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PS5, la strategia dei live service e le conseguenze sulle esclusive single player

A due anni dall'annuncio di Sony sui famosi dodici live service, facciamo il punto sulla situazione e cerchiamo di capire quale sia stato l'impatto di questa strategia sulle esclusive single player per PS5.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   30/05/2025
Jim Ryan, l'ex presidente di PlayStation

Esattamente due anni fa, Sony ha annunciato di avere dodici live service in sviluppo: quella dichiarazione, affidata alle parole di Hermen Hulst, capo dei PlayStation Studios, ha segnato il picco di una strategia evidentemente voluta dall'allora CEO Jim Ryan, costruita sulla base delle tendenze di un mercato sempre più complesso e carico di sfide.

Più che un punto di partenza, tuttavia, l'annuncio di Hulst si è posto per molti versi come un punto di svolta, anzi di rottura: da quel momento in poi, la maggior parte delle notizie legate a questi progetti ha riferito di problemi, incertezze, cancellazioni e chiusure che hanno avuto un concreto, drammatico e inevitabile impatto anche sulle esclusive single player per PS5.

Facciamo dunque il punto sulla strategia della casa giapponese, cercando di stabilire lo stato dei vari titoli in cantiere e di segnalare quelli accantonati rispetto all'ultima volta che ne abbiamo parlato, puntando però lo sguardo anche sulle conseguenze che tale approccio ha prodotto finora.

Live service di successo, sogno di ogni publisher

Basta un live service di successo per stravolgerti la vita: lo sa bene Epic Games, che sulla popolarità di Fortnite è riuscita a costruire un vero e proprio impero. Tuttavia, ormai da anni le prime posizioni di questa esclusiva classifica votata al puro coinvolgimento appaiono cristallizzate: solo in pochi riescono a ritagliarsi uno spazio fra i nomi che contano, e meno ancora sono quelli capaci di restare in cima.

Si tratta insomma di una vera e propria sfida, che una volta tanto non si combatte a suon di budget faraonici, bensì di pure e semplici idee: quelle che meglio riescono a catturare l'attenzione del grande pubblico vivono un momento di gloria, ma serve poi una macchina organizzativa perfettamente oliata per fare in modo che tale spunto non venga dissipato col passare del tempo, grazie un supporto post-lancio che funzioni in maniera impeccabile.

Helldivers 2, la recensione dello shooter che insegna come si fanno i live service Helldivers 2, la recensione dello shooter che insegna come si fanno i live service

Fra quei dodici famosi progetti live service di Sony soltanto uno, per il momento, ha centrato il bersaglio: si tratta di Helldivers 2, lo sparatutto cooperativo firmato Arrowhead Game Studios. Non la produzione più blasonata di un lotto che includeva in origine spin-off di proprietà intellettuali estremamente note e apprezzate, anzi forse quella su cui la casa giapponese puntava di meno dal punto di vista promozionale.

Una sequenza di Helldivers 2
Una sequenza di Helldivers 2

Eppure, proprio a dimostrazione di come siano le idee a fare la differenza in questo specifico settore del mercato videoludico, la brillante variazione sul tema di Starship Troopers è stata capace di coinvolgere milioni di utenti su PS5 e PC, entusiasmandoli grazie a un gameplay davvero solido e mantenendo vivo il loro interesse attraverso un collaudato sistema di "chiamata alle armi" che di volta in volta chiede alla community di affrontare minacce sempre nuove.

E gli altri progetti?

Rispetto a quanto abbiamo scritto esattamente un anno fa, nell'ambito di un approfondimento dedicato ai live service di PlayStation, molte cose sono cambiate e la famosa lista dei dodici titoli è stata sostanzialmente ridimensionata. La prima cancellazione ha riguardato il misterioso progetto di Deviation Games, accantonato dopo l'abbandono del co-fondatore del team, Jason Blundell, dopodiché è stata la volta del gioco multiplayer di The Last of Us.

Ellie in The Last of Us Parte 2
Ellie in The Last of Us Parte 2

Non è dato sapere cosa sia successo esattamente all'esperienza online in lavorazione presso Naughty Dog, ma molti pensano che la grande considerazione che Sony ha sempre nutrito nei confronti dello studio abbia spinto la casa giapponese a forzare la mano perché si occupasse anche di questa rivisitazione in chiave GaaS del loro straordinario action survival, senza però ottenere i risultati sperati.

I problemi più grandi, ad ogni modo, si sono manifestati nel corso del 2024, quando il clamoroso flop di Concord e la sua chiusura nel giro di due settimane, caso più unico che raro, ha spinto i PlayStation Studios a rivalutare completamente il percorso compiuto fino a quel momento e a selezionare con grande severità gli altri progetti live service in cantiere, tagliando senza troppe remore quelli che suscitavano dei dubbi.

Uno dei personaggi di Concord
Uno dei personaggi di Concord

Così abbiamo assistito in rapida successione alla cancellazione del gioco di London Studio (e alla chiusura del team), del multiplayer cooperativo Spider-Man: The Great Web di Insomniac Games, del misterioso Payback di Bungie, del live service di Twisted Metal firmato Firesprite, di quello di God of War realizzato da Bluepoint Games e infine del nuovo titolo di Bend Studio, gli autori di Days Gone.

