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10 anni di Respawn Entertainment

L'azienda californiana festeggia il primo decennio tra successi e novità

SPECIALE di Luca Olivato   —   23/12/2019

Prendiamola larga (molto larga) e riavvolgiamo il nastro della memoria fino al 1999: è l'anno in cui viene pubblicato il primo episodio di Medal Of Honor, FPS-Kolossal esclusiva PlayStation, prodotto da sua maestà Steven Spielberg con le musiche di Michael Giacchino. Che c'entra tutto questo con la software house di Apex Legends? C'entra eccome perché il successo di quel titolo fu così travolgente che Electronic Arts decise di estenderne la platea con l'episodio successivo, Allied Assault (datato 2002) che sarebbe stato spinto dal motore di Quake III Arena.

Medal Of Honor: Allied Assault, da dove tutto è partito
Medal Of Honor: Allied Assault, da dove tutto è partito

Il progetto fu affidato alla software house 2015, individuata da Spielberg in persona, che aveva già lavorato a Wages Of SiN, l'espansione dello shooter di Ritual Entertainment. Il CEO Tom Kudirka, considerata l'importanza del progetto, decise di rinforzare l'organico con l'assunzione di Jason West, il cui titolo più rappresentativo all'epoca era F1 World Grand Prix II per N64, e Vince Zampella, nel cui curriculum l'unica stella degna di nota era quella di Michael Jordan in NBA Jam Tournament Edition (1995). Tra i due sviluppatori si creò subito un'intesa molto forte e i risultati diedero ragione a EA: Medal Of Honor divenne in breve uno dei titoli più rappresentativi dell'epoca, tanto da meritarsi la bellezza di due expansion pack (Spearhead e Breakthrough) e una lunga serie di seguiti e spin-off che continua sino ai giorni nostri, tanto che l'ultimo episodio, previsto per l'anno prossimo e intitolato Above And Beyond, sarà affidato proprio alle cure di Respawn Entertainement.

I primi anni: Infinity Ward

Infinity Ward nacque subito dopo la pubblicazione di Allied Assault: la maggior parte del team di sviluppo, scontento delle tabelle di marcia imposte da Electronic Arts (che nel frattempo aveva deciso di continuare con programmatori interni la saga di Medal Of Honor), si era riunita sotto un nuovo nome che aveva subito catturato l'attenzione del publisher rivale Activision, alla disperata ricerca di un rivale da contrapporre all'FPS incentrato sulla seconda guerra mondiale, il cui interesse era, all'epoca, ai massimi livelli.

L'inizio di una nuova era: Call Of Duty
L'inizio di una nuova era: Call Of Duty

Iniziò così lo sviluppo del capostipite di quello che si sarebbe rivelato essere uno dei più importanti franchise della casa californiana. Call Of Duty (2003) è, per moltissimi aspetti, il vero seguito di Allied Assault: non solo ne ricalca il periodo storico, ma anche l'engine utilizzato (l'id Tech3) è lo stesso. Il maggior tempo passato insieme e l'esperienza maturata con il titolo precedente permisero all'opera prima di Infinity Ward di scrivere subito una pagina importante nel mercato di videogame, tanto che il seguito (pubblicato nel 2005) ne fu una naturale conseguenza. La popolarità di Call Of Duty non conosceva limiti e, per permettere ai ragazzi di Zampella di respirare, Activision affidò a Treyarch lo sviluppo dei capitoli "dispari"; così, mentre nel 2006 usciva il terzo episodio, nel 2007 si verificava la svolta della saga con Modern Warfare: non più elmetti dell'anteguerra, al giocatore veniva finalmente data la possibilità di imbracciare fucili contemporanei, e di fronteggiare le nuove minacce terroristiche che attendevano l'umanità.

Modern Warfare: talmente amato da meritarsi una remastered
Modern Warfare: talmente amato da meritarsi una remastered

Prima dei "fattacci" del 2010 c'era ancora tempo per un altro seguito: Modern Warfare 2 fu l'ennesimo e ultimo pezzo da Novanta per Infinity Ward, che dopo quel titolo, orfana dei suoi membri più significativi, non riuscirà più a raggiungere gli elevatissimi standard a cui si era abituata.

La cacciata da Activision

West e Zampella erano consci del proprio talento e di quanto la saga di Call Of Duty stesse facendo guadagnare alla casa di Santa Monica (si parla di miliardi di dollari, considerando il franchise nella sua interezza). I rapporti tra il management dell'azienda (rappresentato da Bobby Kotick) e i due stavano diventando sempre più tesi sino ad esplodere dopo la pubblicazione di Modern Warfare 2. La sera del 1° marzo 2010 Activision inviò un comunicato alla Commissione Statunitense per i Titoli e gli Scambi (SEC) in cui si dichiarava che due figure chiave di Infinity Ward erano state rimosse per violazione del contratto e insubordinazione. Questa fu la conseguenza di una riunione avvenuta qualche ora prima tra i tre protagonisti della vicenda. Il casus belli sembra essere stato l'E3 del 2009, quando la software house non fu in grado di presentare una demo giocabile da presentare alla stampa. Da quel momento il livello dello scontro sarebbe diventato irreversibile e si sarebbe concentrato fondamentalmente sul pagamento di percentuali royalty ritenute irricevibili da Kotick, con la conseguente chiusura delle porte per i due programmatori.

