C'è un fattore storico per il quale il PC come piattaforma non risalta moltissimo durante le fiere: non ha un proprietario. Sembra una banalità, ma considerando il motivo per cui si organizzavano e in parte ancora si tengono eventi simili, è naturale che sia così. Gli show di settore nascono come momento d'incontro tra i produttori e la distribuzione commerciale (grossisti, mediatori, rappresentanti e così via), in cui i primi tentano di convincere i secondi a ordinare la loro merce. Per Sony, Nintendo e Microsoft è un dovere vendere gli esemplari legati ai loro marchi perché hanno un margine di profitto su ogni singola transazione, mentre su PC non ci sono padroni e, di conseguenza, non c'è mai stato interesse (economico) nel fondare un evento organico relativo. Il PC Gaming Show non contraddice questa tesi, perché osservandolo bene ci si accorge subito che è un evento atipico: nasce per iniziativa di una testata giornalistica, PC Gamer, e vive di sponsor. Comunque sia quest'anno è andata molto meglio di quanto ci si potesse aspettare, risultando essere un momento interessante e rivelatore della forza assunta dal PC sul mercato negli ultimi anni.
Il PC Gaming Show
La conferenza PC di quest'anno, meglio conosciuta come PC Gaming Show, è stata meno peggio del previsto, vuoi perché molti dei titoli presentati erano interessanti, vuoi perché il ritmo è stato più serrato rispetto a quello degli anni passati e vuoi anche perché molti dei concorrenti sono andati malissimo. Insomma, in confronto ai venticinque minuti di Super Smash Bros. Ultimate o all'asfissiante reveal di Command & Conquer: Rivals, presentazioni come quelle di Hitman 2 e Anno 1800 sono state azzeccatissime, sia nei tempi, sia nella sostanza. Se vogliamo il PC Gaming Show è stato anche la conferenza più varia dell'E3, insieme a quella di Microsoft, con una gran quantità di titoli presentati, tutti di generi differenti.
Per dire, ci sono stati degli open world action come Just Cause 4, Stormlande Hitman 2, ma anche dei gestionali come Jurassic World Evolution e Two Point Hospital, delle avventure come The Forgotten City e The Sinking City, il sandbox Satisfactory, battle royale a profusione con Mavericks: Proving Ground e i suoi 1.000 giocatori contemporanei, Battle Royale: Realm Royale e il singolare Cynanide & Happiness: Rapture Rejects. Ci sono stati anche titoli nuovi come Overkill's The Walking Dead o l'eccezionale Sable, finito immediatamente nelle liste dei desideri di moltissimi giocatori, o ancora l'originale Maneater, in cui Tripwire ci metterà ai comandi di uno squalo mangiatore di uomini. Non sono poi mancati gli aggiornamenti di prodotti già sul mercato, come Hunt: Showdown di Crytek e Killing Floor 2 di Tripwire Interactive. Ecco, forse ci è mancato di vedere qualcosa di alcuni dei nomi più rappresentativi della scena PC, come Obsidian, Larian Studios, Paradox (che ormai presenta i suoi prodotti nel corso di eventi esclusivi) e Firaxis.
A compensare ci ha pensato SEGA con l'annuncio bomba dei port di Yakuza 0 e Yakuza Kiwami, che sommati a quelli di Valkyria Chronicles 4, Shenmue 1 & 2 e di Shining Resonance Refrain mostrano un interesse sempre crescente dei publisher giapponesi per il PC. Insomma, complessivamente non ci si può proprio lamentare, nonostante l'assenza di grosse esclusive che ormai solo i produttori hardware possono garantire per le loro piattaforme (bisogna guardare a Microsoft per averle).
Le esclusive
Parlare di esclusive PC durante l'E3 ha poco senso. Non che manchino, ma di solito non hanno troppo risalto nel corso della fiera di Los Angeles, anche perché sono produzioni relativamente piccole, rispetto a quelle garantite dai tre produttori hardware (che con le esclusive ci vendono le console). Qualcosa in più la si vede durante la Gamescom, che è un evento molto più orientato al mondo PC, ma in generale le esclusive PC seguono spesso regole tutte loro. Comunque sia, qualche nota lieta non è mancata durante il PC Gaming Show. La maggior parte dei titoli li abbiamo in realtà citati nel paragrafo precedente. Qui possiamo aggiungere Star Control: Origins di Stardock Entertainment, Genesis Alpha One di Radiation Blue (che in realtà uscirà anche su console), Vigor di Bohemia Interactive e altri ancora. Certo, dispiace non aver visto giochi quali Star Citizien (presente, ma con poche novità), con magari qualche dettaglio in più su Squadron 42; Mount & Blade 2 Bannerlord, di cui vorremmo davvero conoscere la data d'uscita o Age of Empires 4, di cui si sono perse le tracce (evidentemente non avevano nulla da mostrare).