I live service ancora in cantiere

Sono attualmente quattro i live service ancora in cantiere presso i PlayStation Studios, cinque se consideriamo anche il misterioso MMO ambientato nel mondo di Horizon, ma di cui si sta occupando NCSOFT, lo studio coreano autore della celebre serie Guild Wars: stando alle ultime indiscrezioni, il gioco non sarebbe stato cancellato, come invece si temeva.

Aloy affronta una macchina in Horizon Forbidden West
Aloy affronta una macchina in Horizon Forbidden West

A proposito della serie creata da Guerrilla Games, lo sviluppo di Horizon Online sembra procedere per il meglio, al punto che il team ha grandi aspettative e punta ad attrarre oltre un milione di giocatori, mentre è ancora avvolto dal mistero il bizzarro Gummy Bears, brawler in stile Super Smash Bros. inizialmente curato da Bungie, ma poi affidato alle cure di un altro studio interno.

Sono invece contrastanti le notizie che arrivano da Marathon e Fairgames. Il nuovo extraction shooter degli autori di Halo è finito di recente al centro di gravi polemiche per via di asset grafici che si è scoperto essere stati rubati, scatenando malumori e minando la rispettabilità di un progetto che Sony potrebbe aver deciso di rimandare a data da destinarsi.

Uno dei personaggi di Marathon
Uno dei personaggi di Marathon

Dopo il clamoroso addio di Jade Raymond, fondatrice di Haven, anche la situazione di Fairgames sembra problematica: a quanto pare i primi test a numero chiuso sono stati tutt'altro che positivi per via di un gameplay giudicato "legnoso e goffo", che avrebbe spinto pure qui Sony a optare per un rinvio nella speranza di riuscire a recuperare il progetto ed evitare l'ennesima cancellazione.

Le conseguenze di questa strategia

È chiaro ed evidente che una strategia così focalizzata sui live service, con ben dodici giochi in sviluppo presso i PlayStation Studios, ha avuto delle conseguenze sul catalogo delle esclusive single player, che nel caso di PS5 è diventato progressivamente sempre più povero. Un esito inevitabile, considerando che il tempo e le risorse a disposizione degli studi sono limitati.

Kratos e Atreus in God of War Ragnarok
Kratos e Atreus in God of War Ragnarok

L'impatto si è manifestato in maniera drammatica a partire dal 2023, dunque sul piano delle tempistiche i conti tornano: se in ognuno dei suoi primi tre anni di attività PlayStation 5 ha potuto contare su almeno tre first party originali non GaaS, con un picco qualitativo raggiunto nel 2022 con l'uscita di Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7 e God of War Ragnarok, la situazione è poi precipitata.

Nel 2023 l'unico progetto interno single player di spessore è stato infatti l'ottimo Marvel's Spider-Man 2, nel 2024 è toccato al sorprendente Astro Bot e il prossimo ottobre vedremo l'arrivo di Ghost of Yotei, nuovo capitolo della saga firmata Sucker Punch che promette di trasportarci in un Giappone feudale ancora più affascinante e vasto, alle prese con una storia completamente inedita che si svolge oltre tre secoli dopo le vicende di Jin Sakai.

La protagonista di Ghost of Yotei ammira un paesaggio suggestivo
La protagonista di Ghost of Yotei ammira un paesaggio suggestivo

Attorno a queste produzioni sono spuntate alcune collaborazioni di rilievo, ma soprattutto diverse remaster: riedizioni piuttosto rapide da realizzare, che Sony ha sfornato nella massima quantità possibile al fine di rimpolpare velocemente la propria line-up: da Uncharted: L'Eredità dei Ladri a The Last of Us Parte 1 e Parte 2, da Until Dawn a Days Gone. Un espediente magari utile sul piano puramente numerico, ma che ha generato diversi malumori e persino un po' di ironia fra gli appassionati.

Costretta dalla sua strategia basata sui live service a lanciare addirittura una nuova console, PS5 Pro, senza alcun gioco nuovo a corredo che ne dimostrasse le potenzialità, Sony si trova in questo momento in una situazione assolutamente non facile, che sta cercando di superare contando da una parte sulla credibilità che il marchio ha acquisito nel tempo, dall'altra sull'inaspettato aiuto di Microsoft, che sta portando sulla (ex?) console rivale tutte le sue esclusive.

PS5 Pro è arrivata nei negozi priva di una line-up di lancio
PS5 Pro è arrivata nei negozi priva di una line-up di lancio

In un mercato in cui realizzare titoli tripla A costa sempre di più e richiede diversi anni di duro lavoro, inseguire un trend in maniera così convinta e spregiudicata ha finito per danneggiare una macchina perfettamente oliata, che finora aveva dimostrato di funzionare egregiamente e che qualcuno dovrà rimettere in moto, portandola a pieno regime in fretta.

Il problema è che i frutti di un grande e rinnovato impegno da parte dei PlayStation Studios sul fronte delle esclusive single player potremmo non vederli prima dell'avvento di PS6, a meno di qualche sorpresa. La speranza è che un eventuale, imminente State of Play possa fare un po' di chiarezza sul futuro di PlayStation e stabilire degli obiettivi che possano risuonare con la community dei videogiocatori.