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Summer Game Fest: il meglio e il peggio della Opening Night

I top e i flop dell'evento di apertura della Summer Game Fest: poche sorprese, qualche titolo interessante e un evento che fa rimpiangere l'E3.

SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   10/06/2023
Summer Game Fest: il meglio e il peggio della Opening Night

Qualche settimana fa, per l'ennesima volta, abbiamo detto addio per sempre all'Eletronic Entertainment Expo, passeggiando lungo il viale dei ricordi e versando qualche lacrima dinanzi ai momenti più importanti della kermesse losangelina: il ritorno di Hideo Kojima dopo l'esilio dagli uffici di Konami, Shigeru Miyamoto che monta sul palcoscenico impugnando la spada e lo scudo di Link, Keanu Reeves che incanta con la sua spontaneità, oppure Reggie Fils-Aime che si presenta per la prima volta di fronte alle telecamere, ancora del tutto ignare del personaggio che si trovano di fronte. E alla fine abbiamo voltato pagina, perché il mondo è andato avanti, i produttori di videogiochi pure, adesso c'è Geoff Keighley e assieme a lui ci sono gli eventi verticali organizzati dalle software house, finalmente libere di parlare direttamente col proprio pubblico senza mediatori di sorta.

"Credo che l'E3 si sia ucciso da solo", ha dichiarato pochi giorni fa proprio Geoff Keighley ai microfoni di VGC. "Noi abbiamo creato la Summer Game Fest, io ho costruito la Summer Game Fest perché ho assistito mentre le ruote si staccavano dal vagone dell'E3". "Abbiamo realizzato quello che verrà dopo, il futuro: ci vediamo l'8 giugno", aveva detto lo scorso 30 marzo, proprio in concomitanza con la cancellazione dell'E3, puntando tutti i riflettori del mondo sul palco dello YouTube Theater di Los Angeles, invitando gli appassionati e la stampa alle porte di un evento che, in più di ventitré città degli Stati Uniti, è stato persino trasmesso gratuitamente nei cinema.

Ed eccoci qui, dopo aver assistito a tutti gli annunci della Summer Game Fest Opening Night Live, dopo aver commentato l'evento in diretta, dopo aver analizzato con cura ciò che secondo Geoff Keighley rappresenta il futuro della comunicazione dei videogiochi: il nuovo fiammante tedoforo pronto a raccogliere la torcia olimpica lasciata cadere a terra dall'E3.

Benvenuti al racconto del meglio, e del peggio, della Summer Game Fest 2023; in caso foste invece in cerca di un esaustivo, obiettivo e distaccato resoconto di tutte le produzioni mostrate nel corso dell'evento, vi rimandiamo invece all'articolo dedicato.

