PS5, Xbox Scarlett ed eventualmente Nintendo Switch Plus sono per ora soltanto dei nomi in codice, dietro cui però si nascondono progetti ben precisi e terribilmente concreti: la nuova generazione di console, che in alcuni casi potrebbe debuttare già a partire dal 2019. L'unica piattaforma next gen confermata ufficialmente al momento è quella Microsoft, ma al di là di questo l'intero discorso si basa su rumor, ipotesi e congetture più o meno plausibili; con un ospite scomodo, per l'occasione: il cloud gaming, che molti publisher indicano come il futuro dell'industria videoludica e che potrebbe fare la propria comparsa sia come opzione extra che come base fondante di uno dei sistemi attualmente in fase di progettazione. Cerchiamo dunque di fare il punto sulle prime informazioni disponibili, formulando qualche ipotesi su ciò che verrà annunciato nei prossimi mesi.
PlayStation 5
Di una cosa possiamo essere sicuri: la prossima console Sony si chiamerà naturalmente PlayStation 5. Al di là di questo, però, le certezze non sono molte. Diamo per scontato che la nuova piattaforma punti al 4K nativo, ma senza spingersi nel territorio del ray tracing in tempo reale, allo stato attuale un'esclusiva delle ultime GPU di NVIDIA. La fruttuosa partnership con AMD andrà insomma avanti, il che significa che verranno di certo utilizzati per il sistema una CPU con architettura Zen 2 e una GPU con architettura Navi, con processo produttivo a 7 nanometri: due delle tecnologie di punta per l'azienda californiana. Montare l'equivalente di un Ryzen 7 abbinato a quel tipo di scheda video consentirà a PS5 di includere una funzione di retrocompatibilità con i giochi per PlayStation 4, nonché di offrire agli sviluppatori un set di strumenti ben collaudati, solo con margini più ampi. Si parla di una potenza pari quantomeno a 10 TFLOPS, che possa non solo adottare i 2160p reali senza dover considerare l'uso di espedienti come la risoluzione dinamica o il checkerboard rendering, ma anche ambire a qualcosa di più dei 30 frame al secondo che oggi come oggi rappresentano lo standard per tante produzioni tripla A.
Per quanto riguarda le memorie, la dotazione dovrebbe essere pari a 16 o 24 GB di RAM GDDR6 con interfaccia a 384 bit, coadiuvata da un SSD: la combinazione delle due soluzioni garantirebbe un caricamento degli asset estremamente veloce, ma un disco a stato solido da almeno 500 GB andrebbe a incidere in maniera importante sul prezzo finale della console, che dubitiamo potrà superare gli ormai consolidati 399 euro. Con ogni probabilità la prossima generazione di console non sarà "discless", dunque ci aspettiamo di trovare su PlayStation 5 un tradizionale lettore blu-ray, mentre non è ancora chiaro quali siano le intenzioni di Sony circa la realtà virtuale, ovverosia se arriverà o meno un successore di PlayStation VR dopo i risultati discreti ma non esaltanti dell'attuale visore. In ogni caso, difficilmente un apparecchio del genere verrà lanciato in contemporanea con PS5. Detto questo, quand'è che il nuovo sistema arriverà nei negozi? Le teorie più accreditate parlano di una presentazione nel corso di quest'anno e un lancio nel 2020.
Xbox Scarlett
L'esistenza di Xbox Scarlett è stata rivelata ufficialmente da Microsoft con un certo anticipo, sebbene non sia chiaro quali siano le intenzioni della casa di Redmond: arrivare sul mercato prima di PlayStation 5 per ottenere un importante vantaggio temporale? Oppure puntare a un sistema di straordinaria potenza, che possa porsi come un riferimento per la prossima generazione, come lo è stata Xbox One X per l'attuale? Si tratta di due approcci poco compatibili, visto che in genere il prodotto che arriva più tardi è anche quello equipaggiato con una componentistica migliore, ma staremo a vedere. Xbox Scarlett monterà una CPU e una GPU AMD di ultima generazione, dunque le eventuali differenze con PS5 staranno nel modello esatto di chip, nella quantità di memoria RAM equipaggiata e nel tipo di disco che troveremo nel sistema.
L'obiettivo è quello dei 4K reali con frequenze fino a 60 fps, estese però eventualmente a 120 Hz laddove necessario. Un aspetto molto interessante della prossima piattaforma Microsoft, emerso da qualche settimana, è che potrebbe arrivare nei negozi con due differenti versioni: una meno potente e meno costosa, che andrebbe a sostituire Xbox One S come sistema accessibile, anche e soprattutto in combinazione con un abbonamento a Xbox Game Pass; l'altra pensata per gli appassionati più esigenti, sulla falsariga di Xbox One X, con un prezzo superiore e una componentistica più avanzata. Se questo scenario venisse confermato, fra un paio d'anni potremmo trovarci con tre differenti console per altrettante fasce di prezzo, con le nuove Xbox a coprire il limite inferiore (299 euro) e quello superiore (499 euro), mentre PlayStation 5 potrebbe posizionarsi nel mezzo. Quando assisteremo all'annuncio di Xbox Scarlett? È possibile che Microsoft approfitti dell'assenza di Sony per trasformare l'E3 2019 nel proprio show personale, presentando la nuova console e dandoci appuntamento a un lancio nel 2020.
