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Steam ha bandito HORSES, il nuovo videogioco di Santa Ragione

HORSES di Santa Ragione non uscirà su Steam: la piattaforma di Valve ha bandito senza appello l'indie estremo del team italiano e abbiamo intervistato al riguardo il fondatore Pietro Righi Riva.

SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   25/11/2025
La copertina di HORSES
Horses
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"Oggi annunciamo la data di pubblicazione di HORSES, la nostra avventura horror in prima persona. Il gioco sarà pubblicato il 2 dicembre 2025 su Epic Games Store, GOG, Itch.io e Humble Store al prezzo di $4.99. Horses è stato rifiutato da Steam prima del lancio senza alcuna possibilità di appello. In seguito al lancio, ridurremo al minimo le operazioni, preparandoci al rischio di chiudere lo studio".

Si apre così il comunicato stampa di Santa Ragione relativo alla sua imminente avventura HORSES, scritto con la piena consapevolezza che potrebbe rappresentare l'ultimo atto nella storia del piccolo studio ed editore milanese. Fondata nel 2010 da Pietro Righi Riva e Nicolò Tedeschi, la società si è sempre dedicata alla produzione di videogiochi sperimentali, innovativi e di forte rottura, ben cosciente di non inseguire chissà quale ambizione finanziaria e di muoversi nel sottobosco indipendente - quello vero - guidata prevalentemente da mire di natura artistica e culturale.

Prima di HORSES c'era stato Mediterranea Inferno con Eyeguys e Lorenzo Redaelli, primo titolo sviluppato in Italia a intascare l'Excellence in Narrative Award all'Independent Games Festival, e prima ancora Saturnalia, "survival horror" ambientato nella Sardegna profonda che strizzava l'occhio all'ispirazione anni '90. Nel portfolio di Santa Ragione s'incontrano anche Milky Way Prince, Wheels of Aurelia, nonché diversi altri progetti ad alto tasso di sperimentazione estetica che hanno toccato gli ultimi quindici anni e che in più occasioni hanno saputo catturare l'attenzione internazionale, eppure l'opera firmata da Andrea Lucco Borlera rischia seriamente di rivelarsi l'ultima.

Qual è il problema? Il problema è che nel giugno del 2023, pochi giorni prima dell'annuncio di HORSES, Steam ha avviato un processo di revisione del gioco di Santa Ragione che alla fine gli ha precluso l'accesso alla piattaforma a causa della presenza di contenuti - mai specificati nel dettaglio - in supposta violazione delle linee guida. A nulla sono valsi gli sforzi degli ultimi anni, trascorsi nell'inseguimento di una revisione o di un procedimento d'appello: il gioco di Santa Ragione è bandito da Steam e tale decisione sembra inappellabile. Dal momento che il marketplace di Valve rappresenta il 75% del volume di mercato dei videogiochi su PC, questa censura assume contorni più simili a quelli di una sentenza, proiettando un cono ombra sull'industria e sulla libertà creativa degli artisti, quasi rimettendo in discussione il concetto stesso di "indipendenza". Ne abbiamo discusso con Pietro Righi Riva, il fondatore di Santa Ragione, durante il nostro podcast DoppioSalto.

HORSES

HORSES non è un videogioco facile. Non è facile da "pitchare", non è facile da raccontare, non è facile da digerire. Adottando la struttura di un'avventura interattiva con visuale in prima persona, e integrando anche brevi sequenze filmate in "live action", immerge il giocatore nella vicenda di Anselmo, un ragazzo che decide di trascorrere l'estate lavorando in una fattoria del suo paese per mettere via qualche soldo.

Nei suoi primi istanti, l'opera in bianco e nero pone il giocatore di fronte a situazioni del tutto normali, finché all'improvviso non infrange brutalmente il rassicurante velo delle apparenze: quando il fattore presenta al giocatore la sua mandria di cavalli, si scopre che non si tratta di equini bensì di esseri umani completamente nudi - ovviamente censurati tramite effetto mosaico - rinchiusi in un recinto e trattati peggio di qualsiasi bestia. Saranno loro i principali protagonisti dell'estate di Anselmo e di questo spaccato della società distopica.