Il top

Alan Wake 2 sembra sempre più interessante
Alan Wake 2 sembra sempre più interessante
  • Alan Wake 2: "Un bravo artista copia, un grande artista ruba". È in questa frase di Pablo Picasso che si può condensare l'ambizione racchiusa da Remedy nel secondo videogioco dedicato al suo cupo scrittore: il fine ultimo sembra proprio quello di limare gli spigoli dell'originale ed esaltare invece le caratteristiche che l'hanno reso unico. Il gameplay nudo e crudo rappresentava la parte più ruvida di Alan Wake? Sì. Quello di Resident Evil 4 Remake ha recentemente convinto tutti gli appassionati di survival horror? Eccome. Ed ecco che Sam Lake si è presentato sul palco non solo portando in dote un segmento di gameplay, ma presentando a tutto tondo l'evoluzione della formula originale, che non era solamente possibile ma soprattutto necessaria. Doppio protagonista, mondi paralleli, possibili legami con il grande affresco narrativo delineato da Control: questo Alan Wake 2 ha tutte le carte in regola per raggiungere grandi risultati, ed è senza dubbio una delle cose più interessanti mostrate sul grande palco dell'estate.
  • Yes Your Grace Snowfall: Esistono due tipi di persone. C'è chi ha giocato Yes Your Grace e sentendo di quest'annuncio è saltato in piedi sul divano, e poi c'è chi non aveva la benché minima idea di cosa diavolo si stesse parlando. Ebbene, Yes Your Grace è stato un piccolo, grande videogioco indie sviluppato da Brave at Night nel quale il giocatore aveva un compito e uno solamente: decidere se assecondare o meno le richieste dei cittadini, dei feudatari e degli altri sovrani di uno strambo mondo medievale, limitandosi semplicemente a rispondere sì o no. Un'opera minimalista che tuttavia riusciva a fare cose straordinarie: partendo da questi esili presupposti, si traduceva in un intreccio emozionante e in un'esperienza sul confine della strategia pura; a giudicare dalle immagini mostrate, il sequel Snowfall sembra volenteroso di raddoppiare su tutta la linea, pertanto sarà un titolo da tenere d'occhio molto da vicino.
Baldur's Gate III sarà il capolavoro promesso?
Baldur's Gate III sarà il capolavoro promesso?
  • Baldur's Gate III: Con il nuovo titolo di Larian Studios ormai dietro l'angolo, basta anche un semplice trailer narrativo da un minuto e cinquanta secondi per infiammare gli amanti del genere RPG. Non serve precisare ancora una volta il fatto che i migliori sviluppatori di cRPG si stiano finalmente misurando con quello che probabilmente rappresenta il miglior universo mai emerso dalle pieghe del genere. Attendersi un risultato esplosivo è quasi obbligatorio, e ogni volta che Swen Vincke decide di condividere nuovi dettagli sul progetto proietta sul mercato un'ombra sempre più ingombrante, grande, spaventosa. Possibile che ci troviamo veramente di fronte a uno fra i migliori giochi di ruolo mai realizzati?
  • Path of Exile 2: Il titolo di Grinding Gear merita un posto fra i pochi top non tanto per quanto ha mostrato, ma per i pesantissimi effetti collaterali della sua presentazione. Con l'avvento di questa versione rinnovata, per la prima volta nella storia dei videogiochi, due grandissimi aRPG live-service si troveranno a condividere il medesimo palcoscenico, e dovranno lottare con tutte le proprie forze per monopolizzare le attenzioni di un pubblico storicamente molto affezionato al luogo in cui pianta radici. Ciò significa una cosa sola: tanta qualità. Gli sviluppatori di Diablo 4 e di Path of Exile 2 saranno costretti a dare il massimo per non crollare sotto i colpi dell'esperienza rivale, e la speranza è che a beneficiarne siano proprio i giocatori, a prescindere delle sponde sulle quali sceglieranno di costruirsi una casa.
Sonic torna in 2D in un'opera originale
Sonic torna in 2D in un'opera originale
  • Sonic Superstars: Non siamo certamente di fronte - e si tratta dell'ultimo esponente dei "top" - a quel genere di annuncio capace di far esplodere il pubblico in un'esultanza corale; eppure, il ritorno alle due dimensioni al centro di Sonic Superstars ha colpito nel segno, mettendo sul piatto uno stile estetico che sembra esser finalmente riuscito a declinare le classiche atmosfere che abbracciano il riccio blu, e tutti i membri della sua combriccola, in una formula moderna, efficace e accattivante al tempo stesso. Volessimo trovare il pelo nell'uomo diremmo giusto che alcune sezioni sottese al nuovo stile grafico sembrano un po' più lente di quel che dovrebbero, ma è ancora molto presto per potersi sbilanciare in maniera consapevole.

I "così così"