Nintendo Switch Plus
Sappiamo perfettamente che Nintendo Switch sta compiendo un percorso tutto suo, peraltro con grande successo, che esula dalla corsa alle ultime tecnologie in favore di un approccio differente, che fa della portabilità ma soprattutto delle esclusive il proprio punto di forza. La console ibrida della casa di Kyoto rappresenta la concretizzazione di una filosofia che viene portata avanti ormai da oltre dieci anni, inaugurata con Wii e proseguita non proprio brillantemente con Wii U: unire il meglio di due mondi, quello delle home console e quello degli handheld, intercettando grazie a una base installata sempre maggiore anche l'interesse delle terze parti e degli sviluppatori indipendenti, sempre più convinti della bontà del progetto. Cosa accadrà a Nintendo Switch quando arriveranno sul mercato PlayStation 5 e Xbox Scarlett?
Secondo molti addetti ai lavori, verrà introdotto un modello più potente della console, sulla falsariga di PS4 Pro e Xbox One X, che manterrà la piena compatibilità con l'attuale ludoteca al netto di una serie di migliorie sotto il profilo tecnico, nella fattispecie risoluzioni più alte e frame rate più stabili. Un eventuale Nintendo Switch Plus potrebbe montare uno schermo OLED di dimensioni maggiori rispetto all'attuale, a garanzia di una qualità d'immagine sostanzialmente superiore e di uno spessore più contenuto per l'intero chassis. Ne andrebbe ad avvantaggiarsi l'anima portatile della piattaforma, ma come detto l'introduzione di una componentistica migliorata porterebbe benefici a tutto tondo. Le informazioni relative al possibile upgrade hardware di Switch parlano inoltre di un lancio già questa estate, in netto vantaggio rispetto a Sony e Microsoft. Sarà questa la strada scelta da Nintendo per affrontare al meglio la prossima generazione?
Mad Box ha qualche possibilità?
Annunciata qualche giorno fa da Slighty Mad Studios, gli autori di Project CARS, Mad Box potrebbe aggiungersi alla lista delle console di prossima generazione sebbene il team abbia parlato di un lancio fra tre anni, quando cioè PlayStation 5 e Xbox Scarlett saranno già disponibili nei negozi. L'ambizioso progetto punta a a portare sul mercato una macchina straordinariamente potente, in grado di far girare i giochi a 4K e 60 frame al secondo con supporto per la realtà virtuale fino a 120 fps. Chi vuole sviluppare giochi per Mad Box potrà farlo utilizzando gratuitamente il motore grafico proprietario di Slightly Mad Studios, ma immaginiamo che la piattaforma sarà compatibile anche con tutti gli altri engine, visto che sembra in tutto e per tutto un semplice PC. Le prime immagini di Mad Box hanno fatto molto discutere e non in positivo, ma sono stati poi rivelati ulteriori concept con fattori di forma differenti, orientati al tradizionale "media center" sottile oppure a soluzioni cubiche, che potrebbero quantomeno vantare un po' di personalità. Il problema è che in tanti hanno già provato a portare avanti progetti simili che però, per tutta una serie di motivi, non sono andati in porto. Riusciranno gli autori di Project CARS a smentire gli scettici?
Cloud gaming, l'elefante nella stanza
Tutti i maggiori produttori, nessuno escluso, hanno presentato le proprie piattaforme di cloud gaming. Lo ha fatto Microsoft con Project xCloud, lo ha fatto Google con Project Stream, lo ha fatto Nintendo con le cloud version di alcuni titoli per Switch destinati al mercato giapponese e lo ha fatto naturalmente Sony con PlayStation Now. C'è stato un periodo in cui si pensava che le prossime console sarebbero state interamente basate su questa tecnologia: semplici set top box praticamente vuoti, disegnati per ricevere e trasmettere segnali elaborati a migliaia di chilometri di distanza da server farm straordinariamente potenti. Dopodiché la questione è stata ridimensionata: è ancora troppo ampio il gap fra chi dispone di connessioni a banda ultra larga e chi va avanti con ADSL basiche, ed è chiaro che un servizio incapace di garantire a tutti un'esperienza simile non andrebbe lontano.
Detto questo, a quanto pare il cloud gaming rientrerà comunque nelle feature delle piattaforme di prossima generazione, sebbene in maniera limitata e non centrale. Ciò significa che gli utenti che dispongono dell'infrastruttura necessaria potranno accedere a contenuti completamente in remoto, dotati magari di soluzioni tecniche più avanzate rispetto a quelle offerte dalla componentistica hardware in dotazione, e verrà dunque avviato concretamente un discorso che ci porterà a un approccio digital-only da qui a cinque o sei anni, quando le condizioni lo consentiranno. Al di là di tutto, ci sarà comunque chi proverà a puntare sul solo cloud gaming già dal 2020? Lo scopriremo senz'altro nel corso di quest'anno.