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The Last Of Us 2: un’introduzione alla photo mode

Analizziamo più da vicino la photo mode di The Last Of Us 2, cercando di comprendere quali sono i soggetti migliori per i nostri scatti e come rendere al meglio gli spettacolari scenari di gioco.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   23/06/2020

The Last Of Us 2 ha finalmente fatto il suo ingresso nel mercato, portando scompiglio e rinnovando l'interesse per un medium in continua evoluzione. Senz'altro è uno dei punti più alti toccati da questa generazione, sia a livello tecnico che narrativo, il che fa ben sperare per ciò che ci aspetta nel prossimo futuro, con una nuova generazione ormai alle porte.
Restiamo, però, con i piedi per terra e cerchiamo di godere di ciò che possiamo esperire proprio in questo momento, ovvero un landmark dell'innovazione videoludica che, volente o nolente, segnerà per sempre l'industria.
Questo "step successivo" scaturisce sotto molti aspetti, ma quello che ci preme illustrare al momento è l'utilizzo che si potrà (e si può tutt'ora) fare del gioco all'interno del campo della fotografia virtuale.
Per questo, abbiamo deciso di analizzare la modalità fotografica del nuovo titolo Naughty Dog sotto diversi e determinati aspetti e di riassumere le sue caratteristiche in questo articolo. Da qui nasce la nostra introduzione alla photo mode di The Last Of Us 2.

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Gli scatti che vedrete sono stati tutti catturati dall'autore dell'articolo durante le prime fasi di gioco, quindi non presentano spoiler che possano nuocere al vostro apprezzamento di The Last Of Us 2.

Breve parentesi sulla fotografia virtuale

Per chi non lo sapesse, la fotografia virtuale è una branca della fotografia nata da qualche anno che si occupa di immortalare attraverso determinati software (culminati negli ultimi tempi nelle photo mode) situazioni create virtualmente. Ovviamente, i videogiochi si sono dimostrati subito il terreno di caccia ideale per queste sperimentazioni, grazie alla loro varietà e libertà di movimento nei vari scenari.
Se solitamente sono i giochi open world quelli prediletti dai virtual photographers, non è raro trovare anche esempi di titoli lineari presi in esame da questi ultimi. Dopotutto, la fotografia è qualcosa di estremamente bidimensionale, quindi l'impossibilità di muoversi in libertà all'interno del mondo di gioco viene meno quando si cattura un'immagine statica (un paesaggio è sempre un paesaggio, che venga catturato in un gioco a mondo aperto o in un "tunnel" lineare). Anzi, spesso la cura e l'attenzione al dettaglio dei prodotti narrativocentrici caratterizzati da una struttura a livelli porta a un risultato più soddisfacente in termini di resa finale del proprio scatto (la perdita di definizione in un paesaggio open world rispetto al fondale di uno scenario ristretto e concentrato a volte fa una grande differenza in termini di apprezzamento dettagliato dell'immagine fotografica).
Di conseguenza, è indubbio che un prodotto come The Last Of Us 2 susciti un grande interesse da parte di questa disciplina. Ma vediamo più nel dettaglio le motivazioni di quest'attenzione.

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Perché The Last Of Us 2 è un punto di svolta per la fotografia virtuale

Non è difficile capire perché il mondo della fotografia virtuale dovrebbe interessarsi al nuovo titolo Naughty Dog. Il motivo principale è ovviamente il dettaglio grafico. Per quanto si possa disquisire riguardo aspetti narrativi, di design, gameplay e quant'altro, è indubbio che, a livello meramente tecnico, The Last Of Us 2 sia uno dei punti più alti (se non il più alto) raggiunti da questa generazione.
I fattori che influiscono su tale risultato sono tanti, dall'illuminazione sapientemente gestita nella maggior parte delle situazioni, all'armonia generale tra dettagli e colpo d'occhio. Naughty Dog non si è concentrata solo sui modelli dei personaggi o solo sugli ambienti di gioco, spingendo più su uno di questi e andando a "rattoppare" il resto, ma è riuscita ad amalgamare il tutto in modo armonico e, soprattutto, credibile.
Di conseguenza, i modi di approcciarsi al gioco in maniera meramente fotografica risultano svariati. Che i soggetti dei nostri scatti siano personaggi, paesaggi, azioni, volti, dettagli del corpo, dettagli del mondo di gioco, ambienti casalinghi o ruderi avvolti dalla vegetazione, il risultato finale sarà sempre soddisfacente e raramente presenterà degli elementi che vorreste nascondere o migliorare all'interno dei vostri scatti.

