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Fallout compie 25 anni: analizziamo le sue origini e l'evoluzione

Sono ormai 25 anni che Fallout è un'icona del genere post apocalittico e in questo speciale sulla sua storia vi racconteremo le sue origini e la sua evoluzione.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   17/10/2022

Uno dei più grandi traguardi di cui un videogioco si può vantare è la creazione di una vera e propria estetica. Sono pochi ad aver creato un mondo iconico come quello della serie Fallout. La sua retro-fantascienza post apocalittica a metà tra futurismo anni Cinquanta e ottimismo atomico, ha conquistato generazioni di giocatori nei 25 anni che sono trascorsi dall'uscita del primo capitolo.

Il Fallout originale, infatti, è uscito negli Stati Uniti il 10 ottobre del 1997, dando inizio a un universo di storie originali e uniche con una particolarità: è sempre molto difficile capire chi siano i buoni e chi siano i cattivi. Se davvero ci sono.

Negli anni '90 i videogiochi di ruolo erano molto calati in popolarità, ma il titolo sviluppato da Interplay Productions è riuscito a riaccendere la fiamma per i GDR. Grazie a vicende moralmente grigie e finali aperti, le scelte di gioco hanno un impatto profondo sull'intera struttura narrativa, facendo sentire i protagonisti al timone di una storia tutta loro.

In questo speciale sulla storia di Fallout andremo a ripercorrere le primissime tappe della serie, le grandi svolte dopo l'acquisizione Bethesda e i modi in cui i tanti volti di Fallout hanno influenzato il mondo del gaming.

Le origini

Il primo Fallout ha adottato una prospettiva isometrica per poter essere più dettagliato
Il primo Fallout ha adottato una prospettiva isometrica per poter essere più dettagliato

Fallout è nato dalla mente del programmatore di Interplay Tim Cain che ha cominciato a svilupparlo in solitaria nel 1994. Col tempo, più sviluppatori hanno iniziato a lavorare nel loro tempo libero a quello che, inizialmente, era solo un avanzato sistema di creazione del proprio personaggio nei giochi di ruolo. Così è nato lo SPECIAL, il sistema che fa da spina dorsale a tutto l'universo post apocalittico del franchise. SPECIAL è l'acronimo inglese di Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility e Luck; in italiano: Forza, Percezione, Stamina, Carisma, Intelligenza, Agilità e Fortuna. Questi sono i sette attributi di base di ogni personaggio e sono usati per definire i punti di forza, di debolezza e le abilità extra disponibili per il protagonista.

Il primo Fallout è ambientato nella California del Sud e forgia quella che è la storia d'origine dei 4 capitoli principali della serie. Tutto comincia in un Vault, un grande bunker sotterraneo dove, per 100 anni, si sono rifugiati i sopravvissuti a una guerra nucleare che ha devastato il pianeta. A un certo punto, il chip che fa funzionare il depuratore dell'acqua del Vault 13 si rompe e il supervisore della struttura incarica il nostro protagonista di andare a recuperarne un altro. Dopo una vita sottoterra, il giocatore si trova davanti a un mondo in rovina ma brulicante di vita. Uomini, animali, mutanti e le più diverse organizzazioni sopravvivono, lottano, conquistano e plasmano quello che resta della società americana. Il gioco ha una visuale isometrica, dall'alto, perché era l'unico modo che avrebbe dato all'esperienza la quantità di dettagli che il team di sviluppo desiderava. La prospettiva 3D era stata considerata, ma avrebbe dilatato troppo i tempi di produzione e complicato eccessivamente il combattimento. Gli scontri con gli altri personaggi e gli animali selvatici hanno una struttura a turni scandita dai punti azione: il giocatore può fare diverse mosse, ognuna con un determinato costo, finché i suoi punti azione non sono terminati. Nel corso della storia, poi, è possibile reclutare alcuni personaggi (4 umani e un cane) che parteciperanno ai combattimenti, ma non possono essere controllati direttamente dal giocatore.