Santa Ragione descrive HORSES - che abbiamo trattato estensivamente in un provato di Fabio Di Felice e che copriremo con una recensione - come: "Un videogioco che parla del peso dei traumi familiari e dei valori puritani, delle dinamiche del potere totalitario e dell'etica della responsabilità personale. Utilizza un immaginario grottesco e sovversivo per opporre il potere, la fede e la violenza". Quel che possiamo aggiungere di nostro pugno dopo aver visionato l'opera - senza entrare troppo nel dettaglio - è che HORSES è senza ombra di dubbio un videogioco estremo, violento, disturbante, volenteroso di colpire e di far riflettere, ma non ha mai proposto contenuti tanto esagerati da giustificare una censura così ferma e netta, specialmente considerando quel che faceva Pier Paolo Pasolini nel 1975, o la vicinanza alla produzione di Ciprì e Maresco. Per intenderci, se siete cinefili, non si tratta assolutamente di A Serbian Film di Srđan Spasojević e Aleksandar Radivojević.

La censura di HORSES

Nel giugno del 2023 Santa Ragione ha ricevuto questa comunicazione automatizzata relativa al processo di revisione di Steam: "In seguito alla fase di recensione, non possiamo distribuire il vostro videogioco HORSES su Steam. Anche se cerchiamo di pubblicare tutti i giochi che ci vengono inviati, riteniamo che questo titolo includa tematiche, immagini o rappresentazioni che non intendiamo distribuire. Al di là delle intenzioni dello sviluppatore per il prodotto, non distribuiamo contenuti che, secondo il nostro giudizio, rappresentano condotte sessuali che coinvolgono minori. Anche se ogni prodotto è unico, se il vostro prodotto include rappresentazioni di questo tipo - anche in maniera sottile in una "zona grigia" - sarà respinto da Steam. Per esempio, ambientando il videogioco in una scuola superiore e dichiarando che i protagonisti sono maggiorenni, si ricade in questa categoria e si viene banditi. Questa applicazione è stata bandita e non può essere riutilizzata. Qualsiasi nuovo invio di questa app, anche con modifiche, non sarà accettato".

HORSES è un videogioco creato per colpire e per scioccare, ma dopo averlo vissuto sappiamo che non include contenuti che giustifichino una messa al bando
HORSES è un videogioco creato per colpire e per scioccare, ma dopo averlo vissuto sappiamo che non include contenuti che giustifichino una messa al bando

Chiedendo una spiegazione ufficiale a Steam, dato che in HORSES non è presente nessuna scena e nessun personaggio che violi tali condizioni, non c'è stata risposta se non un rinvio alle linee guida della piattaforma e probabilmente a un punto del decalogo "Cosa non bisogna pubblicare su Steam" che afferma: "Contenuti che sono palesemente offensivi e mirano a scioccare o disgustare il consumatore".

La particolarità di questa situazione sta nelle specifiche modalità del processo di revisione. Intervistando il fondatore di Santa Ragione Pietro Righi Riva abbiamo scoperto che le anomalie sono iniziate fin dal momento della pubblicazione della Pagina del Negozio di HORSES: allora gli è stato chiesto di realizzare e di fornire alla piattaforma - molto in anticipo nel processo di produzione - una versione giocabile dall'inizio alla fine di HORSES (con tanto di guida completa scritta) per andare incontro a uno speciale procedimento di revisione approfondita. Dopo aver assemblato in fretta e furia una build preliminare funzionante ma tutt'altro che definitiva - per esempio la sceneggiatura era alla prima stesura e mancava addirittura un editor - quel procedimento si è risolto nella respinta senza possibilità di appello. Cosa che, invece, non è assolutamente accaduta con gli altri marketplace: nel caso di Epic Games Store per fare un esempio, come racconta Righi Riva, l'unica richiesta è stata quella di "Rimuovere gli screenshot che mostrano chiappe" dalla pagina del negozio.

Una scena in cui il protagonista Anselmo cavalca uno dei particolari equini della fattoria
Una scena in cui il protagonista Anselmo cavalca uno dei particolari equini della fattoria

L'accusa - quella che evidenzia la presenza di condotte sessuali che coinvolgono minori - è indubbiamente molto grave. Dal momento che, nonostante le richieste, non sono stati forniti dettagli degli specifici contenuti incriminati né la possibilità di riparare, gli autori ipotizzano che potrebbe trattarsi di una sequenza che era presente nella build preliminare di HORSES, durante il Giorno 6 (l'opera è divisa in capitoli) alla fattoria. Nella prima versione, un uomo e sua figlia visitavano la fattoria, quando la seconda esprimeva il desiderio di fare un giro su un cavallo; ciò che seguiva era una sequenza in cui la giovane, dopo un breve dialogo, montava sulle spalle di una "cavalla", dunque di una donna adulta con indosso solamente una maschera da equino, per fare un giro. Nel corso dei mesi successivi, a prescindere dal procedimento di censura, Santa Ragione ha modificato quella scena, sostituendo la figlia del visitatore con una ragazza di venticinque anni per rendere il dialogo ancor più significativo, senza cambiare in alcun modo la dinamica del segmento.