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Perché questo è il problema essenziale che affligge molta fotografia virtuale: la scarsa attenzione ai dettagli, dovuta a un'arretratezza tecnica che non permette ancora di ottenere dei risultati sempre nitidi e armonici, con la conseguenza che la scelta dei soggetti da fotografare ricada spesso su sparuti elementi per ogni titolo. Quindi, un videogioco sarà preso in considerazione solo per i volti, un altro per gli ambienti, un altro ancora per le sequenze di combattimento e così via.
Sono pochi i titoli che permettono di spaziare in modo soddisfacente tra un soggetto e l'altro, tra una situazione e un'altra (con "soddisfacente" usato in termini di "definito in ogni suo aspetto", senza sbavature tecniche dovute a elementi poco riusciti).
Ovviamente, anche The Last Of Us 2 ha i suoi elementi visivi "poco apprezzabili" se posti a una distanza ravvicinata, però, in definitiva, sono in misura molto minore di quanto ci sia capitato di vedere in passato, il che permette, come già accennato, di variare e sperimentare punti di vista diversi e particolari.

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Le caratteristiche della photo mode

Analizziamo un po' più da vicino la modalità fotografica presente in The Last Of Us 2. Per certi versi, ricorda molto quella già vista in Uncharted 4: Fine di un ladro e altri titoli Naughty Dog (tra cui la remastered del primo The Last Of Us) e non presenta grandi novità rispetto alla maggior parte delle photo mode presenti in altri giochi (anzi, ha anche qualcosa in meno). È possibile, come al solito, utilizzare filtri per "migliorare" la resa dei propri scatti e dargli un tocco più personale, aggiungere cornici (che in questo caso corrispondono a diversi rapporti d'aspetto) e inserire loghi.
Passando agli elementi più tecnici, si può aggiustare il fuoco, utilizzare lo zoom (da grandangolo a teleobiettivo), inclinare lo scatto anche oltre i 90° e spostare la camera, avvicinarla e allontanarla.

Ora, qui arriviamo alle criticità. La camera, infatti, non lascia grande libertà di manovra, in quanto rimane ancorata al nostro alter ego, con la possibilità di muoverla solo minimamente sull'asse verticale e orizzontale. Questo implica il fatto di non potersi allontanare troppo dal proprio personaggio e andare a catturare, ad esempio, i nemici da posizioni più avanzate rispetto a quella dove staziona l'avatar. Ovviamente, ci sono diversi modi per aggirare il problema, tra cui la possibilità di scegliere quali personaggi tenere su schermo (giocatore, alleati, nemici, altri), permettendo, così, di avvicinarsi in modo magari anche disarmonico e scomposto al proprio soggetto ed "eliminarsi" dallo scatto per immortalare nel dettaglio il personaggio prescelto.
Altra mancanza che ci sentiamo di sottolineare è l'assenza non tanto delle emote (che molto spesso fanno a pugni con l'atmosfera di gioco), quanto delle espressioni facciali. Sarebbe stato non solo un ottimo modo di mostrare nel dettaglio il magnifico risultato raggiunto in questo campo, ma anche una buona soluzione per enfatizzare le situazioni che potrebbero venirsi a creare. Ovviamente, questo non pregiudica il fatto di poter scattare delle foto comunque molto significative a livello espressivo. Non solo. Quest'assenza rendere la ricerca dello scatto qualcosa di più avvincente e stimolante. Tuttavia, la possibilità di scelta non avrebbe comunque gravato, anzi, sarebbe stato un qualcosa in più che poteva aggiungere nuove possibilità all'esperienza fotografica esperibile attraverso il titolo.

Vi riportiamo ciò per mostrarvi, comunque, che neanche in questo caso ci troviamo dinanzi alla "perfezione assoluta" e che c'è sempre un margine di miglioramento che va ricercato e che è ancora lontano dall'essere raggiunto, anche se la strada è senz'altro quella giusta.