Avremmo voluto sapere di più anche sui nuovi progetti di Firaxis, del gioco di ruolo di Obsidian e di molti altri titoli in arrivo nei prossimi mesi / anni, ma evidentemente l'E3 2018 non era l'evento giusto per presentarli. Per il resto non ci si può proprio lamentare, visto che su PC usciranno la stragrande maggioranza dei titoli migliori visti in fiera, iniziando da Cyberpunk 2077, di cui è stata mostrata alla stampa proprio la versione PC, passando per esclusive Microsoft di gran pregio come Gears 5, Forza Horizon 4, Gears Tactics, Battletoads, Crackdown 3 e, forse, Halo Infinite, nonché tutte quelle in sviluppo negli studi appena acquisiti dalla casa di Redmond, che promettono un futuro brillante per l'ecosistema Xbox e, di conseguenza, PC con Windows 10. Per il resto fa piacere che ormai anche la gran parte dei titoli giapponesi vengano annunciati citando anche la versione PC. Ad esempio Babylon's Fall di PlatinumGames, Sekiro: Shadows Die Twice di From Software, Dragon Quest 11 di Square Enix, Jump Force di Bandai Namco, il remake di Resident Evil 2 di Capcom e Devil May Cry 5 sempre di Capcom.
Le uniche assenze di rilievo in questo senso sono state Kingdom Hearts 3 di Square Enix e Nioh 2, di cui la versione PC non è stata citata ma, visto il port del primo, non è esclusa a priori. Ricchissima anche l'offerta dei singoli publisher occidentali, con Bethesda, Ubisoft ed Electronic Arts che hanno presentato praticamente solo titoli multipiattaforma. In generale, aspettiamoci di giocare su PC alle versioni migliori dei vari Anthem, Assassin's Creed Odyssey, Just Cause 4, Doom Eternal, Fallout 76, Wolfenstein: Youngblood, Dying Light 2, Shadow of the Tomb Raider, The Division 2, Metro Exodus, Battlefield 5 e tanti altri ancora. Insomma, c'è davvero poco di cui lagnarsi.
Prospettive future
Durante l'E3 2018 ci sono state più assenze che presenze. A parte gli annunci, è mancato il racconto della direzione che sta prendendo l'industria dei videogiochi, con il futuro che appare sempre più legato ai servizi e alla possibilità di giocare allo stesso titolo su qualsiasi piattaforma. Qualcosa si è intuito dalle polemiche contro Sony per il mancato cross-play di Fortnite di PS4 con Switch, ma secondo noi non si è sottolineato abbastanza il cambio epocale che comporterà questa nuova concezione dell'intrattenimento, basato sulla gestione delle comunità più che sulla qualità dei videogiochi. Il PC da questo punto di vista sarà in prima linea, perché la sua versatilità lo rende il terminale perfetto di accesso sia ai giochi, sia agli strumenti per tenere insieme i videogiocatori.
Del resto la forza silenziosa dell'E3 2018 è stato proprio Fortnite, che con i suoi 125 milioni di giocatori e con i suoi ricavi miliardari scruta dall'alto in basso tutti gli altri attori del mercato, con questi ultimi che guardando inevitabilmente verso di lui. Insomma, più che parlare di futuro del PC, sarebbe il caso di iniziare a parlare di "futuri", visto che non c'è frammento dell'industria dei videogiochi che ormai non lo coinvolga. Da questo punto di vista, purtroppo, l'E3 2018 è stata una fiera di rimozione, più che di presa di coscienza. Non che il mercato tradizionale vada scomparendo, ma a essere cambiata è proprio la concezione con cui i singoli prodotti vengono immessi sul mercato. Evidentemente una parte dei videogiocatori, in particolare quella che segue le fiere, non è ancora pronta ad affrontare questo futuro, inevitabilmente già presente.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Come sempre l'E3 non è la fiera del PC e anche l'edizione 2018 non ha fatto eccezione. Del resto ormai la piattaforma liquida per eccellenza rappresenta una forza talmente affermata, che era praticamente in ogni dove. Insomma, come al solito esclusive Sony e Nintendo a parte, non c'è niente di ciò che viene mostrato in fiera che non esca anche su PC, che di suo puo' inoltre contare anche su di un'offerta di hardware sempre più ricca e variegata e sull'esclusività di alcuni generi caratteristici. Insomma, l'E3 2018 non è stata la fiera del PC, pur essendo il PC sempre più presente nelle parole, nelle opere e nelle omissioni di chi la frequenta.
PRO
- Il PC Gaming Show è migliorato moltissimo rispetto alle passate edizioni
- Quasi tutti i titoli multipiattaforma arrivano su PC, anche alcuni insospettabili
CONTRO
- Come sempre del PC si è parlato in modo marginale
- Poche esclusive di alto livello