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Starfield e i suoi 10 milioni di giocatori sono la prova di come sia cambiato il mercato di Xbox

Di fronte ai numeri di Starfield c'è ancora chi si preoccupa delle vendite, quando probabilmente il gioco di Bethesda ha fatto proprio ciò per cui è stato comprato.

Starfield e i suoi 10 milioni di giocatori sono la prova di come sia cambiato il mercato di Xbox
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   21/09/2023

Quanto ha venduto la serie One Piece di Netflix? La domanda sembra stupida, perché la risposta è scontata: "non ha venduto niente, perché è compresa nell'abbonamento alla piattaforma di video streaming". Quindi come si calcola il successo di One Piece? Netflix ha le sue metriche, come ad esempio il numero di abbonati che hanno visto la serie, il numero di quelli che l'hanno vista fino in fondo, le ore di visualizzazione complessive, i rewatch, le ricerche correlate, la risonanza sui social e quant'altro. Di questi tempi l'attenzione è moneta, soprattutto quando si parla di servizi in abbonamento, che non vendono il singolo prodotto, ma pacchetti di contenuti.

Quando Netflix parla di successo per una sua serie non è che si sta lì a discutere troppo se abbia ragione o torto. La piattaforma non ha nessun motivo per mentire, ossia per spacciare un prodotto che ha fatto flop per uno che è andato bene. Inoltre ci sono delle prove chiarissime che dimostrano certe affermazioni, come ad esempio la conferma della seconda stagione di One Piece, che da sola fa capire moltissimo (non si spendono milioni di dollari su prodotti che non garantiscono le prestazioni attese).

Davvero, per il mondo delle piattaforme di video streaming molti dei concetti espressi vengono dati per scontati e non ci si mette a fare i conti, ad esempio, di quanti Blu-Ray abbia venduto in meno una certa serie perché messa direttamente nel servizio. Il prodotto è semplicemente un altro.

Il mondo dei videogiochi

Starfield non doveva vendere copie, ma fare felici gli abbonati attirandone di nuovi
Starfield non doveva vendere copie, ma fare felici gli abbonati attirandone di nuovi

Non si capisce come mai in quello dei videogiochi ci siano ancora dei dubbi in tal senso. Prendiamo Starfield: molti stanno ancora lì a distinguere le vendite dagli accessi tramite Game Pass, sottintendendo che il gioco non ha avuto il successo dichiarato perché in tantissimi ci avranno sicuramente giocato tramite quest'ultimo...

Quindi? Dovremmo dedurre che Microsoft abbia investito miliardi di dollari sul Game Pass sperando che la gente non giochi ai titoli che ci trova sopra e vada comunque a comprarli? E se lo fa, pagando l'abbonamento, non è comunque un successo perché magari le copie vendute sono meno di quelle che il gioco avrebbe fatto senza Game Pass? E allora perché la casa di Redmond starebbe puntando tutto sul servizio? Perché lo avrebbe reso centrale nella sua comunicazione? Perché ci avrebbe messo i suoi giochi first party al lancio se pensasse che così facendo li potrebbe penalizzare? Non è ancora chiaro che il suo scopo è vendere abbonamenti e mantenere il più a lungo possibile quelli attivi?

Starfield è stato giocato da 10 milioni di persone a due settimane dal lancio. Evidentemente per Microsoft è questa una delle metriche fondamentali del successo del gioco, proprio in relazione all'esistenza del Game Pass. Poi ovvio che abbia venduto meno copie, ma paradossalmente per la casa di Redmond è meglio così. Anzi, è probabile che nel caso avesse venduto 10 milioni di copie e nessuno ci avesse giocato sul Game pass, allora sarebbe stato un problema, perché avrebbe significato che il servizio non funziona.

Quindi, mettersi a fare i conti sulle copie perse, su quanto velocemente abbia abbandonato la prima posizione su Steam e quant'altro non ha molto senso, se non iniziamo a considerare il Game Pass come l'obiettivo principale di Xbox e non come una cosa aliena che sta là tanto per fare numero rispetto al mercato tradizionale.