Un trailer mozzafiato che ha ancora una volta diviso il pubblico
Un trailer mozzafiato che ha ancora una volta diviso il pubblico
  • Final Fantasy VII Rebirth: Esistono due modi totalmente contrapposti di assorbire l'operazione remake di Final Fantasy 7. C'è chi non vede l'ora di esplorare le versioni tridimensionali di Junon, di Kalm Town, di Nibelheim, insomma, del primo continente intero a emergere dalle pieghe di questa riedizione, emerso in maniera pressoché ineccepibile dalle immagini mostrate sul maxischermo. Dall'altra parte, tuttavia, c'è chi osserva Kazushige Nojima e Tetsuya Nomura come fossero dei chirurghi impazziti, pronti a ridurre in pezzi la trama che milioni di persone hanno imparato ad amare nel corso degli anni '90. Da che parte sta la ragione? In questo momento c'è solamente una certezza, e non ha nulla a che vedere con la natura dell'opera: aprire una conferenza annunciando una grande sorpresa in chiusura, per poi mostrare invece un titolo del quale la presenza era nota da giorni, non rappresenta certo il miglior biglietto da visita.
  • Prince of Persia The Lost Crown: Nel turbine di un remake scomparso, di un franchise sparito dai radar da troppo tempo, e di una Ubisoft ormai da troppi anni ancorata alle medesime formule creative, questo Prince of Persia The Lost Crown si è presentato sui palchi di Los Angeles come un fulmine a ciel sereno. Tralasciando l'impatto deflagrante della notizia del ritorno della serie, quanto mostrato nei brevi spezzoni di gameplay emerge come un'eccellenza nel sottobosco di riferimento - idealmente quella dell'action in due dimensioni - anche se l'opera potrebbe rivelarsi anche un promettente metroidvania. Più di ogni altra cosa, l'operazione ha riportato per qualche istante la mente all'epoca dell UbiArt Framework, risvegliando qualche ricordo sopito... prima che l'atmosfera fosse spezzata dalla roboante colonna sonora e da una messa in scena che sembra non essere ben conscia del pubblico cui si sta rivolgendo.
Dite quello che volete dello stile, ma a livello di gameplay il nuovo principe ci sa fare
Dite quello che volete dello stile, ma a livello di gameplay il nuovo principe ci sa fare
  • Mortal Kombat 1: Partiamo da un grande e obbligatorio preambolo: quanto mostrato da NetherRealm, specialmente sul piano tecnico, è pressoché inattaccabile, e lo studio sembra determinato a procedere lungo l'eccellente percorso già adeguatamente piastrellato dall'undicesimo capitolo. Tuttavia, in un momento storico nel quale la concorrenza è riuscita a innovare presentandosi sul mercato in stato di grazia, risulta molto difficile non soffermarsi sulle piccole sbavature; sbavature che, in questo caso, risiedono principalmente nella qualità delle animazioni, nella fluidità del movimento, nella lentezza di quegli assist che, ad oggi, remano in una direzione differente rispetto agli altri picchiaduro bidimensionali. Ovviamente è ancora molto presto per trarre conclusioni di sorta, ma Mortal Kombat 1 si è resto protagonista di uno showcase dolce e amaro al tempo stesso.
  • Lies of P: Fra tutti gli aspiranti soulslike, nell'oceano di opere che mirano a emulare la grandezza di FromSoftware e reinterpretarne le meccaniche, Lies of P di Round8 Studios è una delle produzioni più a fuoco. Avendone colto le atmosfere, le regole e le meccaniche, riesce a mettere in scena una mimesi convincente, e tra l'altro lo fa nei confini di un immaginario fascinoso, sottraendo ispirazioni all'universo di Pinocchio e leggendone perfettamente il potenziale gotico, per certi versi vicino a una frazione delle atmosfere di Bloodborne. Ciò detto, c'è una frase di Walter White - pescata direttamente dalla serie Breaking Bad - che risuona nella mente degli appassionati ogni volta che emerge un nuovo soulslike: "Una generica sottomarca di Cola non potrà mai competere con la Coca Cola vera". Questo è, e probabilmente sarà per sempre, il destino di tutte le opere che tentano di volare troppo vicino al sole di Hidetaka Miyazaki.

