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God of War, alla scoperta di Svartalfheim

Andiamo alla scoperta di Svartalfheim, il regno degli elfi oscuri e dei nani nel quale ci avventureremo in God of War Ragnarok.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   09/10/2022

Dopo aver esplorato le origini di Midgard, torniamo ad approfondire i Nove Regni della cosmogonia norrena in vista dell'imminente uscita di God of War Ragnarok.

Questa volta, andremo alla scoperta di Svartalfheim, dimora degli elfi oscuri e di alcune dinastie di nani, personaggi fondamentali di diversi miti nordici.

Svartalfheim nella mitologia

God of War: una città di Svartalfheim secondo Santa Monica Studio
God of War: una città di Svartalfheim secondo Santa Monica Studio

La "dimora degli elfi oscuri" non viene menzionata spesso all'interno delle fonti a noi pervenuteci. Nell'Edda in prosa viene citata da Snorri Sturluson quando i figli di Ivaldi, mastri artigiani formidabili, devono creare degli oggetti portentosi per gli dei.

Il tutto inizia con Loki che taglia meschinamente i capelli di Sif, la moglie di Thor. Questi, quando lo viene a sapere, ha giustamente voglia di fracassare il cranio del dio, ma si trattiene e gli fa promettere che chiederà ai nani di Svartalfheim di creare una chioma magnifica, così da sostituire i capelli della moglie. Graziato per l'ennesima volta, Loki si dirige dai figli di Ivaldi, che costruiscono per lui e gli dei non solo la chioma per Sif, ma anche un'imbarcazione sensazionale, Skíðblaðnir (grande abbastanza da contenere tutti gli Æsir, ma in grado di essere piegata come una stoffa e riposta in tasca) e la celeberrima lancia di Odino, Gungnir. Non contento, Loki si pavoneggia con un altro nano, Brokkr, degli oggetti creati dai figli d'Ivaldi, scommettendo la testa che il fratello di quest'ultimo, Eitri, non sarebbe in grado di creare qualcosa di tanto formidabile. Accettata la scommessa, i due fratelli si mettono al lavoro.

Eitri chiede a Brokkr di fare costantemente vento verso la fucina finché non sarà tornato a prendere ciò che si trova in quest'ultima. Per tre volte, quanti sono gli oggetti, Brokkr deve fare vento, ma a disturbarlo c'è sempre un insetto che gli svolazza attorno e che ogni volta lo punge con più forza. Pur resistendo con i primi due oggetti, al terzo si trova costretto a interrompere per una frazione di secondo il flusso d'aria, ma ciò è sufficiente per arrivare quasi a rovinare l'opera del fratello.

Al cospetto degli dei, Loki e Brokkr presentano i propri doni. Quelli del primo vengono immediatamente acclamati da tutti. Loki è convinto di avere la vittoria in pugno, ma Brokkr sorprende tutti con i suoi oggetti: il primo è un anello per Odino, che ogni nove notti sgocciola otto anelli di pari peso; il secondo è un verro (avete letto bene, è proprio un maiale creato da una fucina) in grado di correre notte e giorno sull'acqua e in aria più di qualsiasi altro destriero, illuminando, per giunta, ogni luogo nel quale si trova a transitare, tanto sono luminose le sue setole. Infine, dà a Thor quello che sarebbe divenuto il suo inseparabile compagno, Mjöllnir, un martello così potente da essere inarrestabile e così fedele da tornare sempre tra le mani del proprio padrone. L'unica pecca (quella dovuta dalla maledetta mosca) è che il manico è uscito un po' corto. Indubbiamente, gli dei votano quest'ultimo come l'oggetto migliore, facendo quindi perdere a Loki la scommessa.

God of War: Eitri nella sua fucina, Arthur Rackham, 1907
God of War: Eitri nella sua fucina, Arthur Rackham, 1907

Brokkr, come è giusto, vuole reclamare la sua testa, ma il dio dell'inganno scappa ancora prima che gliene sia data la possibilità. Il nano chiede gentilmente a Thor se lo può andare a raccattare in qualsiasi luogo si sia cacciato e riportarlo a lui per riscuotere il suo trofeo. Il dio del tuono acconsente e gli riporta l'imbroglione. Quest'ultimo gli comunica che gli ha promesso solo la testa e non il collo, quindi dovrà fare un lavoro di fino per prenderla.