Ovviamente HORSES non è un videogioco pornografico, nonostante la presenza di contenuti sessuali. Tutti i personaggi rappresentati nell'opera hanno esplicitamente più di vent'anni, inoltre le sequenze live-action - che inizialmente sembravano aver destato qualche preoccupazione - non includono alcuna scena di nudo. Non c'è bisogno di specificare, infine, che HORSES è perfettamente legale: aderisce a tutte le norme legali per la distribuzione digitale della maggior parte dei paesi e delle giurisdizioni, incluse quelle europea e statunitense, dunque la decisione della piattaforma dipende esclusivamente da questioni di policy o di morale.

Anche gli inserti registrati in live action non contengono scene di nudo o particolarmente violente
Anche gli inserti registrati in live action non contengono scene di nudo o particolarmente violente

Il che potrebbe portare a far riemergere il vecchio adagio che vuole una compagnia privata totalmente libera di fare quello che vuole "a casa sua": secondo diverse voci, specialmente quelle degli utenti affezionati, Steam avrebbe il diritto di fissare e applicare le sue regole senza dover fornire spiegazioni a nessuno. Il problema è che Steam non è più il piccolo marketplace digitale dei primi anni 2000, ma un gigantesco colosso che custodisce i cancelli del 75% del mercato PC globale. Il che desta inevitabilmente delle preoccupazioni: nel 2025 per uno studio di sviluppo o un'etichetta - specialmente se indipendenti - è pressoché utopistico dimostrarsi economicamente sostenibili, e potenzialmente appetibili per un publisher, se esclusi dalla vetrina di Valve.

Le conseguenze della censura

Il viaggio di HORSES non si ferma qui, perché sarà pubblicato su Epic Games Store, su Itch.io, su GOG e su Humble Store, inoltre Righi Riva ci ha confermato che anche i principali storefront console si sono detti eventualmente disponibili ad accogliere l'opera in caso di un improbabile porting (i porting dei giochi realizzati con Unity sono molto costosi). Santa Ragione, allo stato attuale, può garantire sei mesi di supporto post-lancio attraverso patch e correzioni, ma è evidente che senza poter accedere al 75% del mercato PC sarà molto difficile raggiungere il breakeven e ripagare l'investimento iniziale. Si parla di $50.000 per avviare la produzione e di una somma più o meno analoga che è stata chiesta in prestito ad alcuni amici, non appena nel 2023 Steam ha negato la pubblicazione della pagina del negozio. "È stata totalmente cancellata la possibilità di trovare publisher o partner esterni per finanziare il gioco, perché nessuno nell'industria ritiene sensato un gioco indie che non approda su Steam", ha commentato lo studio, mentre Righi Riva ci ha riferito che servirebbero fra le 10.000 e le 20.000 copie vendute per restituire i soldi a chi l'ha sostenuto.

Pietro Righi Riva e Lorenzo Redaelli ritirano la massima statuetta agli Italian Video Game Awards - Crediti Foto: la Repubblica / Italian Tech
Pietro Righi Riva e Lorenzo Redaelli ritirano la massima statuetta agli Italian Video Game Awards - Crediti Foto: la Repubblica / Italian Tech

In poche parole, se HORSES non riuscirà nell'impresa apparentemente impossibile di ripianare i costi di produzione e di raccogliere la somma necessaria per ripagare i prestiti - senza poter contare sul bacino d'utenza di Steam - fra circa sei mesi Santa Ragione sarà costretta a cessare le attività e chiudere i battenti. Lo studio ha commentato questa eventualità: "Santa Ragione è profondamente grata ai giocatori che ci hanno supportato negli ultimi 15 anni, e li incoraggiamo a continuare a supportare i lavori sperimentali, che sono sempre più minacciati dalle attuali dinamiche del mercato. Siamo grati alle altre piattaforme di distribuzione per la curatela di un panorama che protegge le produzioni culturali e sperimentali, oltre che per aver accolto HORSES".