Un’accoglienza trionfale e un sequel acclamato

Fallout 2 è stato sviluppato in meno di 9 mesi ed è stato comunque un successo
Fallout 2 è stato sviluppato in meno di 9 mesi ed è stato comunque un successo

Grazie al suo profondo sistema di creazione del personaggio, al suo combattimento intuitivo e a un mondo in cui le azioni del giocatore hanno importanti ripercussioni, il primo Fallout ha conquistato critica e pubblico vendendo più di 600mila copie. Questo ha dato una boccata d'ossigeno a Interplay che, nonostante altre hit precedenti (Wasteland) e successive (Baldur's Gate) era in uno stato di fragilità finanziaria. Considerato uno dei migliori GDR del tempo e uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi, l'arrivo di un secondo capitolo è sembrato naturale. Nel 1998 fa il suo debutto Fallout 2 con un'accoglienza quasi più entusiasta dell'originale, che al lancio aveva diversi bug. Sviluppato in solo 9 mesi da Black Isle Studios (i cui membri di punta hanno fondato Obsidian Entertainment nel 2003), il sequel mette i giocatori nei panni del nipote del protagonista del primo gioco.

Alla fine del primo Fallout, il Vault Dweller (questo il nome ufficiale del personaggio) era stato bandito dal supervisore al suo ritorno nel Vault 13, nonostante fosse riuscito a salvare il bunker con un nuovo chip per purificare l'acqua e avesse sventato un folle piano per la creazione di una razza di supermutanti. Esiliato nel mondo in superficie aveva fondato un villaggio, Arroyo, dove aveva iniziato a svilupparsi una prosperosa comunità. 80 anni dopo questi eventi, suo nipote, chiamato l'Eletto, deve affrontare un'imponente siccità che rischia di far morire di fame la nuova comunità. Gli anziani del villaggio lo incaricano di trovare la GECK (Garden of Eden Creation Kit) una macchina in grado di ripristinare l'ambiente dopo un disastro nucleare. L'Eletto riesce nella sua missione, ma di ritorno al villaggio scopre che i suoi abitanti sono stati rapiti dall'Enclave, un'organizzazione militarista che afferma di essere il governo degli USA. Dopo infinite peripezie e dopo aver assassinato il presidente degli Stati Uniti, l'Eletto può finalmente tornare a casa e ridare vita al suo villaggio.

La rivoluzione del terzo capitolo

Dopo l'uscita e il successo di Fallout 2, sono passati 10 anni prima che un nuovo capitolo principale della serie abbia visto la luce. Tra il 1998 e il 2008 sono usciti due capitoli, Fallout Tactics e Fallout Brotherhood of Steel, che hanno deviato in modo consistente dalla ricetta originale nel gameplay e nell'atmosfera, al punto che Brotherhood of Steel aveva una colonna sonora metal con Slipknot e Killswitch Engage. Tutto cambia nel 2007, quando Bethesda acquisisce i diritti della saga da Interplay e nel 2008 fa uscire Fallout 3, una vera e propria pietra miliare del mondo del gaming.

La grafica 3D, il sistema di combattimento in tempo reale, le miriadi di side quest e la struttura open world sono stati dei cambiamenti radicali per la serie, eppure Bethesda li ha messi in atto in modo magistrale, tanto che Fallout 3 è considerato uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi. Nel design non sono mancati i riferimenti e i tributi ai due capitoli originali, come il ritorno del sistema SPECIAL, l'interfaccia del Pip-Boy 3000 e il sistema di combattimento SPAV che utilizza i punti azione come nell'originale, mentre la storia rimette il giocatore nei panni di un abitante di un Vault costretto all'esilio. Il gioco e le sue espansioni hanno riportato la serie nell'olimpo dei videogiochi di ruolo creando un vero e proprio classico che resiste alla prova del tempo e popola alcuni dei ricordi più rosei di due generazioni di gamer.

