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Valve rischiò il fallimento prima di lanciare Steam e Half-Life 2, ma fu salvata da un colpo di fortuna

Nel documentario sullo sviluppo di Half-Life 2 viene raccontato il colpo di fortuna che salvò Valve dal probabile fallimento.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/11/2024
Gordon Freeman strozzato in Half-Life 2
Half-Life 2
Half-Life 2
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Nel recente documentario dedicato alla creazione di Half-Life 2, è emersa un'interessante storia su come Valve abbia rischiato di fallire prima di poter lanciare il gioco e Steam, a causa di una guerra legale con Vivendi. A salvare la compagnia, fu un dipendente assunto per un intern estivo (praticamente uno stagista), cui dobbiamo in buona parte anche il mondo dei videogiochi su PC come lo conosciamo oggi.

I problemi iniziarono quando Sierra, l'editore originale di Half-Life, fu acquisita dal conglomerato francese Vivendi. Vivendi iniziò a distribuire Counter-Strike nei cybercafé sudcoreani, cosa che non piacque a Valve, perché non prevista dal contratto originale stipulato con Sierra. Per Valve si trattava comunque di un problema minore. Stando a Scott Lynch, il COO di Valve, la compagnia voleva solo vedere riconosciuto il fatto che l'accordo originale era stato violato. Vivendi però non cedette e Valve avviò una causa legale, chiedendo solo il riconoscimento dei suoi diritti e il rimborso delle spese legali.

Il colpo di fortuna

Secondo Lynch, in tutta risposta "Vivendi decise di scatenare la Terza Guerra Mondiale". "Quello che accadde è che arrivò una grossa pila di contro-denunce ", ha poi spiegato Karl Quackenbush, consigliere di Valve. "Su tutto, dal cancellare l'accordo del 2001, all'ottenere la proprietà dell'IP di Half-Life, all'impedirci di fare Steam".

Valve all'epoca era uno studio di sviluppo di successo, ma non certo dotato di fondi illimitati. Vivendi aveva una potenza di fuoco terrificante al confronto ed era assetata di sangue, tanto da voler esplicitamente far fallire Valve e distruggere Lynch e Newell.

Fallimento che fu rischiato davvero, stando a quanto ricordato da Newell, perché "non c'erano più soldi", fatto confermato da Lynch, che ha spiegato: " Gabe aveva praticamente esaurito le sue liquidità e chiedeva: 'Dovrei mettere in vendita la casa?'. Gli dissi: 'Sì, penso che sia il momento di mettere la casa in vendita se vogliamo continuare'".

Ma qui arrivò il colpo di fortuna, con l'assunzione di Andrew (non viene fatto il cognome) per uno stage estivo. Vivendi aveva consegnato milioni di pagine di documenti in lingua coreana per la causa sui cybercafé, sperando di essere salvata dalla quantità degli stessi e dalla barriera linguistica. Andrew parlava nativamente il coreano e aveva una laurea in coreano. Fu lui a trovare il classico ago nel pagliaio: in un'email, un dirigente coreano di Vivendi parlava della distruzione di documenti relativi al caso Valve. Praticamente gli era stato ordinato di farli sparire dai suoi superiori. Con una prova del genere in mano, Valve ribaltò la situazione in tribunale, strappando un accordo molto favorevole e mantenendo tutte le sue proprietà intellettuali.

Insomma, senza l'intervento di Andrew il destino di Valve sarebbe stato incerto e, dopo il lancio di Half-Life 2, la compagnia avrebbe rischiato di sparire, risucchiata da Vivendi. Andrew ha salvato buona parte del mondo dei videogiochi, quindi, e ci ha permesso di festeggiare il ventesimo anniversario di Half-Life 2.