Saturnalia fa parte dei titoli per cui Steam si è rifiutata di inviare chiavi agli sviluppatori a causa delle vendite troppo basse (meno di 50.000 copie)
Saturnalia fa parte dei titoli per cui Steam si è rifiutata di inviare chiavi agli sviluppatori a causa delle vendite troppo basse (meno di 50.000 copie)

Inoltre, Santa Ragione ha anche menzionato ulteriori difficoltà emerse dal rapporto con Steam: "Oltre a non offrire modalità d'appello e opportunità di compliance, Steam ha smesso di emettere chiavi per gli sviluppatori indipendenti che non rispettano determinate soglie di vendita, limitando le possibilità di vendita alle terze parti e impattando retroattivamente sul nostro catalogo. In un monopolio de facto, decisioni opache come queste possono determinare rapidamente la fine di uno studio". Per Righi Riva la questione delle chiavi prodotto è molto delicata, perché il rifiuto di fornirle da parte di Steam impedisce agli sviluppatori e agli editori di accettare accordi con canali terzi - come quelli di "bundle" - che potrebbero rivelarsi estremamente vantaggiosi, cosa che è capitata proprio al team di Righi Riva nel caso del survival horror Saturnalia, costretto a rinunciare a un contratto decisivo.

Le implicazioni della censura

Pochi mesi fa Steam - assieme anche a Itch.io - si è trovata al centro della discussione internazionale in seguito a una serie di censure di videogiochi che, come si è scoperto solamente in seguito, dipendevano da pressioni ricevute da parte dei principali gestori di circuiti di pagamento come VISA e Mastercard. Questi, a loro volta, avevano ricevuto lamentele da parte di associazioni piuttosto discusse per il loro approccio al concetto di 'decenza', come l'australiana Collective Shout. La messa al bando di HORSES non ha nulla a che vedere con quella situazione, dal momento che il procedimento di revisione di Steam si è tenuto anni prima, nell'estate del 2023, ma le parole scelte da Santa Ragione restano valide anche per quell'evenienza: "Respingiamo gli standard oggettivi riguardo l'oscenità e crediamo che questo genere di censura moralizzante rievochi un passato oscuro nel quale vaghe nozioni di 'decenza' sono state utilizzate per silenziare gli artisti". Come ricorda Pietro Righi Riva, in quell'occasione Steam prese le distanze dalla questione della censura, differentemente da quanto accaduto con HORSES.

Le opere diverse, collocate in una cornice politica e sperimentale sono davvero a rischio?
Le opere diverse, collocate in una cornice politica e sperimentale sono davvero a rischio?

"I videogiochi sono un medium artistico e i prodotti legali per gli adulti dovrebbero rimanere accessibili. Abbiamo abbastanza rispetto per i giocatori per presentare il gioco così come è stato pensato, lasciando che gli adulti siano liberi di scegliere cosa giocare. Lavori legali non dovrebbero essere resi irraggiungibili a causa di ragioni opache di un negozio monopolistico. Steam sminuisce pubblicamente la curatela umana in favore di un'ottimizzazione algoritmica delle vendite, eppure interviene con la censura quando la visione artistica di un gioco non si allinea a ciò che i proprietari della piattaforma considerano arte accettabile. Questo comportamento delinea in modo passivo quali videogiochi gli sviluppatori devono sentirsi tranquilli a creare, spingendo verso una forma di censura preventiva". Si chiude così la sezione del comunicato stampa ufficiale relativa alla posizione di Santa Ragione.

A prescindere dall'opinione personale che qualsiasi videogiocatore formulerà sulla vicenda, le parole di Pietro Righi Riva nel podcast DoppioSalto fanno riflettere sullo stato dell'industria, specialmente per le entità che devono inseguire la sostenibilità. Anche prima di un intervento diretto di Steam, i creatori di videogiochi sono davvero costretti ad auto-censurarsi per sottostare al codice etico e morale dei gestori dei negozi? È giusto che una piattaforma di distribuzione diventi in un certo senso anche un editore, ponendo ulteriori limiti oltre quelli imposti dalla legge alla pubblicazione di un prodotto? La questione fa sorgere diversi dubbi riguardo il concetto stesso di "indipendenza" in un simile sistema di distribuzione. Se Steam fosse solo un singolo attore in una scena equilibrata il problema non si porrebbe nemmeno, ma di fatto rappresenta da sé tre quarti del mercato PC globale, diventando un vero e proprio servizio di prima necessità per ogni sviluppatore del pianeta.