Lo SPAV di Fallout 3 ha rivoluzionato la gestione dei combattimenti
Lo SPAV di Fallout 3 ha rivoluzionato la gestione dei combattimenti

È interessante notare come una delle canzoni diventate simbolo del gioco, "I don't want to set the world on fire" degli Ink Spots, fosse tra le preferite del designer Tim Cain per promuovere il lancio del primo Fallout, ma non sia stata più utilizzata per motivi di copyright. Ora quella dolce melodia anni '40 è l'inno di tutti gli appassionati di retro-fantascienza e di tutto l'universo Fallout.

Fallout 76 e l’approdo online

Fallout 76 è stato il primo titolo online del franchise
Fallout 76 è stato il primo titolo online del franchise

Dopo il successo di Fallout 3 sono usciti Fallout New Vegas, l'acclamato spin off sviluppato da Obsidian Entertainment con alcuni membri del team di produzione dei primi 2 capitoli, e Fallout 4, altro capitolo chiave della serie con protagonista un sopravvissuto alla guerra atomica rimasto per 200 anni in criostasi. Due titoli, poi, hanno espanso l'universo postatomico in modo inaspettato: Fallout Shelter e Fallout 76. Il primo ha segnato il debutto della saga su mobile con un gameplay manageriale che mette i giocatori nei panni del supervisore di un Vault con l'incarico di far sopravvivere i suoi abitanti.

Fallout 76, uscito nel 2018, ha portato online l'universo postapocalittico con una storia che fa da prequel agli eventi dei videogiochi principali. È ambientato nella regione degli Appalachi, nel West Virginia, e racconta la storia dei primi esseri umani emersi dai Vault 25 anni dopo la guerra atomica. La mappa è quattro volte più grande di quella di Fallout 4 e il gioco riceve regolarmente contenuti di aggiornamento ed espansione. È da poco uscita Spedizioni: il Pitt, la prima espansione che porta i giocatori fuori dalla mappa originale e nella città di Pittsburgh, già protagonista di un DLC per Fallout 3 molto apprezzato dai fan della serie. Ve ne abbiamo parlato nella recensione di Fallout 76 - Spedizioni: il Pitt.

Estetica e impatto culturale

Il Vault Boy di Fallout è tra le mascotte più iconiche del mondo videoludico
Il Vault Boy di Fallout è tra le mascotte più iconiche del mondo videoludico

Tod Howard, game director di Fallout 3 e 4, ha già detto che "lo sviluppo di Fallout 5 inizierà dopo la pubblicazione di The Elder Scrolls 6" quindi il futuro della saga è assicurato, anche se non sembra così prossimo. Celebrando il suo venticinquesimo compleanno, non si può dimenticare l'impatto culturale che questo universo ha avuto nel mondo del gaming. Mescolare l'estetica anni '50 con l'apocalisse nucleare ha creato uno stile inconfondibile: dagli oggetti di tutti i giorni al design grafico di scritte e armi, c'è un fascino decadente in questo universo post-apocalittico a cui è difficile resistere. La Power Armor poi, l'iconico esoscheletro presente in tutti i videogiochi della serie, è di diritto tra le armature più belle dei videogiochi.

Andando ad analizzare, per un attimo, l'impatto culturale della serie, scopriremmo che anche senza conoscerlo, in tantissimi riconoscerebbero il Vault Boy di Fallout con la sua iconica tuta gialla e blu e i capelli biondi. É regolarmente in tendenza su Instagram e TikTok la storia delle origini della posa con il pollice alzato: sembra che stia facendo un occhiolino allo spettatore, in realtà sta usando una tecnica degli anni '50 per capire la pericolosità di un'esplosione nucleare. Se, con il braccio destro teso e l'occhio sinistro chiuso, il vostro pollice copre l'interezza del fungo atomico, allora (si diceva) siete a distanza di sicurezza. Bethesda non ha mai confermato o smentito questo mito sulla mascotte, ma nel caso vediate una grossa luce accecante seguita da un boato, meglio correre al Vault più vicino senza perdere tempo in misurazioni.