Sussiste il sospetto, in una parte del pubblico e dell'industria, che il mercato sia sull'orlo di un baratro. Non che sia necessariamente destinato a crollare e morire, ma che in quale modo debba, presto e tardi, rapportarsi a questo burrone, decidendo come e quando affrontarlo. I sintomi sono molti: i grandi giochi sono sempre più costosi e richiedono sempre più tempo per essere sviluppati, conseguentemente implicano meno coraggio nell'ideazione, e i margini di errore risultano praticamente inesistenti. Un singolo fallimento può significare il fallimento di una società.
E questo non è soltanto lo scenario dei cosiddetti titoli AAA, quelli ad alto budget. O si vola un po' più basso, o è difficile sperimentare: non intendiamo concepire e programmare un gioco rivoluzionario, ma soltanto architettare qualcosa che possa definirsi innovativo. Il mondo indie, una volta selvaggio e multiforme, sembra anch'esso, ormai, una parte integrante dell'industria, con le sue rigide regole, e dei finanziamenti oculati. Il mercato mobile è grande quanto quello PC e console sommati. Aleggia inoltre, mentre il carrozzone dell'industria avanza, lo spettro (benevolo o malevolo?) del cloud gaming e dell'IA, le cui implicazioni sullo sviluppo - software e hardware - sono di difficile previsione.
In tanti sono convinti che le console, per come le conosciamo, siano destinate a scomparire, posto che esistano ancora: ma quale sarà l'ultima generazione prima che questa grande trasformazione si concretizzi? Questa, la prossima o quella dopo ancora? Quand'è che sarà troppo tardi per non cambiare?
La posizione di Nintendo
Nintendo si appresta a lanciare, in questo contesto, il successore di Nintendo Switch. Verrà svelato entro il 31 marzo 2025, e lanciato nei mesi successivi, con un termine ultimo, che ci sembra poco realistico, coincidente col prossimo Natale.
Più probabilmente verrà ricalcata la traiettoria di Switch: un primo sguardo iniziale, meno di due mesi dopo una presentazione approfondita, e un mese dopo (circa) il lancio effettivo del sistema. A questo punto, è perfino possibile che i primi due passaggi vengano unificati in un unico evento. L'atmosfera che precede i due eventi, ovvero il lancio di Switch 1 e 2, non potrebbe essere più diversa: ai tempi, tra il 2016 e il 2017, Nintendo era costretta a rischiare il tutto per tutto. Veniva dall'insuccesso di Wii U, e dal parziale successo di 3DS: Iwata, prima di morire, fece un lavoro incredibile non solo nel pianificare NX (Switch), ma anche nel ponderare un "oltre" per Nintendo: una struttura di sviluppo unificata hardware e software, e un account che potesse sfuggire ai vincoli della singola piattaforma. Un piano ambizioso e quasi obbligato, affrontato con orgoglio e diligenza.
Se non è considerabile la regina dell'industria, Nintendo è, nel 2024, perlomeno la sovrana del mercato console: quella che vende più hardware e più software, col modello di sviluppo maggiormente stabile e lucroso. Switch ha conquistato il proprio terreno stabilmente e progressivamente, non è stato un apice fortunoso o dovuto a circostanze favorevoli: basta ammirare l'andamento delle azioni Nintendo per rendersene conto. L'acuta vetta generata dal fulmineo successo di Wii e DS era stata seguita da un'altrettanto repentina discesa: durante l'era Switch, le azioni sono salite lentamente, fino a superare quella sommità (quella Wii e DS, appunto), che pareva irraggiungibile. Il risultato è simile, ma perseguito con una strutturazione più salda, reiterabile nel tempo. Forse siamo davvero all'apice di questo periodo, ma ci sono tutti i presupposti per cui, se ci sarà una discesa, non sarà gravosa come quella tra il 2009 e il 2015.
Un segnale importante, pensando alla continuità del progetto, è rappresentato dalla costanza delle pubblicazioni per Switch: si tratta di un unicum nell'universo Nintendo, forse preceduto soltanto da NES. In passato le piattaforme venivano abbandonate a loro stesse, almeno per un anno, nell'attesa di lanciare quella/e successiva/e: stavolta non è accaduto. Il supporto a Switch nel 2022, 2023 e 2024 è andato oltre ogni aspettativa, così da incentivare - idealmente - il passaggio verso Switch 2.
Nintendo e il mercato console
Nintendo Switch si appresta a divenire la console Nintendo più venduta: forse la console più venduta di sempre in generale. Finirà il suo cammino in prossimità di PlayStation 2, che detiene questo record.
Stando ai rumor, a quanto dischiarato da Nintendo sulla retrocompatibilità, e sull'esportabilità dell'Account e dell'abbonamento a Switch Online, a Kyoto non faranno niente per affrontare quel baratro di cui parlavamo inizialmente. O meglio, non faranno niente di drastico: assieme alle altre componenti dell'industria, mantenendo il loro modo di fare diverso ma ormai parallelo, poggeranno un'altra mattonella su quel ponte appena iniziato sopra il burrone, nella speranza che, nel frattempo, niente lo attraversi volando, o che non crolli.
Perché, nonostante Nintendo sia la più stabile tra le "rivali", e quella col maggior successo commerciale, è pur vero che la sua percentuale di mercato è molto diversa dalle altre generazioni "vinte": ai tempi di NES, era dominatrice incontrastata dell'industria. Adesso, in termini di vendite, possiede "soltanto" la percentuale più ampia di un mercato che è paritario a quello PC, e che costituisce la metà di quello mobile. Detiene la maggioranza relativa di una porzione complessivamente minoritaria, in breve.
