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Valorant: Shroud vuole diventare pro player, ma senza mettere a rischio gli stream

Il cuore del pro player Shroud è diviso: da un lato vorrebbe dedicarsi a Valorant in modo competitivo, dall'altro sa che ciò comprometterebbe i suoi stream.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   19/05/2020

Valorant è senza dubbio uno degli sparatutto in prima persona più interessanti degli ultimi mesi, e non stupisce che stia attirando via via sempre più streamer e pro player. Michael Grzesiek, meglio noto con il nome d'arte Shroud, è uno di loro: ma il suo cuore è diviso.

Tempo fa Shroud, il secondo streamer ad aver raggiunto un'importante pietra miliare di Mixer, aveva detto di considerare Valorant uno dei migliori giochi arrivati sul mercato da molto tempo a questa parte. Più di recente ha confermato che sarebbe davvero interessato a diventare un pro player nel nuovo sparatutto di Riot Games, ma ciò non è così semplice come potrebbe sembrare; non è questione di essere bravi o meno, ma della sua carriera stessa, che verrebbe messa a repentaglio. Difatti per diventare un vero pro player occorrono soprattutto tempo e dedizione.

"Voglio dedicarmi al competitivo e progredire in Valorant, ma so che non posso. Ciò metterebbe a rischio i miei stream". Riducendo all'osso la questione: Shroud avrebbe bisogno di diverse ore al giorno per esercitarsi su Valorant, ma al tempo stesso deve dedicarsi ai suoi stream per lavoro, e non può incentrare tutte le dirette live solo sul titolo di Riot Games, perché naturalmente perderebbe parte del suo pubblico. "Teoricamente nell'arco della giornata potrei fare entrambe le cose, allenarmi e stream, ma poi non potrei fare proprio nient'altro".

Questi dubbi potrebbero far sorridere qualcuno, ma effettivamente per chi lavora nel settore dello streaming rappresentano un problema non di poco conto. Chissà cosa deciderà Shroud, alla fine; intanto Sinatraa ha lasciato la Overwatch League per passare a Valorant.