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Dragon Ball: Sparking! Zero è un grande anime fighter anche su Nintendo Switch 2

A distanza di un anno esatto dal debutto su PC, PS5 e Xbox Series X|S, Dragon Ball: Sparking! Zero arriva anche su Nintendo Switch 2 mantenendo intatta tutta la forza della sua formula.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   19/11/2025
L'artwork di Dragon Ball: Sparking! Zero
Dragon Ball: Sparking! Zero
Dragon Ball: Sparking! Zero
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Dragon Ball: Sparking! Zero per Nintendo Switch 2 si pone come una trasposizione sorprendentemente valida dell'anime fighter che abbiamo apprezzato su PC, PS5 e Xbox Series X|S esattamente un anno fa. Gli sviluppatori hanno dovuto accettare dei compromessi tecnici, naturalmente, ma temevamo che il passaggio ai 30 fps in particolare potesse svilire l'esperienza: per fortuna non è andata così.

Disponibile anche sul modello base di Nintendo Switch (ma abbiamo testato solo la versione Switch 2), l'ambizioso gioco su licenza sviluppato da Spike Chunsoft si pone come un nuovo capitolo della serie Budokai Tenkaichi e riesce a catturare in maniera ancora più fedele e spettacolare lo spirito, le atmosfere e la frenesia dei combattimenti di Dragon Ball. In questo caso con qualche interessante extra.

Una struttura ricca di contenuti

Sul fronte dei contenuti, la versione Nintendo Switch 2 ripropone tutti gli elementi di cui vi abbiamo parlato nella recensione di Dragon Ball: Sparking! Zero, con il simpatico menu interattivo a base di fanservice che consente di accedere a modalità che includono allenamento, tornei (ci sono tutti: Tenkaichi, Cell Game, Torneo del Potere, ecc.), scontri personalizzati e un multiplayer per un massimo di sei partecipanti (tre per squadra), anche in locale tramite split screen.

Quest'ultima opzione consente di utilizzare i singoli Joy-Con 2 e Joy-Con al fine di riempire tutti gli slot, anche se chiaramente ricorrere a controller completi si traduce in un'esperienza meno macchinosa e più confortevole. La suddivisione dello schermo non implica cali nelle prestazioni, il che è qualcosa di notevole per l'hardware della nuova console Nintendo, sebbene l'unico scenario disponibile (la Stanza dello Spirito e del Tempo) assecondi molto bene tali esigenze, essendo fondamentalmente vuoto.

La modalità più corposa e interessante è tuttavia l'Episodio Battaglia: un pacchetto composto da otto differenti campagne sbloccabili che seguono le gesta di Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Trunks del futuro, Freezer, Black Goku e Jiren, coinvolgendoci in sequenze di combattimento più o meno sfaccettate e durature a seconda del protagonista; con Kakaroth a fare inevitabilmente da figura di riferimento, visto che la sua campagna è la più lunga e particolare del lotto.

Goku affronta Vegeta insieme ai suoi amici in un Episodio Sparking! di Dragon Ball: Sparking! Zero
Goku affronta Vegeta insieme ai suoi amici in un Episodio Sparking! di Dragon Ball: Sparking! Zero

Anziché limitarsi a seguire gli eventi canonici, tuttavia, gli sviluppatori hanno introdotto gli Episodi Sparking!, ovverosia bivi narrativi che trasformano eventi noti in suggestivi "what if?" laddove si compiano determinate scelte e/o si soddisfino alcune condizioni. Durante la nostra esperienza con la versione Nintendo Switch 2, ad esempio, abbiamo esplorato le possibilità di un Goku che rifiuta l'aiuto di Piccolo e affronta Radish insieme a Muten e Crilin, morendo solo successivamente, con l'arrivo di Vegeta, ma senza raggiungere il livello di Super Saiyan se non dopo la saga di Freezer.

Gameplay e funzionalità inedite

Come accennato in precedenza, Dragon Ball: Sparking! Zero si presenta come il sequel della trilogia originale di Budokai Tenkaichi e dunque riprende quella formula da anime fighter immediato, frenetico e spettacolare, consegnandoci un gameplay che risulta senza dubbio accessibile, quantomeno una volta presa confidenza con un layout dei comandi diverso dagli standard attuali.

Goku contro Nappa in Goku in Dragon Ball: Sparking! Zero
Goku contro Nappa in Goku in Dragon Ball: Sparking! Zero

La cosa interessante è che l'impianto si presta a diversi livelli di lettura, assecondando il button mashing degli utenti meno smaliziati, ma solo fino a un certo punto, oltre il quale il sistema di combattimento rivela il proprio spessore fra schivate, prese, contrattacchi, trasformazioni, abilità speciali e un repertorio di mosse fondamentalmente differente per ognuno degli oltre 180 personaggi che compongono l'enorme roster del gioco.