Switch 2
La speranza di Nintendo è quella di perpetuare questa posizione anche nella prossima generazione. Saremmo sorpresi se Switch 2 proponesse un approccio rivoluzionario, o anche soltanto innovativo: continuerà il cammino intrapreso dal predecessore, puntando sulla qualità del software, e sulla regolarità delle pubblicazioni, usufruendo di un balzo tecnologico assente (in casa Nintendo) dal lancio di Wii U.
L'obbiettivo principale è proprio quello di evitare quanto accaduto con Wii U: il primo passaggio per esiliare questo rischio, come detto, lo abbiamo già visto. Ovvero supportare al massimo delle possibilità, fino alla fine, Nintendo Switch. Le altre soluzioni, affinché non si ripeta il passato, le scopriremo presto: nome a parte, Wii U era un "finto" successore rispetto a Wii: aveva un controller diverso, e puntava su giochi molto differenti. Soprattutto, il passaggio all'HD diede origine a un lancio debole, affidato fin troppo alle terze parti: sospettiamo che Nintendo farà il possibile per scongiurare ognuna di queste eventualità.
Non ultima arriva la questione del branding: dubitiamo verrà abbandonato il marchio Switch, essendo il progetto in continuità. Allo stesso tempo, è altrettanto difficile che avremo dei nomi "strani" come 3DS (rispetto a DS) o Wii U (rispetto a Wii), delle diciture che non rendevano affatto chiaro se fosse una nuova versione del vecchio sistema, un nuovo modello, o una nuova piattaforma. Per la prima volta, Nintendo potrebbe approcciare la numerazione in stile Sony: non è particolarmente originale, ma è una soluzione semplice e concreta.
In alternativa, potrebbe aspettarci qualcosa che omaggi la tradizione kyotese, come Super Nintendo Switch, ricalcando NES e Super NES: ci sembrerebbe però una scelta abbastanza rischiosa, perché ai tempi non esistevano gli aggiornamenti di mezza generazione, le "versioni pro" delle piattaforme, per le quali una dicitura "Super" potrebbe essere scambiata.
Software
Nintendo, quindi, sta facendo il possibile per donare solide basi a un passaggio generazionale molto difficile, per renderlo apparentemente sicuro e stabile. Darà ampio spazio alla retrocompatibilità, compirà ogni mossa che ritiene adeguata a incentivare la migrazione da Switch a Switch 2, tenendo bene in considerazione anche l'anno di acquisto: il 2025 sarà il periodo in cui tenterà di vendere la console a chi l'aveva comprata nel 2017, il 2026 si rivolgerà idealmente agli acquirenti del 2018, e via dicendo.
Inutile ribadire, anche azzeccando ogni scelta hardware, di prezzo e di branding (e crediamo che, ancora una volta, la responsabilità se la prenderà Koizumi), che il successo di una console Nintendo dipende soprattutto dalla qualità, e dalla quantità, del software interno. Non abbiamo alcuna garanzia sulla qualità, ma sul fatto che a Kyoto si stiano armando bene non nutriamo dubbi: ci sono almeno due team fondamentali che da anni non pubblicano alcunché su Switch.
Ci riferiamo in particolare alle divisioni EPD 8 e 9: la prima risiede a Tokyo, ed è responsabile dei giochi tridimensionali di Super Mario. La seconda è quella di Mario Kart. EPD 9 ha lanciato su Switch soltanto due giochi, entrambi nel 2017: Mario Kart 8 Deluxe ed Arms. Dopo si è concentrata su Mario Kart Tour e... e sul gioco che vedremo al lancio di Switch 2, qualunque esso sia (Mario Kart 9, probabilmente). EPD 8 ha pubblicato Super Mario Odyssey nel 2017, per poi collaborare marginalmente con EPD 10 per Super Mario Maker 2 (2019) e più corposamente con NST per Bowser's Fury (febbraio 2021): da lì in poi, niente.
È lecito aspettarsi una finestra di lancio di Switch 2 accompagnata da questi due pesi massimi. Nessun Mario tridimensionale aveva richiesto tutti questi anni di sviluppo, e potrà contare su un balzo hardware notevole, stando alle voci: dobbiamo aspettarci, per la qualità del team e l'investimento temporale, almeno un potenziale gioco dell'anno, in ardua contesa con GTA VI - soprattutto dopo la vittoria di Astro Bot. Super Mario dovrà essere per Switch 2 ciò che è stato Breath of the Wild per Switch (più o meno), Mario Kart 9 ciò che è stato Mario Kart 8 Deluxe.
A queste due opere si affiancherà almeno un (immancabile) progetto per giocatori occasionali, un probabile remake/remaster di un The Legend of Zelda, e l'inevitabile lancio cross-gen di Metroid Prime 4: Beyond. Un evento che molti paragonano alla pubblicazione di Twilight Princess (Wii/GameCube) e Breath of the Wild (Wii U/Switch), ma che sarà più complicato: sia a livello commerciale, perché Metroid non gode dell'appeal di Zelda, sia a livello qualitativo, perché Switch 2, a differenza di Switch e Wii, sarà molto più performante del predecessore.
Pare che Nintendo abbia scelto come priorità quella di mantenere inalterato il suo ruolo all'interno del circo dell'industria. Ovvero essere l'azienda che vende di più, pur camminando parallelamente, e un po' distante, dalle rivali. Costruirà con loro, più sapientemente e con meno rischi, il ponte per evitare il burrone che alcuni temono possa inghiottire il mercato console. Di sicuro, per gli appassionati Nintendo, sarà un anno da godersi appieno, perché non ricapiterà a breve, similmente al 2017. Per l'azienda, sarà semplicemente il più importante del decennio: perché, come sosteneva Satoru Iwata, dopo un primo periodo sul mercato, è dura alterare la reputazione di una console.