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Cosa fotografare

Non vi nascondiamo che chi scrive ha passato la maggior parte delle prime ore di gioco più nella modalità fotografica che in partita (una buona ora è stata spesa nella stanza di Ellie).
Sin dai primi secondi di gameplay si viene subito catturati dagli ambienti di gioco, dai modelli dei personaggi, dall'illuminazione da capogiro, il che per un appassionato di fotografia fa subito venir voglia di iniziare a scattare fotografie a destra e a manca (anche se il prologo lo abbiamo lasciato scorrere senza interruzioni, così da poter analizzare le scelte registiche utilizzate da Druckmann e il suo team in modo continuato). Quindi, una volta messi davanti a tanti potenziali soggetti, risulta difficile scegliere quale immortalare e come farlo.

Negli scatti che separano i vari paragrafi avrete notato un approccio variabile alla fotografia, un po' perché abbiamo comunque voluto proporvi situazioni diverse, un po' perché il gioco effettivamente spinge a sperimentare attraverso il mezzo fotografico.
Sicuramente gli ambienti abbandonati da tutto e da tutti, deteriorati dagli anni, "left behind" (per citare il titolo dell'espansione standalone del primo capitolo), fotogrammi di un tempo perduto, sono uno dei soggetti migliori in quanto estremamente suggestivi, grazie anche alla già citata illuminazione che amplifica questo senso di inquietudine misto a nostalgia (posizionare il fuoco e, di conseguenza, virare l'attenzione dello spettatore su oggetti che possono indicare il rapido abbandono di quei luoghi amplifica ancora di più questa sensazione).
Altrettanto importanti, a nostro avviso, sono i personaggi che abitano questo mondo, in special modo i loro volti. Riuscire a catturare la giusta espressione, il giusto movimento del corpo, amplifica nell'osservatore la curiosità di comprendere a cosa sia dovuto quel ghigno o quella postura; cercherà la storia dietro lo scatto.

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Per quanto riguarda le azioni, ci siamo trovati con nostra grande sorpresa a preferire i momenti che precedono o seguono queste ultime. Come la migliore tradizione neoclassica, i personaggi assumono pose quasi statuarie, si aggrovigliano in un tripudio di corpi e sangue. Tuttavia, non è detto che non possano esserci momenti in cui sia preferibile cogliere l'azione nel suo svolgimento più cruento e confusionario.
Infine, ci sentiamo di darvi un ultimo consiglio: giocate con le luci. Spostatevi, abbassatevi, girate la camera in modi impensabili, ma fate di tutto per sperimentare con l'illuminazione proposta dal gioco, perché non se ne vedono molte in giro che permettano di sbizzarrirsi in modo così diretto e dinamico con essa.
La gestione della profondità di campo, inoltre, è forse uno dei modi migliori per rendere i vostri scatti più puliti e meno afflitti da "magagne" visive (questo vale per ogni tipologia di fotografia virtuale, dal dettaglio al paesaggio, dal primo piano al totale).

Ma la fotografia non è sempre questione di premere un pulsante. A volte, il lavoro si propaga anche oltre, e si arriva a quella che è definita la postproduzione. Chi scrive è solito "ritoccare" gli scatti virtuali per conferirgli maggiore pulizia e bilanciamento, ma in questo caso è un processo che può essere largamente evitato.
Infatti, c'è poco su cui mettere mano, dato che solitamente il bilanciamento tra colori, luci e ombre è praticamente sempre soddisfacente. Però, se vedete che uno scatto potrebbe dare quel qualcosa in più se avesse, ad esempio, una luminosità leggermente maggiore, ricorrere a programmi come Photoshop o simili non è certo un peccato, anzi, diventa fondamentale per l'apprezzamento della vostra opera da parte dell'osservatore.

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Questi sono i modi con i quali ci siamo approcciati al titolo da un punto di vista prettamente fotografico.
Ovviamente, più si va avanti nel titolo, più le situazioni tendono a variare e a evolversi, ma dato che non volevamo fare spoiler, abbiamo evidenziato solo alcuni aspetti base delle possibilità che offre il gioco dal punto di vista della fotografia virtuale. Dopotutto, questa è un'introduzione alla modalità fotografica di The Last Of Us 2.
Nelle prossime settimane continueremo a espandere questa tematica attraverso ulteriori articoli dedicati. Quindi continuate a seguirci e, se volete, mostrateci i vostri scatti qui sotto nei commenti.