversi anni tra un capitolo e l'altro delle sue serie principali, trattandosi d'altra parte di produzioni gigantesche che richiedono ingenti quantità di risorse e tempo per essere portate a termine. Questo da una parte giustifica la quantità di tempo profusa nella costruzione di possibili sperimentazioni online di tali serie, dall'altra potrebbe significare un ulteriore aggravio di questa condizione nel caso in cui le produzioni in stile MMO dovessero iniziare ad assorbire più risorse del previsto. Insomma, il risultato di questa frase apparentemente innocente, buttata lì da Pete Hines in un'intervista pubblicata da Metro, è stato alquanto esplosivo, perché gli utenti storici, che già stanno guardando non proprio di buon occhio Fallout 76 e quello che può comportare per l'universo della serie, da sempre orgogliosamente single player, vi intravedono possibili risvolti inquietanti.

Fallout 76 7


D'altronde è vero che Bethesda (anche se sarebbe più corretto parlare di ZeniMax, in questo caso) è stata assorbita in maniera notevole da The Elder Scrolls Online in questi anni, contraddistinti da una notevole carenza di capitoli originali sulla serie, e se tanto ci dà tanto è possibile che un supporto "eterno" a Fallout 76 lo stesso destino possa toccare anche a quest'ultima serie. In verità è difficile dire quanto abbia influito il supporto continuativo e intenso a The Elder Scrolls Online sullo sviluppo della serie classica in single player. Tra un capitolo e l'altro sono sempre passati vari anni ma questo è uno dei pochi casi in cui un'intera generazione di piattaforme da gioco non ha praticamente visto un proprio capitolo di The Elder Scrolls vero e proprio, al di là delle numerose riedizioni di Skyrim. The Elder Scrolls VI è stato infine annunciato, ma le tempistiche sono talmente vaghe dal rendere difficile anche la sicurezza sulle piattaforme che verranno coinvolte.

The Elder Scrolls Vi Annuncio 2


Più dinamico si è invece dimostrato finora Fallout, che dopo il terzo capitolo ha visto un apprezzatissimo spin-off da parte di Obsidian nel volgere di un paio d'anni e poi il quarto capitolo a distanza di quasi una decade, ma riuscendo comunque a segnare la propria presenza all'interno di due generazioni successive consecutive. C'è insomma chi vede un collegamento tra l'uscita dei giochi online e il loro supporto intenso con l'allungamento dei tempi di sviluppo delle serie in single player, cosa che fa incrementare ancora di più il distacco di certa utenza storica e intransigente della serie nei confronti di Fallout 76. La ragioni di questi sospetti non sono del tutto campate in aria, se è vero che la crisi del single player classico applicato alle mega-produzioni sembra conclamata, ma una compagnia come Bethesda può molto probabilmente permettersi di continuare a produrre i suoi titoli ad impostazione classica a prescindere da quali siano gli ultimi trend di mercato, considerando la forza dei propri brand. O no?