Titanfall, la prima IP di Respawn
Titanfall, la prima IP di Respawn

Nonostante il loro profilo LinkedIn li riportasse come disoccupati, West e Zampella non erano rimasti certo con le mani in mano: il 12 aprile infatti il Los Angeles Time dava l'annuncio della formazione di Respawn Entertainment, che si era subito messa alla ricerca di fondi tramite il programma di affiliazione di una vecchia conoscenza: Electronic Arts. La contrattazione, considerato il curriculum, fu in discesa e alla volta del 10 luglio la bellezza di 36 membri di Infinity Ward si erano già trasferiti negli uffici di Sherman Oaks. Nel frattempo, erano partite le azioni legali: da una parte i due fuoriusciti avevano fatto causa, per un miliardo di dollari, per il mancato pagamento dei diritti di Modern Warfare 2 (che, avendo venduto circa venti milioni di copie, si presume abbia generato circa 1,3 miliardi di dollari di incassi); dall'altra la società guidata da Kotick che si era scagliata sia contro gli ex dipendenti di Infinty Ward che contro Electronic Arts per presunti tentativi di spionaggio industriale, avvalendosi a questo scopo di dossieraggi (il famoso Project Icebreaker) nei confronti di Zampella e West e richiedendo indennizzi per 400 milioni di dollari. Dopo anni di carte bollate, nel luglio del 2012 le parti trovarono un accordo: Activision acconsentì di pagare 493.000.000,00 di dollari (42 dei quali già riconosciuti all'epoca del licenziamento) per mettere definitivamente la parola fine a questa delicata vicenda.

L'uscita di West e la serie Titanfall

Con la mente sgombra da tribunali e avvocati, Respawn poteva concentrarsi sulla nuova IP, il mulitplayer-only Titanfall. Annunciato nel 2011 e sviluppato per Windows e Xbox One su motore Source di Valve, all'FPS futuristico vennero riconosciuti diversi premi alla presentazione dell'E3 del 2013 (tra cui il Best in Show). Le aspettative, inizialmente molto alte, si ridimensionarono quando nello stesso periodo West decise di lasciare la società da lui fondata per motivi familiari; il nome del vecchio Jason è tornato a farsi sentire qualche mese fa, quando è stato assunto da Epic. Nel complesso il titolo conquistò un ottimo voto (Umberto gli mise 8.5), ma non riuscì ad essere così incisivo come il curriculum dei due programmatori avrebbe fatto presagire. Ciononostante, sulla base di questo gioco sarebbe stato realizzato, qualche anno più tardi, il più grande successo di Respawn; ma procediamo con ordine.

Titanfall 2 è stato pubblicato in un momento sbagliato?
Titanfall 2 è stato pubblicato in un momento sbagliato?

Poco dopo la pubblicazione di Titanfall iniziarono i lavori sul seguito: in questo caso Microsoft non aveva pagato i diritti per l'esclusiva e il titolo fu sviluppato anche per PlayStation 4, sperando così di raggiungere i suoi quasi cento milioni di utenti. Pur essendo stato trattato come una nuova IP che come un sequel vero e proprio (tanto da includere un'ottima campagna single player), uscì con le ossa rotte dal terribile scontro autunnale del 2016 a cui presero parte anche Call Of Duty: Infinity Warfare di Activision e il "cugino" (pubblicato sempre da EA) Battlefield 1.

La forza scorre potente nelle vene di Respawn
La forza scorre potente nelle vene di Respawn

Non è mancata nemmeno una divagazione per sistemi mobile: Titanfall Assault, rilasciato per iOS e Android nel 2017, era una sorta di Clash Royale dalla grafica molto gradevole, ma i server che lo ospitavano sono stati chiusi solo dopo un anno della sua data d'uscita.

Apex Legends e Jedi War

Il ritorno tra le braccia di Electronic Arts non si è rivelato commercialmente vincente, ciononostante il publisher di Redwood ha deciso di acquisire il controllo della società nel novembre del 2017, tramite un'operazione che ha mosso complessivamente 315 milioni di dollari (151 dei quali in contanti e la rimanenza in azioni). Questa iniezione di "fiducia" ha dato un nuovo slancio creativo ai ragazzi di Respawn, che a inizio 2019 sono tornati agli onori della cronaca con Apex Legends.

La rinascita della fenice
La rinascita della fenice

Sebbene ci fossero stati dei rumor, pochi giorni prima dell'annuncio, sulla possibilità di una versione free-to-play di Titanfall, Apex Legends è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Il gioco, progettato inizialmente da un team di 115 persone (quasi il 30% in più rispetto alla forza lavoro di Titanfall 2), abbracciando il genere dei battle royale, ha saputo conquistare decine di milioni di giocatori a poche settimane dal lancio, risollevando le azioni di EA dopo il deludente andamento di Anthem. Un trionfo su tutta la linea che ha aperto nuovi orizzonti ai ragazzi guidati da Zampella, da cui a questo punto ci si attende molto per il rilancio della saga di Medal Of Honor che lui stesso aveva contribuito a far diventare grande, e che è ferma dal 2012 (l'ultimo capitolo è stato Warfighter). Nel frattempo, altri riconoscimenti sono arrivati per l'action commissionato da Disney a supporto dell'ultimo episodio della terza trilogia di Star Wars. Star Wars Jedi: Fallen Order è storia di questi giorni: un ottimo action che ha messo in evidenza ancora una volta il talento di Respawn ottenendo dei risultati oltre le più rosee aspettative.