I flop

Rimandato a ottobre, sembra che Throne & Liberty non sarà il grande MMO promesso
Rimandato a ottobre, sembra che Throne & Liberty non sarà il grande MMO promesso
  • Throne and Liberty: Anche se sul palco dell'evento non è stato dichiarato - probabilmente perché la comparsa di Throne & Liberty era il frutto di un accordo commerciale - il titolo sviluppato da NCSoft e pubblicato da Amazon è stato recentemente rinviato a ottobre, infrangendo le promesse degli sviluppatori. Le ragioni del rinvio si celano infatti nei pessimi risultati dell'ultima sessione di beta testing, che ha portato diversi grandi esponenti del segmento MMO a definirlo "un disastro" e addirittura "uno dei peggiori MMORPG mai realizzati". Se inizialmente la pubblicazione era prevista per la prima metà del 2023, il rinvio è stato invece pensato per risolvere i problemi strutturali individuati dagli utenti, trasformando la messa in scena del trailer in un evento quantomeno disorientante, specialmente se il prodotto finito dovesse mantenere le promesse fatte al pubblico, stravolgendo l'attuale formula di gioco.
  • Nicolas Cage in Dead by Daylight: Nonostante la densa coltre di meme e l'opinione diffusa che orbita attorno alla figura di Nicolas Cage, questo bistrattato veterano di Hollywood si è reso protagonista di grandissime performance nel corso della sua carriera, lavorando a fianco di David Lynch e strappando a chiunque qualche lacrima durante la prima visione di The Family Man. Ciò per cui sicuramente non sarà ricordato è l'apparizione nel ruolo di sopravvissuto in Dead by Daylight, titolo che sta collezionando un numero di collaborazioni esterne probabilmente secondo al solo Fortnite di Epic Games. Con la differenza che, nelle operazioni gestite dal team di Tim Sweeney, i personaggi digitali beneficiano spesso delle caratteristiche della controparte "reale".
Forse Geoff ha caricato il suo evento di troppe responsabilità
Forse Geoff ha caricato il suo evento di troppe responsabilità
  • The Lord of the Rings: Return to Moria: Di questi tempi ci vuole una certa dose di coraggio per presentarsi sul mercato sfoggiando il prefisso "The Lord of the Rings". E basta questa constatazione a far trasparire tutta l'assurdità della situazione che si è venuta a creare: con una gestione scellerata della licenza - che ha da poco portato alla pubblicazione di The Lord of the Rings: Gollum - l'universo de Il Signore degli Anelli continua a declinarsi in opere sin dal primo sguardo dimenticabili, prive di mordente e soprattutto molto indietro sul fronte tecnico. Sfortunatamente l'operazione di Free Range Games è finita in questa sorta di fuoco incrociato, e si trova a pagare i debiti dei suoi predecessori ancor prima di aver visto la luce del sole. Certo, in un mondo in cui l'ultimo videogioco di Harry Potter è stato in grado d'incassare miliardi, vedere una delle poche licenze che potrebbero permettersi di dargli filo da torcere tanto lasciata a sé stessa fa un po' male al cuore.
  • Geoff Keighley e la Summer Game Fest: Come emerso dal sondaggio pubblicato sulle nostre pagine, erano in molti ad aspettarsi di più dalla Summer Game Fest Opening Night Live. Forse la colpa è del pubblico, che ormai matura aspettative irrealistiche, sogna di vedere un Grand Theft Auto VI sbucare da dietro l'angolo, è convinto che Hideo Kojima sia destinato a scendere le scale di ogni evento firmato Keighley, o che dopo la presentazione di Elden Ring risalente a due anni fa la comparsa del trailer del DLC Shadow of the Erdtree sia d'obbligo. Oppure la colpa è proprio di Geoff Keighley che, dopo la caduta dell'E3, ha sovraccaricato di aspettative l'evento che è riuscito a costruire, condannandolo a un destino simile a quello che ha toccato il PlayStation Showcase di fine maggio. Il risultato, in ogni caso, non cambia: le tante pubblicità - alcune delle quali mal gestite dal presentatore, che ha tratto in inganno il pubblico - le pochissime sorprese e i molti spazi riservati ai partner, hanno tratteggiato i contorni di un evento discreto, ancora incapace di misurarsi con le grandi conferenze del passato. Forse Geoff dovrà confrontarsi con il fatto che a uccidere l'E3 non è stato l'Expo, ma sono stati i grandi publisher, ed è molto probabile che la prossima vittima sia proprio la sua Summer Game Fest.