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PC contro PS5 e Xbox Series X

La nuova generazione di console si avvicina a grandi passi, con PS5 e Xbox Series X in uscita il prossimo autunno. Come reagirà il PC alla loro avanzata?

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   04/01/2020

PC, PS5 e Xbox Series X si sfideranno a partire dal prossimo autunno, quando le nuove console Sony e Microsoft faranno il proprio debutto sul mercato, imponendo come da tradizione un cambio di marcia sul piano della tecnologia. Un aspetto che non impensierisce Nintendo Switch, almeno per il momento (l'introduzione del modello Lite spinge più in là un'eventuale revisione hardware), ma che pone un importante interrogativo: come reagirà la piattaforma Windows all'avanzata della next-gen?
Affrontiamo il discorso innanzitutto dal punto di vista tecnico. PS5 e Xbox Series X introdurranno tre fattori in grado di cambiare in maniera sostanziale lo sviluppo di videogame moderni: un processore potente, un SSD velocissimo e una GPU non solo capace di arrivare fino a 12 TFLOPS, ma anche di supportare il ray tracing in tempo reale.

Parliamo di una componentistica che non si presta semplicemente al solito discorso della grafica pompata, ma ha evidenti ripercussioni anche e soprattutto sul game design, sulle strutture open world, sulla rapidità di caricamento degli asset, sulla possibilità di gestire una fisica e un'intelligenza artificiale più sofisticate di quanto si sia visto finora. Il tutto alla risoluzione di 4K, con un frame rate che speriamo tenda il più possibile a stabilizzarsi sui 60 fps e un'effettistica di pregio.

Il paradosso della piattaforma PC

Processore potente, SSD velocissimo, GPU con decine di TFLOP e supporto per il ray tracing: gli utenti PC hanno a disposizione ormai da anni questa tecnologia, che tuttavia nell'ambito dei videogame viene utilizzata in maniera "castrata", con il limitatore attivato, perché le piattaforme di riferimento sono ancora oggi PS4 e Xbox One.

Al netto di una frequente incapacità di ottimizzare il software figlia di tutta una serie di situazioni, fra cui la presenza di infinite possibili configurazioni hardware, ciò che vediamo e di cui dobbiamo "accontentarci" sono versioni pompate di giochi disegnati con in mente le console e i loro limiti. Fare grossi passi in avanti su questo fronte implicherebbe investimenti impossibili da compensare in un'ottica di esclusività, appannaggio unicamente di grandi produttori che tutto desiderano fuorché realizzare titoli incapaci di produrre margini di guadagno. Per fortuna non mancano gli esempi di interpretazioni fuori dal coro, che tuttavia non vanno oltre la scena indie e puntano per forza di cose su elementi che esulano la pura e semplice resa visiva.

L'arrivo di PS5 e Xbox Series X avrà dunque come prima conseguenza un sostanziale innalzamento degli standard produttivi, che si rifletterà in maniera evidente sulle versioni PC dei giochi disponibili per le nuove console.

La maggiore potenza computazionale della CPU aprirà la strada a strutture più complesse, laddove invece il supporto per il ray tracing favorirà il definitivo sdoganamento di questa tecnologia, al momento implementata solo in determinate produzioni a fronte di partnership con NVIDIA e talvolta persino assente al lancio, magari introdotta attraverso aggiornamenti successivi che hanno ben poco senso per chi ha già portato a termine l'esperienza e difficilmente la rigiocherà solo per ammirare degli effetti grafici inediti.

Assisteremo insomma a una razionalizzazione delle feature e all'uso di soluzioni nuove e promettenti come il variable rate shading, che modifica dinamicamente la qualità degli asset in base alla loro posizione sullo schermo, dando la priorità agli elementi in primo piano a discapito di quelli più nascosti per liberare risorse e garantire frame rate superiori a parità di ricchezza visiva.

Hardware e software

C'è chi immagina i PC da gaming come enormi monoliti da utilizzare rigorosamente in ambito desktop, con fiancate trasparenti per mettere in mostra un cable management da urlo e un set di ventole con LED RGB da far invidia a una discoteca; e chi, invece, ormai da anni ha abbracciato il mondo dei sistemi mini-ITX, assemblando piccoli mostri che fanno la loro porca figura in salotto, sotto al televisore, esattamente come le console.

L'ultima provocazione in tal senso è rappresentata dal video che trovate qui sotto, che mostra come sarebbe un computer ultra compatto dotato di un design in stile Xbox Series X, equipaggiato con un processore Ryzen 7, una RTX 2070, 16 GB di RAM e un SSD NVMe.

Chi preferisce un'impostazione "PlayStation" può optare invece per un Fractal Design Node 202, che in 37 x 33 x 8 centimetri (PS4 Pro misura 30 x 35 x 5,5 centimetri) fa stare qualsiasi tipo di scheda video fino a 31 cm di lunghezza.

Anche sul fronte delle esigenze estetiche, insomma, il mondo PC consente ormai di muoversi con estrema libertà e di plasmare la macchina dei propri sogni nella maniera che preferiamo, con soluzioni sorprendentemente vicine a quelle adottate da console che partono avvantaggiate dal fatto di poter contare su componenti custom miniaturizzati.

Un discorso che da qualche tempo si estende al lato software: sebbene si senta ancora la mancanza di un'interfaccia univoca, interpretata al momento in maniera manchevole dalla modalità Big Picture di Steam (attivabile all'avvio), e continuino ad aumentare i launcher in barba a tali esigenze, abbiamo assistito al proliferare di offerte speciali con giochi gratuiti e alla diffusione di svariati abbonamenti all you can play.

Xbox Game Pass rappresenta da questo punto di vista un riferimento assoluto per qualità e convenienza, nella speranza che l'ecosistema Microsoft subisca il necessario redesign; ma ci sono anche i vari Origin Access, Uplay+ e PlayStation Now, quest'ultimo basato sul game streaming e quindi caratterizzato da una filosofia peculiare, che prescinde dall'hardware e punta tutto sulla qualità della connessione a internet.

Con il debutto in autunno delle GPU Ampere di NVIDIA, che promettono un supporto al ray tracing di seconda generazione, una potenza sostanzialmente superiore rispetto alle attuali RTX e consumi ridotti grazie anche al processo produttivo a 7 nanometri, il PC continuerà a porsi come l'avanguardia tecnologica e il luogo di quella sperimentazione che le console finiscono immancabilmente per adottare, spingendo di volta in volta l'asticella più in alto e tenendo per il momento lontano un futuro fatto esclusivamente di cloud gaming e piattaforme unificate.