A questo punto, stufo di sentire le menzogne del dio, Brokkr ha intenzione di cucirgli le labbra, ma il coltello che ha con sé non è abbastanza affilato. Il nano pensa che sarebbe meglio utilizzare la lesina del fratello e, forse per grazia divina o per disperazione, questa appare magicamente, permettendo al truffato di cucire la bocca del truffatore. Punizione che dura ben poco, dato che Loki si libera immediatamente dalla correggia, che prenderà il nome di Vartari.

Nani o elfi oscuri?

God of War: Brokkr all'interno del gioco
God of War: Brokkr all'interno del gioco

La particolarità di Svartalfheim è che vengono menzionati come abitanti sia gli svartáfal (letteralmente "elfi oscuri") che i nani. Questa congruenza potrebbe rappresentare una convivenza di due popoli differenti all'interno dello stesso regno, ma alcuni studiosi hanno proposto l'idea che siano soltanto appellativi che indicano lo stesso ceppo etnico. Di conseguenza, elfi oscuri e nani sarebbero la stessa cosa, così come si sovrapporrebbero Svartalfheim e Niðavellir (letteralmente "I campi del tramonto"), indicato nell'Edda poetica come il regno dei nani. Molto probabilmente, la colpa qui è di Sturluson, che ha mal interpretato gli antichi versi della Völuspá, pensando che Sindri non fosse un nome di persona, ma quello di un luogo.

Verso nord, nel Niðavellir, vi è la corte d'oro della stirpe di Sindri.

In ogni caso, questo regno precede quello più a nord di tutti, ovvero Niflheim, rendendolo un posto per lo più freddo e montano, cosa che attesta ancora di più la presenza dei nani nella loro accezione folkloristica di abitanti delle montagne.

Svartalfheim in God of War Ragnarok

God of War: Svartalfheim in tutta la sua vastità
God of War: Svartalfheim in tutta la sua vastità

In God of War Ragnarok, Santa Monica ha optato per la via più sensata quando c'è confusione perfino tra gli studiosi stessi: adattare gli sporadici elementi alle proprie esigenze. Nella loro visione dei Nove Regni, Svartalfheim è la terra dei nani, un luogo molto avanzato, con grandi centri abitati e molta più vita della decadente Midgard. Questo perché Odino ha chiuso il passaggio a tale regno per paura che i nani e i Vanir potessero allearsi durante la guerra che gli Æsir hanno intrapreso contro questi ultimi. Di conseguenza, il loro mondo è prospero e vivo, anche se verrà senz'altro intaccato dalle "forze del male" durante la nostra avventura al fianco di Kratos e Atreus.

L'impossibilità di distinguere tra elfi oscuri e nani all'interno dei documenti scritti a noi pervenutici è stata gestita in modo molto singolare e anche piuttosto furbo dagli autori del gioco. Infatti, seguendo la linea delle divinità norrene viste come dei tiranni dediti alla purezza della propria "razza" e al rigetto di qualsiasi cosa che vi si discosti anche solo minimamente, gli Æsir non distinguono i nani dagli elfi oscuri che popolano Alfheim, così hanno soprannominato il loro regno Svartalfheim (che, come abbiamo visto, significa "terra degli elfi oscuri"). I nani, al contrario, continuano a chiamare la loro dimora Niðavellir.

Anche per questa volta siamo giunti al termine della nostra avventura nei meandri della mitologia norrena. Speriamo che questo viaggio alla scoperta di Svartalfheim sia stato di vostro gradimento. In attesa di poter esplorare a fondo le terre dei nani, vi rimandiamo agli altri approfondimenti dedicati alla scoperta dei miti nordici che hanno dato origine alle avventure del nuovo ciclo di God of War (Thor, Mímir, Angrboda, Jormungandr, Týr, Freya, Fenrir, Odino, Sköll e Hati, ma anche le valchirie e il Ragnarok) e vi aspettiamo, come sempre, nei commenti.