Ogni anno al Museo SFMOMA, il MOMA di San Francisco, vengono esposti i videogiochi d'interesse artistico, e HORSES è stato esposto nell'ultima edizione della GDC
Ogni anno al Museo SFMOMA, il MOMA di San Francisco, vengono esposti i videogiochi d'interesse artistico, e HORSES è stato esposto nell'ultima edizione della GDC

Al di là di quella che si dimostrerà l'effettiva qualità del progetto e dell'interesse che saprà generare sul fronte del pubblico, HORSES è stato finalista nelle kermesse IndieCade e A MAZE, ha fatto parte delle selezioni 2023 e 2024 del Day of the Devs a San Francisco e Los Angeles, inoltre è stato uno dei titoli esposti al SFMOMA (il museo MOMA di San Francisco) in occasione della GDC 2024. Dunque si tratta di una produzione che è stata in grado di generare un certo grado d'interesse sul piano culturale, realizzata con la piena consapevolezza di muoversi al di fuori dell'atmosfera delle hit commerciali.

"Se dovessimo realizzare un altro videogioco, ci porremmo il problema dell'auto-censura? Di brutto", è la riflessione amara di Righi Riva. "Mi chiedo se non abbia tanto a che fare con i contenuti, ma con la cornice artistica e politica che un gioco ha. Se faccio un gioco di guerra che va più nella direzione di Spec Ops: The Line, quindi che mette in discussione l'industrial complex e le brutalità della guerra e le fa vedere, questo rischia di essere bandito mentre i vari Call of Duty sono accettati a parità di contenuti espliciti, a parità di violenza che fanno vedere? In quel caso non si tratta più solo di HORSES: sarebbe un modo per dire che i videogiochi devono essere soltanto divertimento ed escapismo, mentre il resto della roba sarebbe meglio tenerlo fuori".

Di recente il pubblico del settore ha espresso dubbi simili anche per il mercato AAA: ormai da tempo si concettualizzano fin dalla preproduzione titoli live-service e cloni di formule comprovate perché il coefficiente di rischio è altissimo, dunque per ottenere luce verde bisogna sottostare a una serie di regole non scritte, sacrificando la libertà e l'innovazione per premiare formule finanziariamente consolidate. Adesso scopriamo che anche il mercato indipendente rischia di andare incontro a una forma ancor più grave di auto-limitazione, non più solamente perché ogni anno vengono pubblicati circa 20.000 videogiochi fra cui è indispensabile emergere sfruttando la spinta degli algoritmi, ma anche perché tocca muoversi nel mezzo di policy discrezionali, correndo il rischio di vedere il lavoro di anni messo a repentaglio a causa degli umori di una singola società.

Tra pochi giorni HORSES farà il suo debutto, anche se al di fuori del circuito di Steam, il resto sarà nelle mani del pubblico
Tra pochi giorni HORSES farà il suo debutto, anche se al di fuori del circuito di Steam, il resto sarà nelle mani del pubblico

"Il potere che i distributori hanno per influenzare la direzione del medium come contenuti, come estetiche, come qualità dei prodotti e gigantesco. Lo vediamo che tutti i giochi AAA tendono a una certa direzione, tutti gli indie di successo tendono a una certa estetica, e questo non è casuale, dipende da una curatela in parte automatizzata e in parte dettata da dinamiche di ottimizzazione del fatturato che portano gli sviluppatori a produrre tutti cose simili", ha commentato Righi Riva. "Purtroppo il videogioco è ancora giovane, non ha sviluppato tutto il suo potenziale comunicativo e di linguaggio, e ancor prima che possa maturare lo stiamo azzoppando con una centralizzazione e un'accentramento dei modelli che possono essere supportati dal mercato". Gli sviluppatori - specialmente quelli indipendenti - sono davvero liberi nella creazione di videogiochi? Se i videogiochi sono arte, questo genere di censura è ammissibile? Più in generale, anche al di fuori dell'industria dei videogiochi, si può parlare di un reale concetto d'indipendenza quando tutte le piattaforme di distribuzione del contenuto sono gestite da colossi privati?

Abbiamo contattato Valve e Steam nel tentativo di ottenere maggiori delucidazioni riguardo la vicenda di HORSES, ma al momento della pubblicazione di questo articolo non abbiamo ancora ricevuto una risposta.