Anche qui è il caso di fare un cenno alle solide prestazioni della conversione per Nintendo Switch 2, che nonostante la limitazione dei 30 frame al secondo trasmettono una certa sensazione di fluidità e offrono un ottimo grado di reattività durante i combattimenti, che dunque non risultano concretamente depotenziati rispetto a quanto visto su PC, PS5 e Xbox Series X.

Muten resta il maestro del Torneo Tenkaichi in Dragon Ball: Sparking! Zero
Muten resta il maestro del Torneo Tenkaichi in Dragon Ball: Sparking! Zero

Sulla console ibrida è inoltre possibile utilizzare i controlli a rilevazione di movimento, selezionando un layout apposito che consente di eseguire le varie Kamehameha e le manovre più iconiche di Dragon Ball Z muovendo le braccia esattamente come i nostri eroi preferiti: il sistema funziona sorprendentemente bene, ma avremmo preferito si limitasse appunto alle mosse speciali anziché richiedere ampi movimenti dei Joy-Con (in avanti e all'indietro, come se stessimo accoltellando qualcuno) anche per i colpi normali, cosa che ridimensiona notevolmente la validità di questa soluzione.

La realizzazione tecnica su Nintendo Switch 2

Ne abbiamo parlato in apertura: il passaggio dai 60 ai 30 frame al secondo svilisce l'esperienza di Dragon Ball: Sparking! Zero? Sorprendentemente, no: la grande solidità delle prestazioni che gli sviluppatori sono riusciti a ottenere su Nintendo Switch 2 non finisce per depotenziare in maniera sostanziale la reattività e la precisione del gameplay, che rimane dunque godibile, spettacolare, frenetico e veloce.

L'effettistica su Nintendo Switch 2 è meno sofisticata rispetto a PC, PS5 e Xbox in Dragon Ball: Sparking! Zero
L'effettistica su Nintendo Switch 2 è meno sofisticata rispetto a PC, PS5 e Xbox in Dragon Ball: Sparking! Zero

Quello che purtroppo si nota parecchio è l'eccessiva compressione di tutte le sequenze di intermezzo, che sulla console Nintendo si presentano nella forma di semplici filmati, ma sono davvero piene di artefatti, cosa che crea uno stacco importante ogni volta che si ripassa alla grafica di gioco, decisamente più pulita nonostante una risoluzione effettivamente bassina.

Lo stesso discorso si estende alla qualità generale degli asset e in particolare all'effettistica, che appare decisamente meno sofisticata nel portare sullo schermo le trasparenze e le particelle che caratterizzano le varie aure energetiche, i colpi speciali e le esplosioni che, anche qui, possono determinare la distruzione degli elementi dello scenario, che si tratti di enormi rocce o edifici.

Il potentissimo Goku Black in azione in Dragon Ball: Sparking! Zero
Il potentissimo Goku Black in azione in Dragon Ball: Sparking! Zero

Tornando alla risoluzione, immaginiamo che per ottenere un output credibile sia stato impiegato il DLSS, il che ha sicuramente consentito di avere una modalità portatile efficiente. Di certo è una gran bella cosa potersi cimentare con Dragon Ball: Sparking! Zero mentre ci si trova in giro per casa e non necessariamente stando collegati a un televisore: da questo punto di vista l'esperienza funziona alla grande su Nintendo Switch 2.

In conclusione

La versione Nintendo Switch 2 di Dragon Ball: Sparking! Zero è una piacevole sorpresa, visti i presupposti tecnici che avevano lasciato un po' perplessi i tantissimi appassionati dell'opera di Akira Toriyama. Il gioco risulta infatti godibile anche a 30 fps grazie alla grande solidità delle prestazioni che gli sviluppatori sono riusciti a ottenere sulla nuova console ibrida giapponese, dunque il gameplay è ugualmente entusiasmante e sul fronte dei (tanti!) contenuti non manca nulla.

Piccolo si prepara a lanciare il suo micidiale Makankosappo in Dragon Ball: Sparking! Zero
Piccolo si prepara a lanciare il suo micidiale Makankosappo in Dragon Ball: Sparking! Zero

Le peculiarità di questa edizione, rappresentate in primo luogo dall'eccellente modalità portatile ma anche dal multiplayer in locale per un massimo di sei giocatori (ma in due squadre, dunque con un unico split screen) e dal supporto per i comandi a rilevazione di movimento (che però avremmo preferito fossero limitati alle mosse speciali) costituiscono inoltre un extra di valore, che danno ancora più senso a una conversione indubbiamente solida.